contatore visite free skip to Main Content
info@salernoeconomy.it

Lo speciale »

Ma il tavolo comune Ue non può ancora essere imbandito dopo gli incontri bilaterali.
Macron “patriota”? Allontana la visione di una civiltà plurale per l’Europa.
Torniamo ai giorni bui sulla visione del ruolo dei mercati interni e degli aiuti di Stato.
Si sogna nuovamente di vivere da imperialisti?

di Pasquale Persico

La visione comune prevista dalla Costituzione europea per l’Unione Europea tarda a consolidasi , il patriottismo delle nazioni riemerge e torniamo ai giorni bui sul ruolo dei mercati interni e degli aiuti di Stato, quando si sogna nuovamente di poter vivere da imperialisti. Il rimprovero della Meloni a Macron è giusto, il tavolo comune della Unione Europea non può essere imbandito dopo gli incontri bilaterali, il metodo del confronto deve essere unitario, sia in Parlamento che nel Consiglio europeo dei governi. Ma, come al solito, le nazioni vogliono fare emergere il loro patriottismo, che finisce per portarle fuori strada. L’invito  a Parigi con Zelensky sarebbe stato scorretto anche se fosse stata della partita la nostra primo ministro. Per rispondere alle sfide che impone l’amministrazione Biden, che risente anch’essa del patriottismo in emersione perfino in Usa – con lo slogan appunto, “Prima gli Usa” – bisogna  fare riemergere la “voglia imperialista” in concorrenza (con gli Usa). La sfida protezionistica (degli Usa) si gioca con armi del passato, la nazione non vede più il vantaggio delle unioni (tra nazioni) in organismi internazionali e si cercano le alleanze con i metodi del secolo passato, cioè senza cessione di sovranità in nessuno degli organismi esistenti: Ue, G20, Onu , Nato etc etc.

Allora il tema degli aiuti di Stato e le modalità di indebitamento dell’intera Unione, per fare nascere una  vera politica industriale, diventano un problema divisivo e portatore di nuovi scontri fra nazioni sorelle. La richiesta di revisione del Pnrr è legittima, specie se si constata che l’obiettivo originario – eliminare i divari tra Nord e Sud – non ha riscontri misurabili, ma la pandemia e lo stato di guerra stanno spingendo l’egoismo delle nazioni e delle regioni europee a cercare nuovamente di salvarsi con alleanze spurie.

Il tema delle autonomie differenziate, ad esempio, presuppone una governance che non c’è, in armonia con le politiche europee; non è apparsa una visione per macro-regioni ecologiche e climatiche, europee, capace di riposizionare l’efficacia della politica economica (europea) ancora inesistente, cioè orientata a fare emergere le scelte rispetto ad una scala di efficienza, per macro-regioni. Ciò sarebbe stato in coerenza operativa con il deficit delle singole nazioni e delle singole macro-regioni. Non a caso saper spendere bene i soldi assegnati alle nazioni e alle regioni, è un tema che si scontra con la visone del come utilizzare  gli aiuti di Stato. Per l’Italia il nodo del ritardo sulla buona spesa pubblica mette in bilico anche la quota di assegnazione sui diversi fondi e l’ammontare dei miliardi di euro da poter disporre, appunto, per gli aiuti di Stato.

L’Italia come la Germania stanno andando contro i principi della loro Costituzione e la previsione dell’aumento delle spese militari si scontra con la visione mercantile di Marco Polo, che aveva affascinato anche la Merkel sulla prospettiva dell’Oriente come viaggio da fare per uno scambio di idee sulle civiltà sapienti. La libertà dei mercati era il presupposto per una crescita all’interno dell’Europa, integrata.  Si sarebbero creati, poi, i presupposti per una nuova cessione intelligente di sovranità degli Stati all’Europa, a linguaggio plurale condiviso. Gli aiuti di Stato ci stanno portando, invece,  indietro e la Germania che oggi sostiene questa necessità per difendere se stessa e  l‘Unione dagli Usa – in maniera “patriottica” in un senso e dall’Oriente “patriottico” in altro senso –   non può non reclamare una correlazione inversa tra quota di debito per aiuto di Stato e debito non buono. Il pericolo di nazionalizzazioni patriottiche in Francia ed in Italia è alto, ed ambedue non stanno tanto bene in termini di quota di debito buono; ed allora bisogna riconoscere, in soldini, che la polemica è solo questa. Il bilaterale con la Germania serve a definire porzioni di spesa per aiuti di Stato e presuppone una visione di  politica industriale che non c’è.

La nazione prima di tutto, cioè marcia indietro.

P. Persico-casa-morra-cs-Pasquale-Persico
Pasquale Persico
Back To Top
Cerca