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A portare a casa il trofeo (il primo a conquistarlo) fu l'inglese Stanley Matthews del Blackpool.
Il Pallone d’oro, la vera e unica storia del calcio di qualità
Il giornalista, già calciatore, Gabriel Hanot, insieme ai colleghi Jacques Ferran, Jacques Goddet e Jacques de Ryswick, si incontravano e decidevano di incoronare il più forte degli altri (nell’anno appena concluso), ricorrendo ai voti della stampa di settore.

(Er.Pa.) – Il “Pallone d’oro” resta tra i miti più longevi del pianeta calcio e continua a risplendere ancora anche nelle bacheche virtuali a distanza di tanti anni dalla nascita. All’inizio, nel 1956, questo tipo di manifestazione assunse il nome di “Calciatore europeo dell’anno” e veniva assegnato  dalla rivista sportiva “France Footbal” al calciatore che si era maggiormente imposto all’attenzione di pubblico e critica nella stagione precedente. Vinceva il giocatore che aveva preso parte a un campionato all’interno dei confini europei. Il giornalista, già calciatore, Gabriel Hanot, insieme ai colleghi Jacques Ferran, Jacques Goddet e Jacques de Ryswick, si incontravano e decidevano di incoronare il giocatore più forte degli altri (nell’anno che si era appena concluso), ricorrendo ai voti della stampa di settore. A portare a casa il trofeo, il primo a conquistarlo, fu inglese: Stanley Matthews del Blackpool.

Da quando fu attivato e fino al 1994, il regolamento faceva riferimento alla nazionalità di chi praticava lo sport in questione: il calcio ovviamente. Per partecipare alla corsa al titolo, doveva essere un cittadino europeo, anche se non mancate le deroghe, per gli argentini Di Stéfano e Sivori: il primo conquistò il Pallone d’oro per il Real Madrid nel 1957 e nel 1959 e il secondo per la Juventus nel 1961.

Il “Pallone d’oro” superò nel tempo una serie di limitazioni di carattere geografico e anche la mancanza di ufficialità del premio, perché riuscì a diventare il riconoscimento più atteso nel mondo del calcio. Nell’albo d’oro ritroviamo gli olandesi Johan Cruyff di Ajax e Barcellona, e Marco van Basten del Milan e il francese Michel Platini della Juventus: tutti con 3 affermazioni. Come brilla tra questi record, la vittoria del portiere sovietico Lev Jašin della Dinamo Mosca (edizione 1963), unico, straordinaria affermazione di un portiere.

Bisogna arrivare al 1995 per cogliere una vera e propria svolta nella storia del Pallone d’oro perché si supera il riferimento preciso alla nazionalità europea. Si perviene all’accesso anche dei giocatori extraeuropei. E le conseguenze si riflettono nell’albo d’oro: proprio nel 1995 il liberiano George Weah (Milan) fu il primo e (al momento unico) rappresentante dell’Africa a conquistare il premio. Nel 1997 è il Sudamerica – mettendo da parte i già premiati Di Stéfano e Sívori – a mettersi in luce con il brasiliano Ronaldo (Inter). Va detto che fino all’edizione del 2006 il Pallone d’oro rimane riservato a calciatori presenti nei club UEFA. E’ dall’edizione del 2007 che viene  meno questa delimitazione. Oggi la partecipazione è aperta ai calciatori che militano in qualsiasi club che fa parte della FIFA.

Nel 2016 France Football mise da parte la collaborazione con la FIFA, ritornando alla formula iniziale del “Pallone d’oro” di matrice giornalistica. E la Federazione internazionale attivò “The Best FIFA Men’s Player”, in seguito al “FIFA World Player of the Year”. Nel 2020 il premio non fu assegnato a causa del Covid-19, anche in seguito alla sospensione di non pochi campionati nazionali.

Pallone_d’oro_1997_-_Ronaldo_(FC_Inter) (Wikipedia)
Ronaldo, Inter uno dei vincitori del Pallone d'oro (1997)
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