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L'altra notizia »

(Micro) Riflessioni. Come cambiano le “regole” nel circuito delle relazioni mediatiche. Prende sempre più forma la strategia della reazione di fronte alla diffusione delle notizie.

(Er.Pa.) – E sempre molto difficile riuscire a fare il punto della situazione quando si parla di relazioni mediatiche. In buona sostanza, mentre fino a qualche tempo addietro era abbastanza semplice intuire il circuito professionale/lavorativo che portava a ottenere notizie e informazioni, oggi il rapporto tra chi diffonde e chi accoglie il flusso alla base dell’elaborazione giornalistica è non sempre intuibile in termini di responsabilità. Ma, soprattutto, è molto spesso orientato a mantenere un profilo, per così dire, basso e, in ogni caso, difficile da ricostruire. Perché accade tutto questo anche al di fuori della perimetrazione di notizie che richiedono (o, almeno, hanno sempre richiesto) una certa profilazione fiduciaria tra chi trasmette e chi accoglie? Molto probabilmente perché siamo in presenza di “costruzione” di notizie quasi sempre negative o che puntano a mettere in rilievo gli aspetti meno positivi riferiti a un contesto o, ancora più spesso, al comportamento personale. Insomma, cresce in maniera costante l’attenzione giornalistica a rilevare aspetti anche secondari, ma, comunque, in grado di profilare in maniera non certo positiva i soggetti protagonisti di notizie o di tentativi di aggregazione di notizie.


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