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La nuova urbanità nel territorio che fa parte della macroarea euro-mediterranea.
Ischia, città della rete di città della città metropolitana
Con Casamicciola Terme, Lacco Ameno, Forio, Serrara Fontana e Barano si potrebbe ritornare al tema della natura originaria nata dopo la grande eruzione.

di Pasquale Persico

Il manifesto scritto da Ugo Marano per la città del Parco – Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, il testo è pubblicato integralmente al termine di questo articolo – oltre a segnalare la vitalità del suo pensiero, oggi, a dieci anni dalla scomparsa fisica, verrà portato da me al Festival della Natura di Ischia. Il Cai, nell’invitarmi,  ha voluto che inquadrassi le finalità (del Festival) nel discorso più vasto dello sviluppo della nuova urbanità del territorio dell’isola, che, sicuramente, fa parte della macroarea euro-mediterranea. La notizia che porterò sarà quella di non pensare più ad Ischia come isola ma come città senza confini. Il mio ragionamento è semplice, parlerò non solo del perché è arrivato il tempo di sentirsi città propositiva dell’area omogenea della città metropolitana, ma anche della nuova politica economica dell’Europa, che fa riferimento  al ruolo delle città metropolitane ed alla rete delle altre città, quando evidenzia la necessità di qualificare e ridurre  il nostro debito ecologico connesso agli altri debiti che ostacolano lo sviluppo potenziale.

Non si tratta, allora, di indire subito un nuovo referendum, dopo quello del 2011, anche se quello  fu  utile sul piano politico. In quel periodo fui sollecitato dall’avvocato Aniello Mazzella,  detto Lello, e con lui ebbi un intenso colloquio telefonico sul perché poteva essere ripetuto il percorso di Siena, città che, forse, per prima inseguì l’idea del buon governo attraverso la riduzione dell’asimmetria della governance strategica; per Siena fu proposto alle 17 contrade di conservare una rivalità identitaria (con il palio) ma anche di abbracciare l’idea di una unica infrastruttura complessa che fu chiamata città. Non conobbi l’avvocato Mazzella, lui, poi, morì senza sapere che poteva essere indetto, finalmente, il referendum, sentii, però, il dovere di arrivare ugualmente nell’isola per continuare a parlare di una scelta opportuna.

Oggi, un nuovo statuto per un progetto di fusione o “unione rafforzata” potrebbe salvaguardare la storia dei sei Comuni ed eleggere i presidenti delle singole  municipalità dentro una cornice di un Comune unico e di un sindaco unico. Il lavoro politico di formazione di questo statuto dovrebbe essere il presupposto per un nuovo referendum per evitare il rischio emotivo di una nuova bocciatura (il quorum del 2011 fu del 28% e poco più).

I Comuni di Ischia, Casamicciola Terme, Lacco Ameno, Forio, Serrara Fontana e Barano d’Ischia potrebbero tornare mentalmente al tema della natura originaria nata dopo la grande eruzione che portò in emersione un’area di territorio del golfo di una straordinaria potenzialità strategica. La natura mediterranea rivelò ai popoli in transito le opportunità della residenzialità ed il grano Carosello fu seminato sulla montagna ostile ed amica, allo stesso tempo. Perché non ripartire da quel gesto fondante e chiedere all’Ocrim – che con Bonifiche Ferraresi, in provincia di Ferrara, a Jolanda di Savoia, ha concepito e realizzato un campus “per creare una sinergia tra aziende di differente estrazione, a loro volta contenitori di un know-how già indirizzato”- di costruire un mulino specifico per il nuovo campo di grano? L’idea è quella di  ripartire dal messaggio tratto da “Il Mulino del Po”. Ogni grano ha la sua semola, ogni uomo ha i suoi difetti, che con l’esperimento proposto dell’unione o della fusione, diventa metafora del cammino da fare tra le diversità da riconoscere come complementarietà necessarie.

L’elezione del nuovo sindaco metropolitano di Napoli, Gaetano Manfredi, e dei sindaci metropolitani delle altre città capoluogo, porterà ad un’unione delle loro richieste all’Europa oltre che alla domanda formale della loro presenza nella cabina di regia del Pnrr; si tratta solo di un primo passo politico di una nuova esigenza di governance strategica interistituzionale, più adatta a fare emergere la necessità di rompere i confini del ragionamento chiuso nei vecchi confini amministrativi di Comuni, Province e Regioni.

