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Lo scenario - riferito a gennaio/marzo 2016 - descritto dal sistema informativo Excelsior realizzato da Unioncamere con il supporto del Ministero del Lavoro.
Industria e servizi, più contratti per i giovani
Ma gli indicatori riferiti alla Campania restano con il segno meno. A livello nazionale quasi un’assunzione su tre è rivolta agli under 30. Otto disoccupati su 100 potrebbero essere stabilizzati.

Il problema che resta al centro dell’attenzione è sempre il lavoro. La ricerca di occupazione si conferma la criticità principale soprattutto nelle regioni meridionali ed in particolare in Campania. Non a caso gli indicatori riferiti alle assunzioni preannunciate dalle imprese dei settori industria e servizi nel primo trimestre 2016 si confermano in campo negativo nella nostra regione: -2,6% su base tendenziale (rispetto allo stesso trimestre del 2015) e -0,4% rispetto al trimestre precedente (il quarto del 2015). Per comprendere bene le difficoltà della Campania basta dare uno sguardo ai valori del Mezzogiorno nel suo complesso: +3,9 per cento su base tendenziale (valore Italia: +8,4%) e 2,3% su base congiunturale (valore Italia: +3,2%). E’ evidente, quindi, che sebbene la dinamica complessiva sia ripartita nella direzione del recupero, restano problematiche strutturali molto difficili da risolvere nel breve periodo.
Ma non mancano, in ogni caso, elementi che consentono di guardare all’evoluzione della situazione in termini meno pessimistici rispetto agli anni scorsi.
“Tra gennaio e marzo, le imprese italiane – scrive Unioncamere – offriranno un lavoro a 227mila persone. Rispetto allo stesso periodo del 2015, i lavoratori che entreranno in azienda saranno l’8,4% in più. Quasi una assunzione su tre sarà rivolta a giovani con meno di 30 anni”. Il Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere con il supporto del Ministero del Lavoro, sulla base dei programmi occupazionali forniti delle imprese italiane dell’industria e dei servizi, offre un quadro, quindi, che va nella direzione di una maggiore apertura alle giovani generazioni. E non è un elemento di valutazione di poco conto, considerando i tassi di disoccupazione giovanile che caratterizzano la realtà italiana.
“Le previsioni di questo trimestre – continua la nota di Unioncamere – segnalano una ripresa della domanda di lavoro da parte delle imprese: 8 disoccupati su 100 potrebbero essere assunti in azienda con un contratto “stabile” (a tempo indeterminato o determinato) o “atipico” (di collaborazione o con partita Iva). E’ il valore più alto dalla fine del 2012. Dopo di allora, le “entrate” programmate sono scese a 6 ogni 100 disoccupati”.
Ma, come dicevamo prima, in questo trimestre “il 32,5% dei posti di lavoro offerti dal settore privato sarà riservato agli under 30 (lo scorso anno era il 30,3%)”. “Questa maggior disponibilità delle imprese ad aprire le porte ai ragazzi – spiega sempre Unioncamere – contribuirà ad erodere l’alto tasso di disoccupazione giovanile: su 100 under 30 in cerca di lavoro, 5 potrebbero trovare occupazione tra gennaio e marzo mentre lo scorso anno erano 4”.
Abbastanza chiaro anche il profilo delle professioni più ricercate. “Rispetto all’ultimo trimestre del 2015, aumentano le opportunità soprattutto per i giovani in grado di svolgere la professione di conduttore di impianti mobili (in particolare, conduttori di carrelli elevatori) e di ingegneri, architetti e professioni assimilate. Tra le professioni maggiormente qualificate cresce anche la richiesta di under 30 da inquadrare come tecnici del marketing, delle vendite e della distribuzione commerciale. Si osserva, poi, anche una crescita di personale non qualificato, in particolare nelle attività commerciali e nei servizi, un fenomeno che riguarda le assunzioni complessive e non solo quelle degli under 30”.
Ma, nello stesso tempo, si rileva anche l’incremento “della domanda delle imprese di profili professionali più qualificati destinati ai laureati. Essa raggiunge il valore più elevato dalla metà del 2012”.
Ed in conseguenza di queste dinamiche Unioncamere sottolinea che “l’aumento della richiesta di lavoratori da parte delle imprese determina una crescita della difficoltà di reperimento, l’indicatore attraverso il quale gli imprenditori esprimono la propria opinione in merito al tempo necessario a individuare il candidato all’assunzione più adeguato, la reale disponibilità dei diversi profili professionali nel mercato del lavoro, l’adeguatezza del livello di formazione”. “Nel I trimestre 2016 – dicono le imprese – 13 assunzioni su 100 potrebbero essere “difficili”, 1 punto in più dello scorso anno”.
@LucaIovine6 Company Trainer (Fonte: unioncamere.it/15.02.2016)

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Quasi un'assunzione su tre sarà rivolta a giovani under 30
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