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Il Punto di Arpocrate di Pasquale Persico/La Pietra Utopica di Ugo Marano: Tresigallo-Val d’Agri.

Nel 1998 Ugo Marano scrive – per la collana “La città degli uomini e delle donne” – un libro, poi, stampato in unica copia, per la cittadina di Tresigallo, nell’ambito del piano strategico dell’Unione dei Comuni del copparese, elaborato in tandem con me. “La Pietra Utopica” riprende i temi già annunciati da Italo Calvino, che, nel 1981, in occasione della mostra del pittore Albero Magnelli, scrisse “Essere Pietra”. Il Professor Federico Luisetti nel 2023 riprende, ancora, questo titolo, “Essere Pietra”, per introdurre i temi della terza ecologia (vedi libro edizione Wetlands). Egli, inoltre, ribadisce i temi di una mostra di Giuseppe Penone, Essere Fiume, sottolineando i fermenti istituzionali, nel mondo, per riconoscere agli Esseri Terra (Montagne, Fiumi e Luoghi della Biodiversità della Madre Terra), una più forte soggettività istituzionale (terza ecologia).

Questo concetto è richiamato anche dal racconto dell’esperienza fatta da Ugo e da me nei territori del Parco Nazionale del Cilento, del Parco del Lagonegrese e della Val d’Agri e nel Parco del Delta Po, in altri volumi. Nel Copparese portammo proprio i casi studio realizzati nel territorio campano e lucano. La Piazza dei Flauti, progettata per farla poi assorbire dalla natura carsica del Monte Cervati, segnalava proprio l’Essere Pietra Madre, Montagna, generativa di ben quattro fiumi e quindi meritevole di una tutela giuridica, e comportamentale, ancora più efficace di quella prevista dal Parco Nazionale.

Lo stesso discorso valeva per la Val D’Agri e l’intera Valle delle Orchidee, fino al Vallo di Diano, dove l’Essere Fiume ribadiva la vitalità alternativa e/o complementare delle Montagne, poi, perforate dalle attività estrattive. La riflessione è ancora più importante oggi, perché dopo venti anni, e più esperienze fatte nelle aree MAB e nelle aree metropolitane, i temi della transizione ecologica, climatica ed ambientale richiamano, nel mondo, nuove assunzioni di responsabilità e di nuova urbanità, condivise a livello dei Continenti.

Allora, un volumetto in pubblicazione e la stampa in formato 32 x 45 cm dell’immagine de “La Pietra Utopica” segnalano che la Pietra è rotolata dal fiume Po di Volano fino al fiume Agri per essere riconosciuta come segno di ripartenza radicale, fino a tentare di volare, insieme al Nibbio di Leonardo da Vinci. Il Nibbio non è più presente a Vinci, è esposto nel Museo Archeologico di Grumentum ed è ben presente ed in azione nella Val d’Agri. Si richiamano, così, i temi della sottrazione addizionante, degli scultori, come tema chiave della transizione ecologica verso la terza ecologia, in una visione cosmica dell’edificare città. Penone ed Ugo Marano, nell’usare le parole Utopia e Cosmo, vogliono, ancora oggi, ribadire che le modalità in cui i materiali di Madre Terra e gli esseri umani interagiscono non possono più trascurare i temi della soggettività anche degli Esseri Terra. Anch’essi sono dipendenti ed inseriti nella visione cosmica necessaria a non separare più Natura e Cultura della conoscenza.

 


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