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I numeri dell'economia »

L’analisi e le previsioni elaborate dall’Osservatorio Congiunturale sull’Industria delle Costruzioni.
Nel 2017 svolta per l’edilizia?
Ance. Si prevede l’aumento dello 0,8% degli investimenti. Grandi attese per gli effetti della legge di bilancio (misure relative al rilancio degli interventi infrastrutturali e al rafforzamento degli incentivi fiscali.

Per l’Ance (l’associazione di rappresentanza categoriale delle imprese edili) “il 2016 è stato l’anno delle occasioni mancate per il settore delle costruzioni. Alcune importanti misure della legge di stabilità per il 2016 non hanno, infatti, prodotto i risultati attesi, anche a causa della brusca frenata del settore dei lavori pubblici”. Lo scorso anno si è chiuso, quindi, “con un risultato deludente per gli investimenti in costruzioni: +0,3% in termini reali, rispetto all’1% previsto un anno fa”. Anche se va segnalato “qualche indicatore positivo per gli investimenti nel settore non residenziale privato (+0,8%), così come un lieve aumento relativo agli investimenti in opere pubbliche (+0,4%)”. Ma la produzione nel settore non è decollata: -0,2% nei primi dieci mesi dello scorso anno. Per non parlare dell’occupazione che nei primi nove mesi del 2016 ha caratterizzato l’edilizia come l’unico comparto a segno negativo (-4,9%). A conti fatti “dal 2008 i posti di lavoro persi sono stati 600mila”. Credit crunch ancora in corso: “nei primi 9 mesi del 2016 i flussi di finanziamento delle banche registrano un – 4,3% nel comparto abitativo e -14,1% nel non residenziale”. Calo in corso per la nuova edilizia residenziale: “gli investimenti, anche per il 2016 si sono ridotti del 3,4%”. L’unico comparto “che continua a registrare una crescita degli investimenti – evidenzia sempre l’Ance – è quello della riqualificazione del patrimonio abitativo: +1,7% nel 2016”. Abbastanza semplice la motivazione. “Grazie anche ai bonus fiscali, gli investimenti in riqualificazione degli immobili sono cresciuti negli anni della crisi arrivando ad essere il comparto leader del mercato con il 37% del totale degli investimenti nel settore, come dimostra il confronto con gli anni pre-crisi in cui a trainare era il nuovo”. Le previsioni per il 2017.
Il 2017 potrebbe “finalmente, rappresentare la svolta per il settore delle costruzioni”. L’Ance prevede, infatti, “un aumento dello 0,8% degli investimenti”. Un dato “che corregge al rialzo le previsioni fatte a luglio dello scorso anno, che per il 2017 indicavano una flessione dell’1,2%”. “Al miglioramento delle previsioni – specifica l’associazione – ha contribuito la Legge di bilancio 2017 che dà grande attenzione all’edilizia con misure relative al rilancio degli investimenti infrastrutturali e al rafforzamento degli incentivi fiscali esistenti, in particolare per gli interventi di messa in sicurezza sismica (detrazione fino all’85%) e di efficientamento energetico”. Ma “tra le misure contenute nella legge di bilancio, grandi attese provengono dall’aumento delle risorse stanziate per le opere pubbliche: +23,4% nel 2017 rispetto all’anno appena passato”. Il maggiore contributo proviene “dai provvedimenti inseriti nel programma Casa Italia e dalle risorse stanziate per la ricostruzione delle zone terremotate del Centro Italia”. La corretta attuazione di tutte le misure previste “consentirebbe di ottenere 1,7 miliardi di investimenti aggiuntivi nel settore nel 2017 di cui: +1,9% in opere pubbliche +1,4% nel recupero abitativo +0,3% nel comparto non residenziale. Solo il settore delle nuove abitazioni continuerebbe a registrare segno negativo: -1,4%, una caduta d’intensità comunque inferiore rispetto agli anni precedenti”.
Il mercato della casa.
Prosegue la crescita del mercato della casa in Italia: “i dati relativi ai primi nove mesi del 2016 mostrano un aumento del 20,4% delle compravendite rispetto all’anno precedente”. “Sulla base di queste indicazioni si stima che il totale delle compravendite in tutto il 2016 sarà pari a 520mila unità, 20mila in più rispetto a quanto previsto un anno fa. Nel 2017 le transazioni aumenteranno ancora, salendo a 550mila”.
Le condizioni per la ripresa dell’edilizia.
L’Ance individua alcune condizioni essenziali “per garantire che nel 2017 si concretizzi la ripresa”.
Codice appalti. “Trasformare le risorse in cantieri. Piena condivisione per gli obiettivi di trasparenza, efficienza e legalità perseguiti dal nuovo codice degli appalti. Ma per sbloccare i cantieri sono necessarie modifiche che consentano alle amministrazioni di aggiudicare appalti e consegnare lavori in tempi certi e con modalità più snelle. Va inoltre portato a termine, al più presto, il percorso attuativo della riforma.
Casa Italia. “Passare alla fase attuativa. Varare al più presto il decreto del Mit sulla classificazione sismica degli edifici per rendere pienamente utilizzabili gli incentivi fiscali sull’antisismica (85%) contenuti nella legge di bilancio. Rendere effettivamente possibile la cessione a terzi dei crediti fiscali derivanti dagli interventi di messa in sicurezza. Rendere immediatamente operativo il fondo investimenti e sviluppo infrastrutturale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Realizzare la rigenerazione urbana. Estensione della detrazione Irpef agli interventi di demolizione e ricostruzione anche con incrementi volumetrici. Introdurre agevolazioni fiscali ai trasferimenti di aree per facilitare l’avvio di programmi di edilizia residenziale già previsti nei piani urbanistici. Prevedere una detassazione dei dividendi delle persone fisiche che investono in progetti di rigenerazione urbana. Favorire la eco-conversione del mercato immobiliare. Prorogare la detrazione del 50% dell’Iva pagata sull’acquisto di case in classe A e B per almeno un triennio. Incentivare la rottamazione delle abitazioni detassando le permute di case energivore e obsolete tra privati e imprese che si impegnano alla loro riqualificazione. Costruire un rapporto trasparente tra banche e imprese. Per migliorare l’accesso al credito delle imprese di costruzioni, è necessario che la riforma del Fondo di Garanzia per le Pmi entri in vigore nel più breve tempo possibile. Serve un nuovo rapporto banca-impresa con criteri condivisi per la presentazione e la valutazione dei progetti”.
(Fonte: Osservatorio Congiunt. Ance Industria Costruzioni /12.01.2017)

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Nel 2017 previsioni meno negative per l'edilizia
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