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GLOCAL di Ernesto Pappalardo »

Ecco l’ultima newsletter del 2017. Riprenderemo la pubblicazione settimanale venerdì 5 gennaio 2018.
L’anno che verrà. Auguri ai lettori di SalernoEconomy
E’ nelle giornate di sole – dicono dalle parti del FMI – che si ripara il tetto. Noi al Sud abbiamo bisogno di gettare nuovi pilastri per nuove e più dignitose case. Le case che vorremmo lasciare in eredità ai nostri figli.

Ecco l’ultimo numero della newsletter di SalernoEconomy del 2017. Riprenderemo venerdì 5 gennaio, con l’anno nuovo. Come di consueto è d’obbligo tentare di tirare le somme di quanto accaduto – sotto il profilo dell’economia del territorio – nei dodici mesi che abbiamo alle spalle. Non è il caso di perdersi ancora in numeri, percentuali, statistiche, anche perché lo abbiamo fatto – noi di SalernoEconomy – per 49 volte. Sì, 49 newsletter che prima di tutto ci hanno fatto compagnia. Perché abbiamo riscontrato che Voi, i nostri “sette/otto” lettori, siete molto fedeli. La stragrande maggioranza di Voi ci segue costantemente: un risultato che ci inorgoglisce e ci sostiene in uno sforzo che a tratti sembra al di sopra delle nostre possibilità. Grazie, lettrici e lettori. Grazie per il vostro apprezzamento, per la vostra stima. Proveremo ad essere sempre attenti ai numeri e solo dopo alle opinioni. D’altro canto, quando siamo nati – il 4 gennaio del 2012 – avevamo in mente proprio di raccontare le notizie senza farci condizionare da nient’altro che dalla concretezza delle cifre, degli indicatori, delle parabole statistiche. E’ l’unico modo che conosciamo per farci un’idea seria di quello che ci circonda. E’ l’unico modo che conosciamo per non farci trascinare nel chiacchiericcio inconsistente, nella palude delle strumentalità. Non sempre ci riusciamo o ci siamo riusciti, ma abbiamo la coscienza a posto: ci abbiamo provato ogni settimana e continueremo a farlo con tutte le nostre forze perché in questo tipo di giornalismo – faticoso e meticoloso fino alla paranoia  – ci crediamo davvero.

Ma che anno è stato il 2017 per la provincia di Salerno? Un anno sicuramente diverso da quelli precedenti. Un anno che – al di la delle cifre e delle statistiche in senso stretto – ha segnato il ritorno ad una dimensione più agganciata alla ripresa che in Campania si è manifestata con una percentuale per molti versi sorprendente. Certo, il punto vero da affrontare resta quello della trasmissione degli effetti della ripartenza dal circuito produttivo al mercato occupazionale ed alla consistenza dei salari. Ma questo è un aspetto che ogni osservatore non di parte ha ben chiaro nella sua mente. E’ un problema alquanto complesso. Anche perché la ripresa (o, forse, è meglio dire la ripartenza) si immerge in un contesto sociale per molti aspetti drammatico: basta dare uno sguardo agli indicatori relativi alle famiglie povere o a rischio povertà. O al tasso di disoccupazione giovanile. O alle distanze tra reddito pro capite e importo medio delle pensioni con il resto d’Italia. O a tante altre risultanze inerenti alla distanza enorme che ci separa dall’Europa.

E, allora, perché essere meno pessimisti? Perché, pur tra mille cautele, è il caso di credere ai numeri che ci vengono proposti dal perimetro Ue che traina l’Italia e dalla nostra Campania che ci sta provando con una politica industriale che si muove nella direzione giusta. Basterà? Ecco, questa è una domanda alla quale è molto difficile dare una risposta. Perché – è bene ripeterlo – il terreno da recuperare è una prateria gigantesca e la grande crisi c’entra fino ad un certo punto.

Il 2018 sarà, inoltre, un altro anno elettorale con tutto quel che ne consegue in termini di populismi, falsità, bugie e libri dei sogni. Speriamo passi presto la stagione del voto. E che, soprattutto, non faccia scadere la propensione ad afferrare tutto quello che di buono è possibile afferrare. E’ nelle giornate di sole – dicono dalle parti del FMI – che si ripara il tetto. Noi al Sud abbiamo bisogno di gettare addirittura nuovi pilastri per nuove e più dignitose case. Le case che vorremmo lasciare in eredità ai nostri figli.

Buon Natale e buon anno nuovo a tutte le lettrici ed i lettori di SalernoEconomy. Ed anche, naturalmente, a tutti quelli che non ci leggono. Auguri di cuore.

Ernesto Pappalardo

direttore@salernoeconomy.it

@SalernoEconomy

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Pausa di riflessione
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