contatore visite free skip to Main Content
info@salernoeconomy.it

La notizia del giorno »

Il Punto di Arpocrate di Pasquale Persico/La Cuccagna Italiana (sotto il cielo di Taranto) e i Capelli di Venere.

La recente alluvione nel Cilento – nella notissima località, Geosito Unesco, denominata Capelli di Venere – ha allagato il mulino storico, con le attrezzature che raccontavano le ipotesi di ricerca applicata di monitoraggio del fiume. Negli stessi locali viveva l’opera di Dino Innocente – dal titolo “Cuccagna Italiana” (sotto il cielo di Taranto) – una tela da scenografia della lunghezza di circa dieci metri, sulla quale è tracciato con limatura di ferro il prospetto dell’Ilva di Taranto. A distanza  qualche metro dalla parete, si ergeva una ciminiera a tutto tondo, costruita con il carbone, alta circa cinque metri e mezzo. L’artista descrive così la sua opera: “È un interrogativo sulla irrilevanza dell’individuo (e delle sue caratteristiche più specificamente umane) di fronte ad una valenza sociale che è stata costruita più come albero della cuccagna  che come prospettiva per la città che verrà”. In effetti, il disastro ambientale a Taranto non ha trovato ancora la sua soluzione ed ancora oggi persistono emissioni dannose accanto alla cassa integrazione a vantaggio di una riconversione in ritardo. Puntualmente, l’azienda ex  Ilva Taranto aumenta il ricorso agli ammortizzatori sociali a vantaggio della liquidità aziendale,  oltre i 680 milioni di euro stanziati dallo Stato. La denuncia implicita dell’opera sui ritardi del piano industriale orientato alla decarbonizzazione,  riguarda anche la situazione degli 8.200 dipendenti, esposti a rischi multipli, come la stessa città di Taranto.

La Comaca, azienda con sede in Caggiano (SA), fra i leader del mercato di veicoli da trasporto multiuso per l’agricoltura, l’edilizia e l’industria, comunemente chiamati transporter, ha messo in salvo l’opera dell’artista Innocente, insieme ai ragazzi della piccola cittadina di Casaletto Spartano. L’idea di una sosta a Caggiano, area industriale è quella di far parlare ancora l’opera, da un luogo dove il tema dell’uso dell’acciaio per l’agricoltura è da sempre oggetto di felicità, nel senso che il lavoro in questa fabbrica è sicuramente orientato al cosiddetto FIL e non al solo tema del PIL , cioè il valore finanziario prodotto. La Felicità Interna Lorda questa volta riguarda i beni relazionali che la fabbrica da 50 anni coltiva con i territori agricoli di tutto il mondo. L’opera d’arte a Caggiano rimarrà in attesa che il tratto di Alta Velocità finalmente completerà almeno il segmento Eboli-Potenza , per continuare a denunciare che l’albero della cuccagna nel nostro tempo contemporaneo subisce l’anarchia della finanza di progetto. L’albero nasconde insidie diverse da quelle della cattura di cibo prelibato sopra gli alberi della festa.

Caggiano  vedeva, qualche anno fa,  un vincitore seriale, particolarmente abile, salire sull’albero scivoloso e catturare prelibati prosciutti; egli, però, riceveva applausi condivisi per le sue capacità nel  superare gli ostacoli. L’albero  dell’artista dovrà misurare, invece, il tempo del cambiamento di paradigma della transizione ecologica di cui si parla,  per arrivare poi a Taranto ed entrare nel museo dell’archeologia industriale per raccontare, speriamo, di un tempo della storia della città, finalmente  passato.


Back To Top
Cerca