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I numeri dell'economia »

Indagine condotta da Unioncamere con la collaborazione di Bmti e Ref Ricerche.
Inflazione alimentare, crescita al +16,6% (ottobre/novembre)
Si delinea la conferma dell’andamento in salita dei prezzi pagati dalle Centrali di Acquisto della Gdo all’industria del settore, evidenziando il netto aumento rispetto allo stesso bimestre del 2021.

“L’indagine condotta da Unioncamere con la collaborazione di Bmti e Ref Ricerche prospetta una crescita dei prezzi pagati dalle Centrali di Acquisto della Gdo all’industria alimentare del +2,2% nel bimestre ottobre-novembre, portando così i prezzi su di un livello atteso pari al +16,6%, rispetto allo stesso bimestre del 2021”. Nello specifico, “a settembre si è rilevato un aumento del +1,2% per la media dei 46 prodotti alimentari maggiormente consumati, con rincari evidenti per il tonno all’olio di oliva (+6,1%), la carne in scatola (+5,1%), la birra nazionale (+4,8%) e i biscotti (+4,0%)”. Se si tiene conto su base annua dello scenario che ha preso forma in questo arco di tempo, “l’incremento è del +15,3%, con i rialzi maggiori per la farina di grano tenero (+37,0%), il tonno all’olio di oliva (+31,9%), la pasta di semola (+29,1%). Marcata anche la crescita negli oli e grassi per burro (+22,7%) e olio extravergine di oliva (+19,8%)”.

Queste indicazioni – fornite dalle Centrali di Acquisto della Gdo – “prospettano significativi aumenti anche per il bimestre ottobre-novembre”. Nello specifico, “ci si attende un aumento per l’olio extravergine di oliva (+8,2%), su cui pesano anche le attese di una netta contrazione produttiva, tonno all’olio di oliva (+7,6%), birra nazionale (+7,3%) e carne in scatola, cresciuta del +6,7%. In calo solo l’olio di semi vari (-1,7%), complice il rientro, negli ultimi mesi, dai picchi raggiunti dopo lo scoppio del conflitto russo-ucraino”. Se si prende in considerazione l’arco annuale, “l’inflazione attesa per il bimestre è pari al +16,6%, con i rincari maggiori previsti per olio di oliva (+43,6%), tonno all’olio di oliva (+37,9%), pasta di semola (+34,2%), farina di grano tenero (+33,8%) e olio extravergine di oliva (+29,0%). Significativi anche gli aumenti annui attesi per i formaggi freschi (+19,8% per la mozzarella di latte vaccino, +21,2% per lo stracchino) e i formaggi molli (+16,3% per il gorgonzola, +17,4% per il provolone), sulla scia dei rialzi del costo del latte e dell’energia”.

E’ evidente, quindi, che “le anticipazioni raccolte sui prezzi pagati dalle Centrali d’Acquisto della Gdo all’industria alimentare suggeriscono che l’inflazione alimentare al consumo, a causa dei rincari delle materie prime energetiche, rimarrà sostenuta su valori superiori al 10% sino alla fine del 2022. Per la media dell’anno 2022 la previsione è ora all’8,4%”. Va detto che “nei dati preliminari di Istat per il mese di ottobre, l’inflazione alimentare al consumo, rispetto allo scorso anno, ha già raggiunto il +13,1%, in accelerazione dal +11,4% di settembre”.

(Fonte: unioncamere.gov.it/07.11.2022)

 

 

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