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Ungaretti scrisse una raccolta di liriche intitolata Allegria di naufragi, in cui, parlò della vita come un “naufragio” di speranze e di illusioni, e di un continuo disperato attaccarsi ad esse. Egli usò un termine – naufragio – che ricorrerà frequentemente, nel suo linguaggio, sia pure con significati tecnici specifici ed ermetici. Il 7 aprile la ceramista e vasaia Patrizia Paoletti porta nel parco archeologico della Val d’Agri un’opera beneaugurante come cura della malinconia civile che da qualche anno pervade l’intera area. Nella Valle si misura l’effetto spopolamento, nei ragazzi, della gioia, che spesso dopo qualche anno portano anche i loro genitori a trasferirsi altrove. Un’orchidea in ceramica, dove il bianco si fa spazio accanto al nero, diventa un messaggio diretto all’ENI affinché faccia emergere con decisone la sua annunciata volontà di accelerare la transizione ecologica non solo in Val d’Agri, ma in tutto il mondo. Si tratta di abbandonare il nero delle risorse fossili, ancora portatrici di guerre a svantaggio delle tecnologie della gioia, orientate a produrre bianco pace e Felicità interna lorda ( FIL) invece che solo PIL (Prodotto interno lordo) ricco di rendite “aggressive”.
In tandem con l’artista arriva dalla Valle delle Orchidee di Sassano il naturalista e scienziato Nicola Di Novella, con i ragazzi dell’Ecomuseo del Parco del Cilento, non solo per riconoscere il patrimonio di orchidee naturali in esplosione nel Parco Archeologico di Grumentum, ma per delimitare nello stesso Parco un poligono irregolare come orto botanico della natura in evoluzione. Si tratta di fare percepire il nesso tra visione artistica e visione scientifica nel dare voce ai temi della terza ecologia, visto che perfino nei parchi e nell’intera Valle delle Orchidee c’è ancora un ritardo nel capire il significato di Aree Mab, riserve di Biodiversità.
L’ecomuseo e il Dott. Nicola Di Novello, in accordo con la direzione del Parco Archeologico, aspetteranno le scuole della Val d’Agri in un giorno di maggio per la delimitazione ufficiale. L’esperimento-progetto di Museo Extrarcheologico, del Parco Archeologico e della Sovrintendenza Basilicata, in tandem con DNA Maratecontemporanea, mischia linguaggi dell’ archeologia e linguaggi delle altre città di passaggio nella Val d’Agri, e trova nell’area un laboratorio membrana per mille ibridazioni culturali. Parlare della natura in evoluzione significa riconoscere le specie naturali che raccontano del passato, del presente e del futuro in uno spazio-sintesi dei fenomeni della transizione ecologica in un ambiente dove la transizione energetica e quella urbana, spesso, sono in asimmetria crescente. L’esperimento si affianca al tema della scuola dei Vasai di Iolanda di Savoia che invita a provare di arrivare presto a produrre almeno 99 vasi per la casa del poeta e della poesia, altra casa rurale vuota del Parco Archeologico di Grumentum. I vasi faranno da arredo complementare alla montagna di libri e frammenti di poesie in arrivo da più case editrici. Jack Edizioni in tandem con l’Associazione culturale Cura il mondo ETS, ha già aderito al progetto per la Casa del Poeta e della poesia. I suoi poeti in circolo d’empatia vorranno diventare vasai per accelerare la costruzione della Casa del Poeta, una casa in pietra messa in disponibilità dal Parco archeologico della Val d’Agri. Valentina Bandiera, Margherita Bonfilio, Emanuele Cilenti, Giovanna Fileccia, Guerrera, Antonella Macario Gioanas, Maria Parrella, Angela Rosauro, Giovanna Secondulfo, Giuseppe Vivona, Ignazio Mario Nardone, Valeria Zoppo e Carla Buccino porteranno i colori delle loro parole ad immaginare nuovi vasi di risalita dal buio dei nostri tempi. I poeti diventati anch’essi vasai, concorreranno ad allargare il cerchio di coloro che vogliono prendersi cura del mondo, rendendo la città di Grumentum del terzo secolo a.c. un posto messaggero delle città che verranno.