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Domenica 5 marzo si entra gratis nei luoghi culturali dello Stato, dalla Grotta Azzurra alla Certosa di Padula.
Musei & co. La Campania è di moda
Fra il 2015 e il 2016 i visitatori e gli incassi sono diminuiti in Europa ma sono aumentati in Italia. Spettacolare il risultato di Paestum: 382.933 visitatori, 82.500 più del 2015, risalita dal 20° al 16° posto.

diAlfonso Schiavino

Domenica 5 marzo si entra gratis nei luoghi culturali dello Stato. In Campania sono disponibili 80 siti: musei, monumenti, gallerie, scavi, parchi, giardini monumentali e perfino la Grotta Azzurra. Visitarne qualcuno significa anche condividere una bella tendenza: questi posti, nel 2016, hanno fatto registrare oltre 8 milioni di biglietti staccati. Così la nostra regione ha conquistato il secondo posto nazionale nel relativo segmento turistico, dietro il Lazio (inarrivabile) e davanti alla Toscana. Paestum e Pompei hanno richiamato più persone e hanno trascinato l’Italia a un nuovo primato.
L’elenco dei siti da visitare gratis.
La #DomenicalMuseo invita a popolare gratuitamente i luoghi statali della cultura. Il 5 marzo, quindi, in Italia saranno aperte le porte e chiuse le biglietterie di 450 siti. L’iniziativa interessa 10 strutture in Irpinia, 3 a Benevento (incluso il teatro romano) e 14 nel Casertano (con la reggia e il museo dei gladiatori a Santa Maria Capua Vetere). L’offerta di Napoli è strepitosa: 37 spazi fra cui la Grotta Azzurra (Anacapri), Villa Jovis (Capri), i parchi archeologici di Ercolano e Cuma, Pompei, Capodimonte, Castel Sant’Elmo e Museo del Novecento. Ottima la proposta salernitana: 16 luoghi, da Velia a Paestum alla Certosa di Padula. Per l’elenco completo e le informazioni sugli orari bisogna consultare il sito del ministero (Mibac).
2016, i nuovi record europei del “bel paese”.
Ora parliamo di due controtendenze, positive per noi. La prima ci riguarda come italiani. Fra il 2015 e il 2016, secondo i dati del ministero, i visitatori e gli incassi di musei & co. sono diminuiti in Europa ma sono aumentati nel «Bel Paese»: il pubblico si avvicina ai 45 milioni (+4%), l’introito supera i 172 milioni (+12%). Le regioni big sono Lazio (19.653.167), Campania (8.075.331), Toscana (6.394.728) e Piemonte (2.464.023). In aumento risultano Piemonte (+31,4%), Calabria (+17,6%), Liguria (+17,5%), Veneto (+17%), Campania (+14,2%) e Lombardia (+8,3%).
Pompei, Caserta e Paestum trainano l’Italia.
Gran parte della crescita nazionale fra il 2015 e il 2016 va ascritta alla Campania. Infatti, il Colosseo e il Foro Romano conservano il primato di visite (6,4 milioni) ma in discesa (-142mila). Al secondo posto si confermano gli scavi di Pompei (3,3 milioni), in vistoso aumento (+350mila). Al terzo posto sono gli Uffizi di Firenze (2 milioni), in lieve calo. Nella top ten si consolida Caserta: la Reggia acquisisce 185mila visitatori e arriva a 683mila, soffiando il nono posto alla Galleria Borghese di Roma. Ottimi il Museo archeologico di Napoli (452mila visitatori, +71mila, dal 14° all’11° posto nazionale) e gli scavi di Ercolano (412mila visitatori, +60mila, dal 16° al 13° posto). Spettacolare il risultato di Paestum: 382.933 visitatori, 82.500 più del 2015, risalita dal 20° al 16° posto. Nessuna grande istituzione italiana ha fatto un balzo analogo, tranne il museo di Palazzo Ducale a Mantova, città che l’anno scorso era capitale italiana della cultura (comunque rimane dietro).
Lo stato dell’arte in Campania
Snocciolare le cifre non è un esercizio statistico, ma serve per delineare la seconda controtendenza annunciata alcune righe fa.
I movimenti turistici generali in Italia sono monopolizzati da quattro regioni. I dati più recenti (2015) disegnano questa situazione: Veneto (16,1% del totale nazionale), Trentino Alto Adige (11,6%), Toscana (11,3%) e Lombardia (9,6%). Nel 2015 c’era l’Expo a Milano, quindi per la quarta posizione compete l’Emilia Romagna (9,3%), ma poco cambia: una parte del Nord e la Toscana imperano per una serie di motivi (mercati europei vicini, reticoli di città storiche, aeroporti e ferrovie, attrattive multiple eccetera). Il Sud raccoglie un 18%, la Campania un mediocre 4,9%. Già sarebbe interessante una “rete” stabile fra Lazio e Campania (1-2 ore di alta velocità), estesa almeno alla Basilicata (Matera 2019). Ma non facciamoci illusioni.
In ogni caso, per i luoghi culturali andiamo forte e ci sarebbe strada da fare.
Il wi-fi copre gli scavi, le foto sono libere.
Pompei è lanciata, perché i fondi europei hanno permesso di riaprire la Villa dei Misteri, la Casa dei Vettii e altri 28 edifici. Gli scavi, secondo le informazioni del ministero, sono tutti e sempre coperti dal segnale wireless. Anche Paestum va benone, come Caserta. Ora poi è possibile scattare liberamente foto nei musei, circostanza che suggerisce qualche strumento promozionale. Finora, però, ha agito quasi solo lo Stato.
Le opportunità del turismo sostenibile.
Certo, è impossibile smuovere i tedeschi dall’Alto Adige e i giovani dai limpidi mari romagnoli. Ma il turismo, settore in crescita mondiale, riconosce ormai il valore della “sostenibilità”, un concetto che non si concilia con ulteriori affollamenti nelle località consuete. Inoltre, anche in questo settore esistono territori inesplorati. Un po’ di visione strategica regionale potrebbe portare buoni frutti.

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Paestum tra i siti più visitati
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