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GLOCAL di Ernesto Pappalardo »

Analisi e scenari locali dell’indagine annuale del Sole 24 Ore sulla qualità della vita.
La grande sfida degli under 35
Salerno (e la sua provincia) al 31° posto in Italia per numero di imprese registrate ogni 100 abitanti: 10,9. Start up innovative per ogni 1.000 società di capitale: il nostro territorio 53° in Italia (con il valore di 1,1).

Questo articolo è stato pubblicato martedì 28 novembre 2017 sul quotidiano Il Mattino (edizione Salerno).

Se il dato da cui partire è senza dubbio l’arretramento di due posizioni della provincia di Salerno nella classifica generale stilata come ogni anno dal Sole 24 Ore (105° posto rispetto al 103° del 2016), a scandagliare bene le singole graduatorie analitiche ci si trova di fronte anche ad alcuni (significativi) indicatori che evidenziano un quadro complessivo non privo di fermenti e dinamiche da “leggere” in positivo. Se non altro per provare a “sfatare” il rito abbastanza stereotipato delle maglie nere e delle maglie rosa che finisce per semplificare eccessivamente l’elenco dei territori “buoni” – che hanno fatto i compiti a casa, per intenderci – e di quelli “cattivi” (sempre in ritardo e sempre poco virtuosi). In estrema sintesi, si può certamente affermare che in provincia di Salerno è in atto – fin da prima, per la verità, della conclusione tecnica del ciclo recessivo – una lenta e silenziosa “rivoluzione” dal basso nell’ambito dei percorsi imprenditoriali ed auto-imprenditoriali. In particolare, è ben presente e radicato il fenomeno del ri-orientamento del manifatturiero in senso “green” e consapevolmente attento alle opportunità dell’export. E’ in questa stessa direzione che si muovono i flussi dell’auto-imprenditorialità giovanile che contribuiscono in maniera consistente ad irrobustire le percentuali della nati/mortalità delle imprese. Come pure occorre rilevare la prospettiva positiva rintracciabile nel settore turistico (includendo, naturalmente, la sua filiera più estesa). Anche in questo caso si tratta di una vera e propria autostrada sulla quale accelerare in termini di produzione di ricchezza e di occupazione. Prima, quindi, di recitare la consueta partitura di fine anno – che, pure, sia chiaro, poggia su solide basi – è giusto valutare con attenzione il lato buono della  medaglia.

Le dinamiche dell’innovazione.

Nella sezione “Lavoro e innovazione” il report del Sole 24 Ore approfondisce quello che definisce lo “spirito d’intraprendenza”, che rende più vivace il tessuto economico e produttivo. A scorrere la graduatoria generale –  che è la sintesi dei vari dati che afferiscono a questo panel – la provincia di Salerno è la prima in Campania (79° posto) e risulta in ascesa, seguita dal territorio partenopeo (82° posto), dall’Irpinia (91° posto), dal Sannio (100°) e dalla Terra di Lavoro (101°). Ma quali sono gli indicatori che hanno consentito questa perfomance positiva? Prima di tutto la dinamicità del tessuto imprenditoriale – probabilmente attribuibile anche ai percorsi di auto-impiego, come si accennava prima – ma, comunque, da considerarsi un fattore estremamente positivo, che colloca Salerno (e la sua provincia) al 31° posto in Italia per numero di imprese registrate ogni 100 abitanti: 10,9. Per intenderci in Campania precede Salerno soltanto Benevento (4° posto, 12,5) che, però, ha dimensioni territorialmente più ridotte. Le altre tre province seguono Salerno: Avellino (45° posto, 10,3), Caserta (59° posto, 9,9) e Napoli (84° posto, 9,3).

Le start up oltre la “narrazione”.

La dinamicità del tessuto imprenditoriale – come ampiamente confermato dalle analisi periodiche del sistema Unioncamere/Infocamere – può contare in provincia di Salerno sulla grande “vivacità” della generazione “under 35” che si segnala non solo nei comparti tradizionalmente con basse barriere all’ingresso, ma anche in segmenti produttivi più complessi dal punto di vista dell’approccio gestionale. In ogni caso l’indicatore fornito dal rapporto del Sole 24 Ore inerente alle start up innovative  – per ogni 1.000 società di capitale – pone il nostro territorio al 53° posto in Italia (con il valore di 1,1). In Campania solo il Sannio evidenzia un indicatore migliore: 1,2 (39° posto). Le altre province seguono quella di Salerno: Caserta (57° posto, 1,0), Napoli (63° posto, 0,9) e Avellino (79° posto, 0,7).

Tasso di occupazione ed export.

Ma  c’è un altro indicatore che va considerato molto attentamente: il tasso di occupazione relativo alla popolazione compresa tra 15 e 64 anni. In questo caso Salerno fa segnare il 47,1% (85° posto) e precede Benevento (43%, 94° posto), Napoli (38,6%, 107° posto) e Caserta (38% e 108° posto). In Campania fa meglio solo Avellino (50,6% e 79° posto).

Lo stesso scenario si ripropone se approfondiamo il rapporto tra quota di export in riferimento al Pil. In questo caso la provincia di Salerno può sfoggiare un 13,9% (73° posto) che la colloca davanti alle altre province della Campania tranne Avellino (68° posto, 16,6%). Dietro Salerno si piazzano Napoli (77° posto, 10,6%), Caserta (81° posto, 8,9%) e Benevento (93° posto, 4,6%).

La banda larga .

Nel  panel “Ambiente e Servizi” – dal punto di vista della media generale delle singole graduatorie che ad esso fanno riferimento – la provincia di Salerno (90° posto) risulta prima in Campania. Alle sue spalle si collocano: Napoli (96° posto), Caserta (100° posto),  Avellino (102° posto) e Benevento (105° posto).  Senza entrare nel merito di tutti gli indicatori specifici, va detto che in relazione alla banda larga la provincia di Salerno è al 23° posto per percentuale di popolazione (64,7%) che risulta “coperta” con 30 Mb, preceduta in Campania da Napoli (5° posto, 82,4%) e Caserta (20° posto, 66,7%); seguita a grande distanza da Benevento (63° posto, 24%) e Avellino (74° posto, 18,2%).

Turismo e ristorazione.

Completano il quadro di indicatori che si inseriscono coerentemente in un contesto che si evolve in chiave positiva quelli collegati direttamente o indirettamente al posizionamento della città capoluogo e dell’intera provincia nel mercato turistico interno ed internazionale. Il primo è quello relativo alla media pro-capite della spesa dei turisti stranieri (Banca d’Italia/Istat). In questo caso Salerno è al 38° posto in Italia con 343,1 euro, seconda in Campania solo a Napoli (32° posto, 441,6 euro). Le altre province risultano molto distanti: Benevento (93° posto, 85,8 euro), Caserta (106° posto, 46,5 euro, nonostante la presenza della Reggia) e Avellino (109° posto, 35,4 euro). Netto il divario con le prime della classe: Venezia (3.696 euro) e Firenze (2.857 euro), ma sono dati – quelli in Campania – in crescita significativa. Per quanto concerne ristoranti e bar la provincia di Salerno è da tempo nella top 20 nazionale. E, infatti, è al 18° posto per numero di esercizi ogni 100mila abitanti: ben 661. Dietro – molto distaccate – individuiamo: Benevento (50° posto, 548); Caserta (62° posto, 530); Napoli (75° posto, 508) e Avellino (76° posto, 505).

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