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Il disegno di Legge di Stabilità ha introdotto uno specifico regime opzionale di tassazione agevolata.
Più R&S? Ecco il patent box
Una nuova opportunità non solo in termini di potenziale sgravio fiscale, ma anche sotto il profilo della crescita della cultura d’impresa. Quante aziende sono realmente in grado di coglierla?

Abbiamo parlato già altre volte di R&S e di come sia necessario che Università ed imprese dialoghino di più; tuttavia, per farlo, occorrerebbe utilizzare lo stesso linguaggio, il che non avviene molto frequentemente e la responsabilità di superare le barriere linguistiche non può che essere attribuita proprio al mondo dell’istruzione e in generale della Pubblica Amministrazione. Il riferimento in questo caso è al Patent Box* che rappresenta una grande opportunità non solo in termini di potenziale sgravio fiscale ma anche in termini di crescita culturale per un consistente numero di aziende. Quante saranno in grado di coglierla?
Quanti saranno i professionisti in grado di colmare l’asimmetria informativa e culturale per verificare l’applicabilità del nuovo istituto alla realtà aziendale e quantificare i potenziali risparmi d’imposta in un dato arco di tempo? E quanti saranno in grado di fare digerire agli imprenditori il meccanismo per innescare nel lungo periodo una spirale virtuosa? Vedremo. Di certo per evitare sprechi di risorse e migliorare le statistiche sarà ancora una volta necessario fare un grosso lavoro di paziente e tenace divulgazione culturale.
Il Patent Boxè un regime fiscale agevolato per i redditi derivanti dall’utilizzo e/o dalla cessione di proprietà intellettuali. L’esenzione è pari al 30% per il 2015, 40% per il 2016 e 50% a partire dal 2017 (ma in certi casi può arrivare fino al 100%), con l’obiettivo di favorire lo sviluppo e la valorizzazione delle attività di Ricerca nel territorio italiano, ma anche con il fine di prevenire le pratiche di trasferimento della proprietà intellettuale all’estero, e quindi trattenere in Italia il valore generato dall’ingegno dei nostri talenti.
Le aziende coinvolte in attività di ricerca e sviluppo (R&S) possono essere ammesse al regime del Patent Box anche se in collaborazione con terzi (Università, enti di ricerca ecc.) o con parti correlate(infragruppo). Il regime del Patent Box italiano si basa su uno schema dell’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) ed ammette a beneficio anche chi semplicemente usa brevetti di altri in concessione: questo per spingere le aziende ad incrementare il loro tasso tecnologico.
Come funziona il meccanismo? Per le aziende che nella loro attività utilizzano marchi e brevetti, viene esclusa dall’imposizione fiscale la quota parte del reddito che deriva dall’utilizzo diretto delle proprietà intellettuali anche se acquistate (o prese in concessione) da terzi: il che dovrebbe agevolare e stimolare il mercato delle IntellectualProperty (IP) e, quindi, aumentare la “domanda” di ricercatori.
Nella definizione di IP rientrano i software protetti da copyright, i brevetti industriali concessi o ancora in corso di concessione, ed in generale il know how, tant’è che può riguardare anche i processi organizzativi che diventano giuridicamente tutelabili.
Se l’imprenditore “ingegnoso” reinveste i proventi derivanti dalle attività di ricerca in altre attività di R&S non viene tassato. E’ infatti prevista un’esenzione totale ai fini Ires e Irap delle plusvalenze derivanti dalla cessione di beni immateriali nel caso in cui tali proventi vengano reinvestiti almeno al 90% in altre attività di R& S.
Per stabilire il reddito in base al quale spetta la detassazione è necessario effettuare una quantificazione figurativa del contributo apportato dal bene immateriale alla generazione del reddito. Questa quantificazione, che corrisponde alla parte del prezzo del bene attribuibile al brevetto, però non è lasciata alla discrezione del contribuente, ma richiede un accordo preventivo con il fisco in base al cosiddetto “Ruling”che stabilisce il nesso tra le spese in R&S e il reddito relativo.
@LucaIovine6 Company Trainer

******** *Glossario. Cos’è il “patent box”. Il disegno di Legge di Stabilità ha introdotto il patent box, cioè un regime opzionale di tassazione agevolata applicabile ai redditi derivanti dall’utilizzo diretto di: •opere dell’ingegno •brevetti industriali •marchi di impresa funzionalmente equiparabili ai brevetti. Si tratta dei marchi che richiedono il sostenimento di spese per attività di ricerca e sviluppo. Sono conseguentemente esclusi dal regime agevolato i marchi commerciali know how e altri beni immateriali giuridicamente tutelabili. Usufruiscono del regime opzionale di tassazione agevolata tutti i soggetti residenti in Italia titolari di reddito d’impresa ovvero Società di capitali, Società di persone, Imprese individuali e Stabili organizzazioni italiane di soggetti residenti in Paesi rientranti nella white list.

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Al via il regime fiscale del Patent Box
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