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Lo speciale 1 »

I risultati emersi nel corso del Festival dello Sviluppo sostenibile organizzato dall’ASvis.
“L’Italia si allontana dagli Obiettivi Onu”
Ancora lontano il raggiungimento dei “goal” individuati da Agenda 2030 delle Nazioni Unite. “In alcuni casi, la situazione è peggiorata rispetto all’anno precedente”.

“L’Italia è in ritardo, molti degli Obiettivi (o Goal) fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite appaiono ancora più lontani da raggiungere di quanto non lo fossero lo scorso anno”. E’ questo “il quadro che emerge dal sesto rapporto annuale dell’ASviS, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (asvis.it), presentato al palazzo delle Esposizioni di Roma dai presidenti dell’Alleanza Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini”. Si accendono “alcune luci di speranza” ma non si ignorano “le tante ombre che purtroppo appaiono preponderanti”. Nella premessa del rapporto si fa riferimento alle “scelte che facciamo oggi” e che “possono garantire un futuro realmente sostenibile delle nostre società, ma il tempo a disposizione per invertire la rotta appare purtroppo sempre più ristretto”.

Nel rapporto – “frutto del lavoro di oltre 800 esperti che lo hanno elaborato usando indicatori derivanti, per la quasi totalità, dalla statistica ufficiale” – “come nel 2020, la situazione dell’Italia rispetto ai 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite” risulta “complessivamente peggiorata rispetto al 2019”. In  particolare, è “migliorata rispetto a tre obiettivi (energia, cambiamento climatico, pace e giustizia); stabile per altri tre (fame, acqua, innovazione) ma è peggiorata per ben nove di questi obiettivi (povertà, salute, istruzione, parità di genere, occupazione, disuguaglianze, città, biodiversità terrestre, cooperazione)”. E “per i restanti due (produzione e consumo responsabile e biodiversità marina) non è stato possibile misurare l’andamento”.

Se analizziamo più complessivamente come “si è mossa l’Italia nel decennio trascorso”, appare “che per cinque obiettivi ha guadagnato terreno (salute, parità di genere, energia, innovazione, cambiamento climatico), per cinque è rimasta stabile (fame, istruzione, disuguaglianze, città, pace e giustizia) e per cinque è peggiorata (povertà, acqua, occupazione, biodiversità terrestre, cooperazione)”. Mentre per “i rimanenti due obiettivi, anche in questo caso, è stato impossibile calcolare l’andamento”.

Se prendiamo in considerazione le prospettive future – “sulla base delle tendenze” – si legge nel rapporto che “su 32 target quantitativi, in gran parte definiti dalla Ue, se sarà confermato l’andamento registrato, l’Italia potrebbe riuscire a centrare o ad avvicinarsi solo a 7, tra questi: le coltivazioni biologiche, consumi di energia e tasso di riciclaggio dei rifiuti”. Mentre “negative o decisamente negative appaiono le tendenze su ben 15 target quantitativi, tra questi: povertà o esclusione sociale, parità di genere nell’occupazione, emissioni di gas serra, qualità dell’aria”.

L’evento di presentazione del rapporto “ha dato il via alla più grande mobilitazione della società civile italiana, con oltre 600 eventi dal 28 settembre al 14 ottobre, in tutta Italia e in rete www.festivalsvilupposostenibile.it”.

(Fonte: asvis.it/28.09.2021)

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