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La nuova soggettività politica, le energie, i rischi e le risorse ambientali della Val d’Agri.
La città dei paesaggi nella transizione ecologica
A Tramutola l’orchidea nera di Ugo Marano si ricompone e nasce un percorso innovativo sulle migliori pratiche di utilizzazione del potenziale energetico del territorio.

di Pasquale Persico

Alla fine del mese di agosto – appena concluso –  il Prof. Domenico Guida, direttore del Cugri – Centro Universitario Grandi Rischi – insieme con il sindaco di Tramutola Dr. Luigi Marotta e con il Prof. Roberto Scarpa dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, hanno convocato i partner del progetto Centro di Ricerca Territoriale della Lucania Interna per annunciare che con i fondi nazionali ed europei complementari al Pnrr sarà possibile finanziare la realizzazione dell’ecosistema per l’innovazione ed il processo di gestione della transizione ecologica connessa alle energie, ai rischi ed alle risorse ambientali della Val d’Agri. Una giornata di confronto e è stata poggiata sulla nuova soggettività politica dei tramutolesi  che a loro volta hanno chiamato gli abitanti della Valle a riprendere il cammino di una possibile  cittadinanza attiva, moltiplicando le energie che renderanno gli abitanti e gli abitanti equivalenti (residenti nel temporaneo contemporaneo) protagonisti dei futuri possibili.

A giudizio del sindaco, per il suo vissuto professionale e politico, è arrivato finalmente il tempo di ricomporre i cocci dell’Orchidea Nera portata dall’Artista Ugo Marano nella Valle delle Orchidee, nel lontano 1996, per dare voce al pensiero storico della Fondazione Enrico Mattei dell’Eni: una proposta politica, mai veramente interpretata dalla governance aziendale delle imprese estrattive della risorse petrolifere della Valle e  solo parzialmente ipotizzata dalla governace pubblica nazionale e regionale della politica economica.

La fondazione Eni scriveva – insieme al suo direttore negli anni ’90 nel libro a cura di Domenico Siniscalco sullo sviluppo sostenibile – che, a prima vista, potrebbe sembrare che rendere partecipe gli abitanti dei processi decisionali della politica ambientale diventi un ulteriore ostacolo dello stesso percorso decisionale …. Una ricerca approfondita dei casi dei conflitti aziendali (vedi oggi vicenda Tav per esempio) ha mostrato che le risorse, misurate in tempo e valore, impegnate o da impegnare, sono di gran lunga inferiori a quelle normalmente utilizzate in casi di gestione accentrata, (vedi approccio poetico per la letteratura scientifica).

Ecco che si spiega il recente accordo tra gruppi estrattivi e Regione per produrre progetti di ricerca avanzata in grado di ampliare gli scenari per un discorso transdisciplinare sulle migliori pratiche di utilizzazione del potenziale energetico del territorio.

A Tramutola e nella Valle un nuovo percorso tra democrazia rappresentativa e democrazia partecipata é possibile? Ecco una domanda da esplorare.

Per il sindaco e gli scienziati presenti all’incontro è arrivato il tempo giusto per parlare di sussidiarietà integrata – di cui parla l’economista del Papa, Stefano Zamagni – fino a proporre il contatto costante tra associazioni, e tra associazioni e responsabili della governance dei processi ipotizzati. Si tratta di realizzare una reale sussidiarietà orizzontale, fino a moltiplicare le giornate di studi e confronti per fare aumentare  i flussi operativi di andata e ritorno dalla Valle, capaci di dipingere la nuova orchidea nera (connessa alla transizione ecologica) del paesaggio desiderato.

Il paesaggio della Val D’Agri deve finalmente essere in relazione scientifica e culturale con il concetto di infrastruttura complessa connessa a valori misurabili della transizione ecologica. A partire dalla mitigazione del Rischio Terremoto e Movimenti della terra connessi alle estrazioni. Le tecnologie innovative devono produrre una vera e propria categoria di specifica info/comunicazione in grado di mettere in rete le nuove visioni per creare processi decisionali orientati dalla transdisciplinarietà di frontiera, fino a connettere i diversi rischi da affrontare (vedi  il tema della difesa del suolo connessa al rischio del dissesto idrogeologico, fino ai nuovi temi del cambiamento del clima).

Allora, diventa evidente che l’annuncio fatto a Tramutola deve spingere ad utilizzare il macroscopio della mente disponibile per mettere in rete le diverse esperienze in campo sugli ecosistemi proposti nella macroarea euro mediterranea.

Bisogna dare al tema dei paesaggi in empatia strutturante il valore nuovo di infrastruttura complessa connessa al tema della produttività totale del sistema socio economico in evoluzione.

In questo modo diventa leggibile (e fattibile)  tutto il programma di mandato del sindaco pioniere e delle popolazioni proattive di Tramutola, anche  come primo laboratorio membrana di ricerca e sviluppo veramente pro-attivo e di terza missione di ricerca applicata.

Al sindaco di Tramutola, allora, non rimane che cercare attraverso l’artista Patrizia Paoletti, residente a Trecchina, di esplorare il potenziale della sua ceramica dialogante con le dimensioni dell’accoglienza e della imperfezione creativa fino ad esplorare il pensiero dell’utopia realizzabile di Ugo Marano.

Per l’artista residente a Trecchina l’antichissima arte giapponese kintsugi potrà aiutare a ricomporre i cocci del passato fino a mostrarli in una nuova visone di paesaggio in amicizia. Le imperfezioni parleranno dei rammendi e delle riparazioni esplicite del percorso storico già fatto ma ci faranno capire come amare il progetto di futuro o futuri ed una luce inattesa illuminerà le menti per scoprire la nuova potenzialità dell’energia ibridante. L’oro di cucitura dei frammenti avrà mille altri colori, tutti ora percepiti come nuovo tesoro immateriale da accumulare, mentre prima non erano stati percepiti.

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Pasquale Persico
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