Se fila questo ragionamento, allora, le  bandiere delle sei cittadine dell’isola dovranno fondersi senza perdere i loro colori, che raccontano la storia specifica,  ma occorrerà saper disegnare un percorso temporaneo a-specifico di nuova identità.  La metamorfosi è necessaria per riposizionare la loro capacità di vivere in un nuovo arcipelago di città dove la parola arcipelago fa riferimento alla nuova  modalità  dello stare in rete con le altre città della macroarea euro-mediterranea.

Un gara di vela, come per il palio di Siena, testimonierà la nascita di una nuova concordia strategica, cioè una  capacità delle diverse comunità di rinnovare il patto di reciprocità per innalzare le aspettative  tradizionali ed investire sulla infrastruttura fiducia come presupposto dell’elaborazione politica del nuovo progetto morale. Un progetto aperto ai nuovi residenti equivalenti, non più solo turisti  temporanei, “incapaci” di spostare la mente dal consumo corrente al progetto di nuova urbanità da vivere con intensità, inattesa.

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LA NATURA HA UNO SGUARDO QUINDI VEDE /SE LA NATURA HA UNO SGUARDO VUOL DIRE CHE HA DEGLI OCCHI GLI OCCHI DELLA NATURA/ E SE LA NATURA HA GLI OCCHI AVRA’ PURE GLI ALTRI SENSI L’UDITO/ LA NATURA SENTE ODE ASCOLTA/ L’OLFATTO LA NATURA PERCEPISCE GLI ODORI LA FRAGRANZA IL PROFUMO/ LA NATURA PERCEPISCE E DISTINGUE I SAPORI HA LE PAPILLE GUSTATIVE PROVA PIACERE APPREZZA PROVA GODIMENTO / IL TATTO LA NATURA E’ SENSIBILE AI

CONTATTI LA NATURA QUINDI E’ COLTA E’ PAGANA/ LA NATURA MANGIA BEVE PENSA AMA GIOCA CREA VIVE E MUORE VIVE E MUORE/ LA NATURA BEVE E DA’ DA BERE PENSA E FA PENSARE AMA E FA AMARE GIOCA E FA GIOCARE CREA E FA CREARE VIVE E FA VIVERE MUORE E FA MORIRE /MA QUALI SONO GLI OCCHI DELLA NATURA? MA QUALI SONO GLI ORECCHI DELLA NATURA? QUAL’E’ IL NASO DELLA NATURA? QUAL’E’ IL PALATO LA PELLE DELLA NATURA? /LA NATURA MANGIA DOV’E’ LA SUA BOCCA? LA NATURA PENSA DOV’E’ IL SUO CERVELLO? LA NATURA AMA

DOV’E’ IL SUO AMANTE? LA NATURA GIOCA DOVE SONO I SUOI GIOCATTOLI? LA NATURA CREA DOVE SONO I SUOI ORGANI SESSUALI?/ LA NATURA VIVE /E’ GIOVANE O VECCHIA LA NATURA? LA NATURA MUORE MORIRA’ PER SEMPRE UN GIORNO? QUALI SONO I RAPPORTI DELLA NATURA COGLI ANIMALI TUTTI? TUTTI GLI ANIMALI SONO NATURA O SONO LA NATURA DELLA

NATURA? / GLI ANIMALI DI NATURA SE LASCIATI IN PACE VIVONO E MUOIONO SECONDO NATURA/ SONO COLTI DI NASCITA /NON LEGGONO NON VANNO A SCUOLA NON VOTANO PER ELEGGERE CAPI POLITICI / GLI ANIMALI DI NATURA SONO LE SPIE PIE DELLA NATURA/ GLI UOMINI SONO GLI ANIMALI DISUBBIDIENTI /SONO UNA SPECIE DIABOLICA /SONO LA NATURA DISTACCATA DELLA NATURA/ UN UOMO NATURA SA PROCACCIARSI IL CIBO GIUSTO / SA COSTRUIRSI GLI STRUMENTI D’ESISTENZA/ SA COSTRUIRSI LA CASA COLLE SUE MANI/ VIVE IN SPOSALIZIO COLLA NATURA /AMA IL SOLE IL FIUME IL MARE /GUARDA ALLA MONTAGNA COME DUE MANI ELEVATE AL CIELO UN UOMO NATURA E’ UN PO’ LA COSCIENZA DELLA NATURA / GLI UOMINI DEL VENTUNESIMO SECOLO SONO INDUSTRIALIZZATI SONO POSTINDUSTRIALIZZATI SONO ROBOTIZZATI PARTITIZZATI CULTURALMENTE OMOGENEIZZATI/  ATTENZIONE ATTENZIONE PERICOLO DI MORTE IN VITA.

 

 

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Pasquale Persico
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