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Dopo la lieve ripresa registrata negli ultimi due trimestri del 2011, il mercato immobiliare italiano, nel primo trimestre 2012, torna a segnare il passo, questa volta con cali percentuali a due cifre. Questo, in sintesi, il contenuto della nota sull’andamento del mercato immobiliare nel I trimestre 2012 curata dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia del Territorio. La flessione del tasso tendenziale annuo del volume di compravendite riferita all’intero settore immobiliare risulta, rispetto al I trimestre 2011, pari a -17,8%. Superiore alla media il calo registrato nel settore residenziale, che rappresenta circa il 45% dell’intero mercato immobiliare, che precipita del 19,6%. Cala anche il mercato delle pertinenze (-17,4%) e quello relativo agli scambi nei settori non residenziali con il segmento del terziario a -19,6%, quello del commerciale a -17,6%, seguito, infine, dal settore produttivo che “contiene” il calo a -7,9%. I motivi della forte flessione del mercato immobiliare vanno ricercati considerando le variabili socio-economiche del trimestre precedente, momento effettivo in cui avviene la scelta dell’acquisto dell’unità immobiliare. Nel IV trimestre 2011 si rilevano il calo del Pil (-0,5%), l’incremento del tasso di disoccupazione (passato al 9,6%), una riduzione dell’1,3% dell’indicatore della spesa delle famiglie, l’incremento dei tassi di interesse che, sui prestiti alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni, è passato al 4,27% a dicembre 2011. La crisi del mercato immobiliare ha origine, quindi, nelle condizioni negative dell’economia e, almeno per il dato del I trimestre 2012, non ha alcuna correlazione con l’aumento della tassazione degli immobili decisa con il decreto legge del 6 dicembre 2011.