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Il Punto di Arprocrate di Pasquale Persico/Tesori archeologici e “antiche” tecniche di comunicazione.

A Roma e da tutta Italia in treno, fin dentro gli scavi di Pompei! Può accadere di ascoltare per televisione gli annunci che si susseguono su quanto sta riservando, straordinariamente, Pompei, alle prese con una nuova e importante stagione di scavi ricchi di rilevanti novità. Ci si trova, spesso, di fronte ad un’impostazione promozionale e valorizzativa che in passato l’Osservatorio Unesco ha già tentato di estendere, attraverso la città metropolitana, a tutti i siti Unesco, puntando su una strategia diversa, evitando, cioè, la desertificazione di molti altri si architettonici e, più in generale, culturali della Campania, ricorrendo ad uno sguardo  più inclusivo. L’archeologia classica è in un momento di grande vivibilità internazionale, che ha messo in campo vari flussi di comunicazione. Sia a Nord che a Sud della Campania vi sono patrimoni culturali trascurati e fuori dalle reti infocomunicazionali che interagiscono con il turismo che cresce, mettendo in campo comportamenti disordinati nei luoghi d’arte tradizionali. Ma, nel frattempo, si trascura la visione espressa dall’Osservatorio Unesco che, oggi, riserva attenzione ai progetti incagliati del centro antico di Napoli. Fare respirare l’Osservatorio nelle aree omogenee della città metropolitana consentirebbe di redigere un inventario nuovo delle problematiche relative all’arte, all’architettura ed all’immaginario da riposizionare in Campania, per, poi, ripetere l’attuazione di questa metodologia in altre regioni dell’Italia.

Ma il tempo non consente di fermare la comunicazione, e si preferisce non approfondire l’idea di una galleria commerciale, come negli aeroporti, che guiderà i futuri turisti dall’arrivo a Pompei fino a dentro gli scavi. Certo, ci sono le idee del come finanziare la gestione dell’accoglienza, ma sarebbe bene confrontarsi anche con i temi in incubazione del piano-paesaggio della Regione, come area sperimentale e con il Preliminare di Piano della Città Metropolitana.

E se il progetto non risultasse bello e funzionale? La intermodalità dei trasporti dovrebbe essere il piatto forte dei due processi programmatori, con una particolare attenzione ai paesaggi plurali, cioè inclusivi di tematiche contemporanee sulla nuova urbanità consapevole. Il nuovo codice dell’appalto consente di  comunicare la ripartenza dei vecchi progetti sperando nelle capacità del processo di fare presto, per  rendere credibile l’efficacia della comunicazione “giorno per giorno”.


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