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I numeri dell'economia »

La presidente della Commissione Ursula von der Leyen: “Abbiamo dimostrato che quando l’Unione Europea è unita, realizza i propri obiettivi”.
Ritorna Draghi, ma la partita Ue è “appesa” al destino delle urne
“Le strategie che nel passato hanno assicurato la prosperità dell’Europa, affidandosi all’America per la sicurezza, alla Cina per l’export e alla Russia per l’energia, sono diventate insufficienti, incerte o inaccettabili”.

(Er.Pa) – Alla fine è accaduto quanto era fortemente auspicabile. La presidente della Commissione europea – pronunciando il suo ultimo Discorso sullo Stato dell’Unione in merito alla legislatura che sta per concludersi, in vista delle elezioni del prossimo giugno – ha dichiarato: “Ho chiesto a Draghi, una delle menti economiche più grandi d’Europa, di aiutarci preparando un report sulla competitività europea”. E ha, poi, sottolineato che “l’Europa farà tutto il necessario”, usando non a caso l’espressione whatever it takes, che Draghi adoperò nel luglio del 2012. Von der Leyen ha, quindi, sintetizzato i risultati degli ultimi cinque anni: “Abbiamo visto nascere un’Unione geopolitica, che ha supportato l’Ucraina, contrastato l’invasione russa e risposto all’assertività della Cina. Il Green Deal è al centro della nostra economia. Abbiamo dimostrato che quando l’Ue è unita, realizza i propri obiettivi».

L’esternazione più recente – venerdì 8 settembre,  con un intervento sull’Economist (online) – Mario Draghi ha deciso di riservarla alle azioni che l’Europa deve intraprendere per mantenere un livello di competizione, a livello globale, all’altezza che dei problemi che sono presenti sul tavolo: solo con un’azione rapida (efficace) si potranno individuare obiettivi comuni, nel senso di condivisibili (a cominciare dai cambiamenti climatici), in grado di non fare (ancora) perdere terreno al consesso Ue. Draghi, quindi, spiega con chiarezza, previdente e preveggente, che nel perimetro dell’Eurozona sono necessarie “nuove regole e più sovranità condivisa”. Un richiamo esplicito, perché “le strategie che nel passato hanno assicurato la prosperità e la sicurezza dell’Europa, affidandosi all’America per la sicurezza, alla Cina per l’export e alla Russia per l’energia, sono diventate insufficienti, incerte o inaccettabili”. Per quanto concerne le politiche di Bilancio, “tornare passivamente alle vecchie regole sospese durante la pandemia sarebbe il risultato peggiore possibile”. I riferimenti a veri e propri shock – ha spiegato Draghi – come la pandemia  o la guerra in Ucraina, hanno generato una risposta decisa insieme semplicemente impensabile fino a poco tempo fa. Si è quasi raggiunto un avvicinamento dei più forti e dei più deboli che è il risultato di una sintesi accelerata.

Sulla base di questo ragionamento, Draghi invoca, quindi, una svolta precisa: l’Ue è chiamata ad affrontare le imminenti – e già in corso – sfide di carattere globale mettendo in campo “vasti investimenti in poco tempo”. Come affrontare la transizione verde o digitale? Per Draghi bisogna superare le attuali regole di bilancio. Per l’ex presidente della Bce non è la strada giusta “rilassare” le regole di bilancio o quelle sugli aiuti di Stato. Occorre, invece, non solo ridefinire il quadro delle politiche di bilancio della Ue e gli stessi processi decisionali. Diventa, quindi, sostanziale porre in campo nuove regole (severe) in grado di garantire finanze statali credibili (nel medio termine). Ma devono essere anche regole flessibili, “per permettere ai governi di reagire a shock imprevisti”. E va rafforzato il potere di spesa al centro. Se si punta ad allargare la Ue ai Balcani e all’Ucraina, non si può espandere la periferia senza rendere più solido il centro: “Il rischio – spiega – è di annacquare la Ue piuttosto che rafforzare la sua capacità di agire”.

Idee chiare e condivisibili, che si muovono ben oltre la frontiera elettorale di giugno. Tutto, a questo punto, si aggancia però alla partita per il rinnovo Ue. Ma le cose da fare sono chiare e i percorsi assumeranno nel corso del tempo ancora maggiore visibilità. La domanda è una sola: chi vincerà?

 

Mario Draghi Saluto a Palazzo Chigi (23.10.2022) TG LA 7
Mario Draghi (saluto a Palazzo Chigi, 23 ottobre 2022).
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