contatore visite free skip to Main Content
info@salernoeconomy.it

Lo speciale »

L’analisi di Unioncamere sulla base delle dinamiche emerse dai flussi “fotografati” nei registri delle Cciaa.
Imprese “under 35”, Salerno al decimo posto
Le nuove aziende guidate da giovani che hanno aperto i battenti lo scorso anno ammontano a120mila, 46mila delle quali nel Mezzogiorno (il 37% del totale). Le chiusure, invece, sono state 53mila con un saldo positivo per 66mila unità.

(Er.Pa.) – La provincia di Salerno si colloca al 10° posto nella graduatoria delle province per tasso di incidenza delle imprese giovanili (guidate, cioè, da un under 35) sul totale di quelle iscritte al registro camerale: ammontano a 16.438 e “pesano” per il 13,8% (media nazionale: 10,3%). Ma, più in generale, è l’intera Campania ad evidenziare una dinamica imprenditoriale giovanile particolarmente espansiva. La provincia di Caserta – risulta sempre dall’indagine condotta da Unioncamere-Infocamere sulla base del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio – è inserita al4° posto in questa speciale “classifica” (con un tasso di incidenza del 15,3%); quella di Napoli in ottava posizione (14,1%); Avellino al 19° posto (12,5%) e Benevento al 24° posto (12%). In tutte e cinque le province della nostra regione si configura, quindi, un tasso di incidenza superiore al tasso/Italia a conferma di una situazione particolarmente positiva. Anche se – va sottolineato – che nella parte alta di questa graduatoria figurano tutte province meridionali: è il segnale che la spinta all’auto-imprenditorialità deriva in larga parte anche dall’esigenza di entrare, in qualche modo, nel circuito del lavoro scegliendo di mettersi alla prova in maniera diretta e prendendosi non pochi rischi. Lo scenario nelle province.
“A livello territoriale, dopo Crotone (16,2%, leader per concentrazione di imprese giovanili sul totale delle imprese del territorio) – si legge nella nota informativa di Unioncamere – le altre provincie italiane a maggior vocazione giovanile sono: Vibo Valentia (15,9%), Reggio Calabria (15,5%) e Caserta (15,3%). In questa classifica, la prima provincia del Centro Italia è Frosinone (in 16ma posizione, con il 12,8% di imprese guidate da under 35) mentre per trovare una provincia settentrionale bisogna scorrere la classifica fino alla 32ma posizione, occupata da Novara con l’11%. All’altro estremo della graduatoria, le province in cui le imprese guidate da giovani sono meno presenti sono Forlì-Cesena (ultima con solo il 7,2%), preceduta a pari merito da Pordenone e Ravenna (7,3%)”.
Le macro/aree.
“La vitalità imprenditoriale dei giovani italiani – sottolinea Unioncamere – si registra soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno, seguite dal Nord-Ovest (28mila 500 aperture), dal Centro (25.812) e dal Nord-Est (18.869). In particolare, è la Calabria (con il 40,9%) la regione in cui nel 2015 si è registrato il più elevato contributo dei giovani, in percentuale, alla nascita di nuove imprese”.
I settori prescelti dagli under 35.
L’analisi per settori (riferita al quadro nazionale) “mostra come i giovani imprenditori abbiano scelto nel 2015 soprattutto il commercio(25.275 iscrizioni), le costruzioni(10.342), la ristorazione (6.598) e l’agricoltura (5.478)”. E che “a caratterizzarsi come attività più giovanili sono però le attività ausiliarie dei servizi finanziari(dove il 49,2% delle nuove iniziative è dovuto agli under 35) e gli altri servizi per la persona (46,3%)”.
Il contributo femminile e degli immigrati.
“Un contributo rilevante alla forte crescita di imprese giovanili – specifica Unioncamere – è venuto dalle donne e dai cittadini immigrati nel nostro Paese. Delle 119.279 nuove iniziative imprenditoriali under 35, infatti, 36.416 (quasi una su tre) sono riferibili al controllo di donne, mentre 29.188 (in pratica una su quattro) ha alla guida persone nate al di fuori dei confini nazionali. Nel complesso, il contributo dell’imprenditoria femminile vale il 28,9% di tutta la crescita delle imprese giovanili, mentre quello delle imprese di stranieri si attesta al 27,8%”. L’importanza dell’imprenditoria femminile “si avverte soprattutto in Abruzzo (35,6% del saldo regionale), Valle d’Aosta (34,2%) e Molise (34%)”. Quanto agli stranieri “il sostegno maggiore dato alla crescita delle imprese under 35 si registra in Liguria (dove il 41,3% di tutte le nuove iniziative giovanili ha il passaporto straniero), Lombardia (38,4%) e Lazio (il 37,9%)”.
Il quadro nazionale.
Gli under 35 “hanno aperto lo scorso anno 120mila nuove imprese, 46mila delle quali nel Mezzogiorno(il 37% del totale). Le chiusure hanno, invece, riguardato 53mila imprese di giovani con un saldo, dunque, positivo per 66mila unità. Senza l’apporto degli under 35, lo stock complessivo delle imprese avrebbe fatto registrare una perdita di 21mila unità”. Una performance “ancora più rilevante se si pensa che le imprese giovanili rappresentano soltanto il 10,3% degli oltre 6 milioni di imprese che costituiscono la base imprenditoriale del nostro Paese (alla fine del 2015 le aziende di imprenditori con meno di 35 anni hanno infatti raggiunto le 623.755 unità)”.
Le dichiarazioni del presidente di Unioncamere.
“I giovani stanno dimostrando -è questo il commento del presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello – di sapere giocare un ruolo determinante per la crescita del nostro tessuto produttivo. Le numerose nuove realtà imprenditoriali targate under 35 che abbiamo registrato lo scorso anno lo confermano. Ora è necessario che queste giovani iniziative di business siano in grado di superare la fase iniziale ed affermarsi sul mercato. Un obiettivo al quale il sistema camerale lavora per permettere a queste promettenti realtà di nascere più forti e diventare grandi prima”.
(Fonte: unioncamere.it/26.02.2016)

28729432201621515-1
In Campania dinamica imprenditoriale giovanile tra le più elevate
Back To Top
Cerca