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GLOCAL di Ernesto Pappalardo »

La campagna elettorale in vista di Bruxelles non solo è già in atto da tempo, ma conferma la scelta di tutte le forze intenzionate a non fare passi indietro.
La sfida per l’Europa? Oscura partiti e politica
Ma nessuno al momento può dichiararsi sicuro: per vincere, in realtà, si continuano a percorrere i soliti sentieri che portano alla sconfitta.

La brevissima pausa estiva (quella effettiva, non quella stagionale) si avvia alla sua naturale conclusione rimettendo al centro della discussione temi particolarmente importanti – Pil, spese per interessi bancari, debito pubblico, contenimento di oneri derivanti da progetti e iniziative collegati al Pnrr, che, pure, appare meno solido e forte di quanto sembrava solo qualche mese fa – anche se, in qualche modo, sempre subordinati al quadro politico vero e proprio, che si abbina in maniera crescente alle elezioni europee. Di fatto, mentre è evidente a chiunque come sia di fondamentale importanza riprendere, effettivamente in mano, il pieno controllo della massa debitoria (crescente), ci rendiamo, invece, conto che la prevalenza miope della necessità quotidiana di padroneggiare il combattimento politico, da parte dei singoli partiti, confina i veri problemi, che invece avanzano, senza alcuna canalizzazione, verso il pieno controllo delle forze politiche (sia di maggioranza che di opposizione), nel piccolo/grande spazio della polemica quotidiana, che mai supera l’obiettivo prioritario che le è stato addosso confezionato: la reiterazione sterile di un confronto che si pone il solo obiettivo di demonizzare l’antagonista posto sull’altro fronte, ripetendo accuse strumentalmente già sperimentate e portatrici, probabilmente, di un area di consenso che, secondo gli “esperti”, non pare destinata a scalfirsi più di tanto. In pratica, la campagna elettorale in vista di Bruxelles non solo è già in atto da tempo, ma conferma la scelta dei partiti – tutti – intenzionati a non fare passi indietro. La contrapposizione è, se possibile, ancora più viva e riconoscibile, né alcun protagonista dello scontro intende riflettere sui tanti (e anche inutili) danni che ne deriveranno da qui fino alla scadenza di un appuntamento che rischia, in caso di risultato non solido e ben delineato, di destabilizzare un’istituzione come quella europea che ha più volte confermato, nonostante varie tipologie di critiche più o meno complicate e non sempre coerenti con quanto il quadro reale della situazione delinea giorno dopo giorno, di essere il punto di riferimento centrale proprio alla luce di quanto accade e di quanto ha già preso forma nel contesto internazionale.

Il rafforzamento di una prospettiva centralmente europea è in questo momento il riferimento prioritario al quale agganciarsi per orientarsi con chiarezza nel labirinto che deriva dalla piena applicazione di progettualità che conservano il significato attuativo di percorsi di sviluppo già in atto in tante aeree dell’Europa. Occorre dire che nel breve e medio periodo arriveranno le scadenze non più rinviabili per verificare la solidità delle convergenze che l’Ue è chiamata ad applicare. Come pure, le diverse parti impegnate nello scontro politico devono porsi il problema di raggiungere, nel tempo più breve possibile, un quadro complessivo che dovrà solidificare sempre più il pieno rispetto di obiettivi che andranno per forza di cose raggiunti, evitando strascichi non effettivamente produttivi. La vera partita è esattamente questa appena descritta: ma nessuno al momento può dichiararsi sicuro: per vincere, in realtà, si continuano a percorrere i soliti sentieri che portano alla sconfitta.

Ernesto Pappalardo

direttore@salernoeconomy.it

 

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