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GLOCAL di Ernesto Pappalardo »

Dopo la a manifestazione di sabato 11 novembre a Roma con cinquantamila partecipanti - ma anche 40 o 30 mila - si disegna meglio il quadro politico.
Ma il Pd esiste, il popolo di sinistra è ancora in piedi
La segretaria Schlein non può e non deve fermarsi. Sembra pronta a continuare, fino in fondo. L’occasione giusta, anche tra mille difficoltà, è perfettamente delineata. Le elezioni europee sono la scadenza: la sfida determinante per capire bene il futuro.

A vedere bene, a volte, le immagini esprimono significati molto più “consistenti” di tante analisi, interpretazioni, modi di inseguire ragioni che, in realtà, sono ben chiare davanti ai nostri occhi. Anzi, sono fin troppo evidenti: vanno solo interpretate a fondo, senza sperimentazioni o altro che hanno sempre il “pregio” di confondere le idee, fino a rallentare quella che è la micro-storia della nostra politica, la nostra piccola politica, che corre costantemente il rischio di sciogliersi nel resto del mondo. Se ci guardiamo intorno, abbiamo sempre difficoltà nel percepire la nostra situazione “esistenziale” di piccoli – veramente molto piccoli –  (in termini di numeri, per capirci) rispetto a molti altri protagonisti che si agitano (non poco) nel globo terrestre e nelle nostre vicinanze.

Eppure, in questo complicato contesto, esiste un’entità di popolazione che resiste nel tempo – una quantità di giorni trascorsi abbastanza consistente  – e ci crede davvero nel percorso politico che, in questo periodo, ha delineato la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, insieme con il gruppo di esponenti del Pd (non molti per la verità) che la sostiene. La manifestazione di sabato 11 novembre a Roma – con cinquantamila partecipanti, ma anche 40 o 30 mila – ci ha chiarito che, a vedere bene, appunto – quella massa consistente di popolazione che non è d’accordo con la destra, che dissente, che si oppone, che prova a interpretare altro, non si è disciolta ancora, non è scomparsa, non si è convertita: insomma, c’è ancora, continua a esistere.

Troppo difficile e complicato? Non proprio, anche se non mancano problemi e precisazioni di vario tipo, è vero. Ma, intanto, la manifestazione di presenza è più semplice della descrizione di un segnale di dissidenza, contrarietà, opposizione: va ribadito che, nonostante la rappresentazione non sempre conseguente, il partito di riferimento c’è, e questo è un fatto che assume più consistenza.

E ora si attendono passi in avanti, in grado di tenere conto che la sinistra, addirittura nel suo insieme, alla manifestazione del Pd c’era eccome, con le solite distinzioni dei 5 Stelle. Perché appare chiarissimo che ad opporsi nelle urne alla destra (e questo Forza Italia lo ha somatizzato molto bene) saranno proprio queste forze qui. Lo hanno capito e si apprestano, così pare davvero, ad organizzarsi (più o meno) per mettere insieme tutto quello che sembra utile a questa causa, peraltro difficile da sostenere per vincere.

Non manca niente, però, per dividersi e spaccarsi a sinistra: è bene tenerne sempre conto. Ma, intanto, il primo e fondamentale momento per guardarsi negli occhi, c’è stato. E non è affatto poco. Serve per continuare a guardare avanti, per ritrovare ancora meglio il percorso inseguito, per perseguire nel cambiamento che dimostra, ogni giorno, di avere avversari, di avere oppositori, di trovare ostacoli che possono sicuramente imprimere esiziali deviazioni di percorso.

Ma adesso la segretaria Schlein non può e non deve fermarsi. Deve continuare, fino in fondo. L’occasione giusta, anche tra mille difficoltà, è perfettamente disegnata e delineata. Le elezioni europee sono la scadenza che è davanti al Pd: la sfida determinante per capire bene il futuro.

Ernesto Pappalardo

direttore@salernoeconomy.it

Elly Schlein, on the left, and Elisa Ferreira
Elly Schlein
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