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Lo speciale 1 »

Tra talenti e veri campioni, a cominciare dal mito azzurro Paolo Rossi, che riuscirono a illuminare il campionato in vista della favola di Bearzot.
La vera fabbrica del calcio-spettacolo? A Vicenza
Un grande tecnico, Giovan Battista Fabbri, allenatore del Lanerossi (in panchina tra il 1976 e il 1979), che disegnò i confini di una squadra che metteva sempre la palla in rete.

(Er.Pa.) – «Ebbi l’onore che Gianni Brera venne in spogliatoio a congratularsi e disse: “Veramente, non avrei mai creduto che una squadra di provincia giocasse al calcio come ha giocato il Vicenza”». Queste le parole di Giovan Battista Fabbri, allenatore del Lanerossi Vicenza (in panchina tra il 1976 e il 1979) che ben descrivono lo spettacolo domenicale che i biancorossi offrivano a quanti andavano a vedere quella squadra straordinaria, che sapeva fare spettacolo anche senza (apparentemente) grandi nomi, che, però, si trasformavano in promesse pronte per le squadre che provavano a comandare nel campionato più bello del mondo, cioè il nostro. E’ proprio in questa semplice frase di Brera che si racchiude il significato del grande gioco del pallone che Fabbri riuscì a mettere in campo in quegli anni: un calcio arrembante, quasi senza ruoli ben definiti, ma con una solida filosofia che mischiava schemi, tattiche, inventava fuoriclasse e riusciva a propiziare il guizzo giusto che depositava la palla in rete in maniera spettacolare, ricorrendo a una condizione atletica straordinaria, ma anche a gesti tecnici da ricordare. Insomma, il fenomeno Vicenza nasceva dalla capacità di eseguire gli schemi, ma anche di sapere inventare (e anche reinventare) il gioco più bello del mondo. Va detto che – riconquistata la serie A dopo due anni –  proprio con la riconferma di Giovan Battista Fabbri, quell’arcobaleno di campioni si rese conto di rappresentare prima di tutto un esperimento tattico che era, però, diventato un modulo preciso, a cominciare dall’utilizzazione di un’ala destra – Paolo Rossi – come vero e proprio centravanti (ma molto tecnico e, soprattutto, in grado di seminare gli avversari ), in sostituzione di Alessandro Vitali, pure forte e efficace. Ma dopo le prime cinque giornate erano stati conquistati solo tre punti: Fabbri doveva cambiare qualcosa a livello del motore dell’organico: a partire dallo scontro con l’Atalanta, puntò sul ritorno di Franco Cerilli e sull’esordio di Mario Guidetti (mediano) che mise a segno due gol contro i nerazzurri. La sorpresa di quella stagione fu Paolo Rossi che risultò il marcatore più forte della serie A 1977-1978, vincendo di nuovo il titolo di capocannoniere, dopo che l’anno prima lo aveva vinto in serie B, una “doppietta”che fino a quel momento nessuno aveva portato a casa. Fu il preannuncio di un ciclo di risultati utili che inclusero vittorie impreviste, ma tutte meritatissime, a cominciare da quella in casa contro la Roma (4-3, dopo che il portiere Galli parò un calcio di rigore al grande Di Bartolomei). La squadra di Fabbri, alla dodicesima giornata, era a un punto dal vertice della classifica. Il girone di ritorno confermò tutte le premesse, il Vicenza ingaggiò una lotta per il secondo posto con Milan e Torino. Vinse a Napoli per 4 a 1 e portò a casa, alla fine, la piazza alle spalle della capolista. Il record stabilito dalla Lazio – migliore prestazione in campionato realizzata da una squadra  neopromossa – fu conquistato dal Vicenza: incredibile, ma vero, e, soprattutto strameritata.

Alla fine di quel campionato il Lanerossi conquistò, inoltre, il record di migliore attacco della stagione: furono cinquanta i gol segnati, 24 da Paolo Rossi che fu convocato per il campionato del mondo in Argentina (1978). Si ebbe la conferma che gli schemi prodotti dai biancorossi erano veramente efficaci e, soprattutto, spettacolari, Fabbri era riuscito a trasmettere ai giocatori la sua “filosofia” basata prima di tutto sul bel gioco, sulla ricerca attenta e precisa del calcio che diventa spettacolo e mette in rete il gol che strega e fa vincere il pubblico.

Società_Sportiva_Lanerossi_Vicenza_1977-1978
Lanerossi Vicenza (Serie A 1977-1978) - Da sinistra, in piedi: Giovan Battista Fabbri (allenatore), Ernesto Galli, Giuseppe Lelj, Giorgio Carrera, Paolo Rossi, Valeriano Prestanti; accosciati: Vasco Casetto (massaggiatore), Renato Faloppa (capitano), Vito Callioni, Roberto Filippi, Mario Guidetti, Giancarlo Salvi, Franco Cerilli.
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