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Invitalia concede gli incentivi e verifica la realizzazione dei progetti che possono giovarsi di una dotazione di 114,6 milioni.
“Neet”, arriva “Selfiemployment”
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha attivato dal 1° marzo un fondo rotativo nazionale che rende disponibili finanziamenti agevolati senza interessi per i giovani che intendono mettersi in proprio o avviare un’attività imprenditoriale.

diGaetano Longobardi*
Il problema dell’inserimento nel circuito occupazionale delle giovani generazioni – soprattutto al Sud – è sempre particolarmente grave. Ma negli ultimi tempi si sta verificando un fenomeno per molti aspetti positivo. Si registra, cioè, una forte accelerazione sul versante dell’auto/imprenditorialità. Alcuni dati per rendersi conto dell’entità del fenomeno. L’area salernitana si colloca al 10° posto nella graduatoria delle province per tasso di incidenza delle imprese giovanili (guidate, cioè, da un under 35) sul totale di quelle iscritte al registro camerale: ammontano a 16.438 e “pesano” per il 13,8% (media nazionale: 10,3%). Ma, più in generale, è l’intera Campania ad evidenziare una dinamica imprenditoriale giovanile particolarmente espansiva. La provincia di Caserta – risulta dall’indagine condotta da Unioncamere-Infocamere sulla base del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio – è inserita al 4° posto in questa speciale “classifica” (con un tasso di incidenza del 15,3%); quella di Napoli in ottava posizione (14,1%); Avellino al 19° posto (12,5%) e Benevento al 24° posto (12%). In tutte e cinque le province della nostra regione si configura, quindi, un tasso di incidenza superiore al tasso/Italia a conferma di una situazione particolarmente positiva. E va sottolineato che nella parte alta di questa graduatoria figurano tutte province meridionali: è il segnale che la spinta all’auto/imprenditorialità deriva in larga parte dall’esigenza di entrare, in qualche modo, nel circuito del lavoro scegliendo di mettersi alla prova in maniera diretta e prendendosi non pochi rischi.
Questi dati vano inseriti in un contesto, purtroppo, a tinte ancora più grigie. Una ricerca dell’ Università Cattolica di Milano (pubblicata qualche mese addietro) ci ha attribuito il triste primato europeo: in Italia ci sono 2,4 milioni di giovani che appartengono alla cosiddetta generazione “Neet”, giovani che non studiano e non lavorano.
Dal 1° marzo, però, essere Neet (Not in Education, Employment or Training) potrebbe diventare una opportunità, perché è indirizzato proprio a loro il bando “Selfiemployment”. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, infatti, ha creato un fondo rotativo nazionale che mette a disposizione finanziamenti agevolati senza interessi per i giovani che intendono mettersi in proprio o avviare un’attività imprenditoriale.
“Selfiemployment” si profila come una nuova, concreta opportunità di fare impresa per i giovani “Neet” tra i 18 e i 29 anni – che non hanno un lavoro e non sono impegnati in percorsi di studio o di formazione professionale – iscritti al programma “Garanzia Giovani” e hanno concluso il percorso di accompagnamento di cui alla misura 7.1 del Pon “Iog”.
Il fondo, la cui gestione è affidata ad Invitalia (chiamata a valutare le domande), concede gli incentivi e verifica la realizzazione dei progetti finanziati, ha una dotazione finanziaria iniziale di 114,6 milioni di euro.
I nostri giovani, insomma, ora hanno un’opportunità in più, un’occasione da non sottovalutare: con una buona idea imprenditoriale e con il giusto spirito d’iniziativa, potranno usufruire di un supporto finanziario di non poco conto per provare a mettersi in proprio e ritagliarsi uno spazio di tutto rispetto nella “filiera produttiva” di beni e servizi.
La scheda/Le caratteristiche tecniche del bando.
Il bando, di portata nazionale, finanzia, nel rispetto del regolamento de minimis, progetti che prevedono spese per almeno 5.000 euro, fino a un massimo di 50.000 euro.
I finanziamenti sono a tasso zero, coprono fino al 100% delle spese, non richiedono garanzie personal e devono essere restituiti in 7 anni.
Le tipologie di finanziamento sono tre, con diverse modalità di erogazione dei contributi:
· microcredito per spese tra 5.000 e 25.000 euro
· microcredito esteso per spese tra 25.000 e 35.000 euro
· piccoli prestitiper spese tra 35.000 e 50.000 euro
I giovani possono avviare iniziative di autoimpiego e di autoimprenditorialità presentando la domanda nelle seguenti forme:
1. Imprese individuali, società di persone, società cooperativecomposte massimo da 9 soci. Sono ammesse le società: costituite da non più di 12 mesi rispetto alla data di presentazione della domanda, purché inattive o non ancora costituite, a condizione che vengano costituite entro 60 giorni dall’eventuale ammissione alle agevolazioni
2. Associazioni professionali e società tra professionisticostituite da non più di 12 mesi rispetto alla data di presentazione della domanda, purché inattive.
Possono essere finanziate le iniziative in tutti i settori della produzione di beni, fornitura di servizi e commercio, anche in forma di franchising, come ad esempio: turismo (alloggio, ristorazione, servizi) e servizi culturali e ricreativi; servizi alla persona; servizi per l’ambiente; servizi ICT (servizi multimediali, informazione e comunicazione); risparmio energetico ed energie rinnovabili; servizi alle imprese; manifatturiere e artigiane; commercio al dettaglio e all’ingrosso e trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli (ad eccezione dei casi di cui all’articolo 1.1, lett. c), punti i) e ii) del Reg. UE n. 1407/2013).
*Fondatore ed Amministratore del sito www.contributipmi.it

9853323102016223133-1
Gaetano Longobardi (contributipmi.it)
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