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La contestazione che domenica si preannuncia allo stadio Arechi è solo l’ennesima dimostrazione dell’amore che circonda la causa granata.
Salernitana, ora appare solo una “guerra” aperta
Il disimpegno di Iervolino può rappresentare la fotografia di ciò che accade in campo, con una confusione che travolge tecnico e squadra, assumendo le sembianze di un (presepe riuscito male o di una macchina senza benzina e portata a spinta.

di Ubaldo Gatto

L’uomo del monte ha detto stop. Con una nota del Centro di coordinamento Salernitana clubs gli ultras è stata denunciata una situazione al limite del grottesco e che meriterebbe maggiori attenzioni da chi detiene le quote della Salernitana. La squadra granata sembra avviata addirittura a fare peggio dello scorso anno, in una piazza delusa da chi appena tre anni fa prometteva molto  e ora si ritrova a dir poco distante dalla città. La contestazione che domenica si preannuncia allo stadio Arechi è solo l’ennesima dimostrazione dell’amore che circonda la causa granata.

Sui social le idee si alternano: chi propone una coreografia per contestare Iervolino e i suoi collaboratori, chi propone striscioni di protesta, chi  addirittura propende per la diserzione.

In società appare tutto fermo, immobile in attesa di una rottura di una situazione sospesa, con una squadra che è appare come la vera vittima di questa situazione insieme con un Direttore Sportivo che se dovesse conseguire un risultato positivo maturerebbe un grosso credito verso la società e la tifoseria.

Nel mentre, sta per arrivare la Carrarese reduce dalla vittoria con il Pisa e, quindi, carica a molla e pronta a tirare un brutto scherzo alla Bersagliera. Nel frattempo mister Colantuono e la sua truppa sono in ritiro per preparare la gara appena citata in un Arechi ribollente, con alcuni recuperi fondamentali come Torregrossa e Sepe. Difficile appare il recupero di Tonghia che sta continuando a lavorare a parte in seguito al problema alla caviglia.

Le  probabili assenze di tutto il management non appaiono facilitare le buone relazioni con la tifoseria. Se dovessero essere confermate, rappresenterebbero, potrebbero apparire, come l’ennesimo gesto di distanza verso un popolo che lo scorso anno ha dovuto subire non poche effrazioni alle buone pratiche nelle relazioni verso una squadra che non ha grandi responsabilità, se non quella di presentare vuoti in organico come abbiamo già più volte sottolineato.

Cosa si ha da fare la domenica pomeriggio se non assistere alla partita della propria squadra in una situazione così difficile come quella attuale?

​Ci permettiamo di invitare la società ad essere più presente in modo da ricevere le considerazioni e anche le lamentele e le critiche degli spettatori che sono stati ancora una volta attenti e partecipi di quanto questa squadra attraversa in campionato. Basti pensare a Reggio Emilia dove non c’era quasi nessuno a constatare il fallimento di un progetto mai nato, con il solo  Petrachi a spiegare quanto accaduto in estate, e in seguito con il cambio tecnico. Secondo quanto appreso dai citati comunicati, la contestazione pare destinata a continuare fino a fine stagione, a meno di un cambio di strategia societaria o  di un passaggio di consegne che ad ora ci sentiamo di escludere a priori.

Ciò detto, ci sentiamo di escludere un ritorno in carica del proprietario come si è potuto intuire da un video pubblicato dove non si fa riferimento alla Salernitana. Il disimpegno di Iervolino può rappresentare la fotografia di ciò che accade in  campo, con una confusione che travolge tecnico e squadra, assumendo le sembianze di un presepe riuscito male o di una macchina senza benzina portata a spinta.

E’ meglio concludere l’ articolo con un proverbio che prende spunto da un vecchio detto antico napoletano che recita: “Il risparmio e un cattivo guadagno”. Ed è quel risparmio che oggi pare condannare la Salernitana sul fondo della classifica in un mare in tempesta dove Salerno assomiglia, sempre più, a una zona di “guerra”, (così pare).

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Il momento della distanza tra tifosi e società
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