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Il Punto di Arpocrate di Pasquale Persico/La strategia dell’aquila di Mainardi e la città a Ovest di Napoli.

La strategia dell’aquila di Danilo Mainardi ci racconta come eravamo, come siamo, e come dovremmo essere, attraverso i comportamenti degli uccelli. Scopriremo che gli esseri viventi, anche piante ed animali,sono ammalati di antropocentrismo, siamo tutti alla ricerca del proprio miope benessere, una trappola culturale che solo la letteratura e la poesia potranno  evitare. Il parassitismo utile è la speranza, troppo poco per chi è utopista progettuale, vedi i prossimi provvedimenti per l’area terremoto nell’area flegrea. La strategia dell’aquila utilizza il macroscopio della mente per analizzare il potenziale del territorio di sua competenza, e vede se il sistema di biodiversità potenziale è in regressione per non cadere nella trappola dell’emergenza. Questa trappola, nella storia dei terremoti recenti in Campania, anche connessi a fenomeni vulcanici, come in tutte le aree a rischio multiplo, ha sempre provocato un aumento irrazionale del consumo di suolo,  moltiplicando i disastri ambientali e paesaggistici futuri. La storia delle aree campane, colpite da sisma ed inondazione, racconta che il parassitismo, connesso alla intermediazione politico-istituzionale e tecnica, è cresciuto, provocando l’exit della popolazione residente dai comportamenti proattivi di sussidiarietà, fino alla rinuncia alla propria voce (voto) per influenzare il ricambio della classe dirigente. Il “Punto di Arpocrate” della scorsa settimana suggeriva al comune di Pozzuoli di proporre una fusione programmatica con il Comune di Napoli per sviluppare una strategia di nuovi standard di urbanità ispirata alla sottrazione addizionante, per avere, in futuro, un guadagno di efficacia per la sapiente strategia che connette transizione climatica, transizione ecologica e transizione energetica. La metafora di desiderare il ritorno dell’aquila nei territori del terremoto è la mia sintesi concettuale. Ho già misurato il grado di insuccesso della mia proposta e potrei oggi rivolgermi ai Comuni flegrei a Ovest e Nord di Napoli per tentare con loro un’avventura di unione che faccia nascere una nuova città arcipelago o area omogenea che chiameremo Flegra o Nuov@ Neonapoli  @ Ovest. L’ipotesi, però, prevede la possibilità di avere una dose di intermediazione politica e manageriale riconoscibile come parassitismo utile invece del parassitismo inutile e dannoso. Si tratta di diminuire la dose di impreparazione culturale alla reciprocità istituzionale che spesso nasconde appetiti impropri nella gestione delle ipotesi di ricostruzione e messa in sicurezza dell’area vasta di riferimento del rischio terremoto. L’esperienza relativa all’area vesuviana con le sue vie di fuga aggiornate (ed il piano evacuazione da aggiornare), racconta molto: la rete ecologica che connette i sistemi di biodiversità mediterranea è inefficiente, le varietà arboree naturalistiche sono in diminuzione e l’assorbimento dell’inquinamento, misurato con il grado di assorbimento di CO2, come proxy,  è nullo,  in tutta la città metropolitana.

Allora? Allora Mainardi ci introduce al comportamento minimo di reciprocità presentandoci il caso di un uccello nero sud americano, Scaphindura Oryzivora, che deposita le proprie uova nel nido di altri uccelli. Questo apparente parassita, inutile ed invasivo, si rivela, invece, utile a moltiplicare la popolazione del nido-casa già abitato, una sorta di protezione civile efficace. Egli protegge i fratellastri che dovranno nascere dalla mosca Philornis che con le sue larve decreta la morte dei probabili nuovi nati. Le colonie di uccelli  parassitizzate  potranno cosi  produrre figli e  vive la  speranza di abitare il territorio risanato ed in sicurezza,  fino a  riconoscere la protezione amica che potrà essere definita parassitismo collaborativo  utile. Ridare alla mediazione politica e tecnica un ruolo orientato al futuro è oggi la chiave per portate l’intero territorio ad immaginare un nuova città possibile

In altre parole, la selezione naturale fa evolvere il duro parassitismo nell’altruismo reciproco. Noi potremmo pensare che finalmente aumenti la popolazione che voterà la prossima volta perché  è stata rimossa l’idea che il parassitismo politico e tecnico  sarà  completamente non utile? L’idea di una nuova città a Ovest di Napoli che ami il mare e le montagne giurassiche, cioè già abitate dal mare, rimane, allora, un’utopia da vivere? Il parassita utile avvantaggia il residente ed il residente equivalente (non più solo turista)?E può essere questa una buona speranza   probabile?

 

 


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