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Cosa può mettere insieme Google, Facebook, Microsoft, IBM e Amazon, i cinque giganti della moderna tecnologia informatica?
Intelligenza Artificiale, tra timori e opportunità
Nell’Università di Salerno, presso il Dipartimento di Scienze Aziendali/Management and Innovation Systems, gli studenti della laurea magistrale in Business Innovation & Informatics potranno approfondire i processi dell’IA e del “Deep Learning”.

di Roberto Tagliaferri*
Cosa può mettere insieme Google, Facebook, Microsoft, IBM e Amazon, i cinque giganti della moderna tecnologia informatica? Una collaborazione sull’intelligenza artificiale, chiamata “Partnership on Artificial Intelligence to Benefit People and Society”. La si trova sul loro sito https://www.partnershiponai.org/ e indica quale sia l’obbiettivo di tale accordo: realizzata per studiare e formulare le migliori pratiche sull’intelligenza artificiale (IA), per migliorare la capacità di capire l’IA da parte delle istituzioni, e per servire come piattaforma aperta per discussioni e impegno sull’IA e la sua influenza sulla gente e sulla società.
Cosa è e perché oggi l’IA è diventata così importante da mettere insieme questi colossi, da interessare la Casa Bianca e i maggiori centri di ricerca pubblici e privati ed Università di tutto il mondo? Bisogna andare un attimo indietro del tempo e capire come si è evoluta l’IA e dove è accaduto il salto di qualità che da una parte ci affascina e dall’altra ci preoccupa come fossimo entrati in un libro di fantascienza di qualche anno fa. La verità è che inizialmente con l’IA si potevano risolvere interessanti problemi scientifici, mentre ora con il “Deep Learning”, la robotica e la evoluzione dei processori grafici e la realtà virtuale e aumentata, è possibile realizzare dei sistemi che battono l’uomo nei giochi più difficili, auto che si guidano da sole, toccare e condividere, come fossero veri, oggetti olografici in 3 dimensioni, dare ordini a camerieri elettronici e tante altre applicazioni a dir poco sorprendenti. E’ ora possibile analizzare grandissime quantità di dati (i cosiddetti “Big Data”) e prendere decisioni, o aiutare l’uomo a farlo, sempre più vitali per la sopravvivenza delle grandi aziende e degli stati stessi o per la salute e la vita quotidiana degli uomini. Sistemi che non imparano più da “regole suggerite dagli esperti umani” ma da “esempi”, tanti esempi, come fa un bambino per diventare un uomo in tanti anni, attraverso il contatto con i genitori, poi con la scuola ed il mondo esterno. Solo che queste macchine sono in grado di apprendere in poco tempo concetti e relazioni molto complesse e superare l’uomo stesso che le ha progettate, non solo nei giochi, ma in tante attività centrali alla sua esistenza. Un grande aiuto, come vedremo nei prossimi anni, che cambierà il nostro modo di pensare ed agire, come è stato con l’avvento dei computer e delle telecomunicazioni. E come in tutte le cose fascino e paura del nuovo camminano a braccetto. Qui a Salerno, presso il Dipartimento di Scienze Aziendali – Management and Innovation Systems, gli studenti della laurea magistrale in Business Innovation & Informatics queste cose potranno toccarle con mano, imparare cosa siano, come funzionano e come si applicano ai settori delle scienze, della tecnologia e dell’innovazione. Il futuro è qui, basta sceglierlo.
*Professore Ordinario di Informatica, esperto di Intelligenza Artificiale e Computazionale, Università degli Studi di Salerno

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Prof. Roberto Tagliaferri
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