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Saldi? Non bastano al commercio in crisi. Manca un piano strategico per un settore che segna il passo da troppo tempo

La stagione dei saldi conferma – tra alti e bassi – la crisi strutturale di un settore centrale nell’ambito dell’economia provinciale. Sembra evidente la mancanza di un piano condiviso per mettere in campo una strategia in grado di “trainare” il comparto durante tutto l’anno, evitando – tra l’altro – il grave letargo che si verifica nella stagione estiva. Nè al momento si ravvisano iniziative concrete finalizzate ad interfacciare il “movimentismo” in atto sotto il profilo dell’attrazione turistica con una vera e propria proposta operativa di “città dello shopping”. E, intanto, i dati più recenti confermano le difficoltà nel trovare un equilibrio che garantisca vivibilità ai negozi di vicinato – così sostanziali nel progetto di città a misura d’uomo – in relazione alle superfici medie e grandi. In altre parole:dentro la crisi senza illusioni. Il trend negativo investe tutti i segmenti del commercio e tocca anche le strutture medio-grandi, fenomeno che conferma la difficoltà nel mantenere livelli di consumi in linea con gli ultimi anni. La stessa frenata nel periodo natalizio era stata in qualche modo preannunciata dalla chiusura del terzo trimestre del 2011 con una riduzione delle vendite del 5,0% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: situazione che ha coinvolto anche le medio-grandi strutture. Molte criticità soprattutto per le attività sotto i 19 dipendenti, che avevano portato a termine il terzo trimestre del 2011 con una diminuzione del 5,6%, mentre le imprese più grandi avevano registrato un calo più contenuto (-2,1%) che appariva migliore anche rispetto a quanto emerso nel trimestre precedente (era di -3,3% la variazione tendenziale del secondo trimestre). Nel terzo trimestre risultavano quasi allineate le riduzioni del settore alimentare (- 5,3%) e non alimentare (-5,2%), queste ultime in peggioramento di quasi un punto percentuale rispetto al dato aprile-giugno. Erano già in calo anche le vendite delle grandi superfici (-3,3%) in misura analoga a quella registrata nel trimestre precedente. Con lo scenario che si prospetta per i prossimi mesi non sembra che possa essere dominante l’ottimismo: ragione fondamentale per provare a fare qualcosa. Al momento, però, calma piatta. E le feste, ormai, sono finite. (Er.Pa)


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