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Pesano soprattutto le anticipazioni negative sulla crescita dell’economia italiana.
La lezione di Adam Smith al “virus” del diabàllo
Necessario ricercare un impegno corale per distinguere tra i bla bla bla, tanto per parlare, e le chiacchiere dei diavoli veri. Più interessante potrebbe essere confrontarsi su proposte realmente politiche e sulla governance strategica.

di Pasquale Persico

Ma oggi in politica è possibile verificare l’esistenza di un diabàllo? O, magari, di più di uno di diabàlli? L’esistenza, cioè di “diavoli” in maniera diffusa, di personalità che – tenendo fede al significato insito nella lingua greca di diabàllo, diavolo, appunto – nel  modo di fare politica, appaiono in prima persona come coloro che separano, che ostacolano, che costruiscono mura. E’ questa proprio l’interpretazione alla quale si richiama la parola greca presa in considerazione. Ma da buon napoletano potrei dire anche che la traduzione maccheronica è riferibile a “colui che dice balle”. Insomma, siamo su questo non inesplorato, oggi, versante.

Per esempio: è in campo una pandemia ? Una nuova peste europea? Sicuramente no,  vi è una emergenza che dovrebbe richiamare i portatori di comunità a lavorare per il bene collettivo, da individuare richiamando le finalità delle istituzioni esistenti, per chiedere loro un salto di efficacia, trascurando interessi di breve periodo.

Cosa rispondere ai nostri “diavoli mancati” dopo le dichiarazioni della stessa Commissione europea? Magari si può prendere in prestito la malinconia di un economista fondatore della mia disciplina, un “certo” Adam Smith; malinconia espressa nel suo famoso libro sulle cause del Benessere delle Nazioni (1776). “Le intelligenze – scrive –  si atrofizzano, l’elevazione culturale, spirituale diviene impossibile (…) e lo spirito di eroismo e di iniziativa si spegne completamente (…). Sarebbe fondamentale riflettere su i mezzi per rimediare a queste mancanze”.

Ecco la chiave per un rimedio difficile, un impegno corale per distinguere tra i bla bla bla, tanto per parlare, e il dia-bàllo dei diavoli veri; sarebbe, in questo caso, più interessante parlare di proposte politiche e di  governance strategica.

Oggi uscire dalla comunicazione spiazzante non sarà impresa facile, senza reciprocità costante tra scienziati e responsabili delle politiche necessarie la strada non operativa si allarga e prende più direzioni fino a tradire l’idea che la cooperazione possa generare  benessere.

 

 

Foto Pasquale Persico
Pasquale Persico
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