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I numeri dell'economia »

Le previsioni della Fipe configurano la ripresa del movimento turistico interno dopo sette anni di calo.
Il mercato delle vacanze “rivede” il segno più
Numeri ancora molto lontani dai trend pre-crisi. Circa il 70 per cento degli italiani resterà a casa. Solo il 28,9% è già partito o è in procinto di farlo. Percentuale in leggera crescita (+0,6%) rispetto allo scorso anno.

La lunga crisi – che almeno tecnicamente pare ormai alle spalle – lascia un’eredità difficile anche in termini di recupero dei numeri delle vacanze. Tant’è vero che le previsioni della Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi/Confcommercio), pur configurando una lieve (ma significativa) crescita, anticipano che circa il 70 per cento degli italiani resterà a casa nel periodo estivo. I numeri delle vacanze.
Per l’estate 2016 la Fipe prevede “che saranno 23,5 milioni i viaggi degli italiani, finalmente in crescita dopo sette anni in calo. In aumento anche le presenza turistiche (+3,5 sull’estate 2015). In vacanza il 28,9% della popolazione (+0,6%). Sette negozi su dieci restano aperti”. A conti fatti, quindi, “circa il 70% degli italiani resterà a casa per le vacanze estive; solo il 28,9%, infatti, è già partito o si sta accingendo a farlo. Una percentuale, quest’ultima, in leggera crescita di 0,6 punti rispetto allo scorso anno ma che resta, con i suoi 8,6 giorni di media dedicati al riposo, ancora molto ma molto distante dal quel 50% degli anni d’oro, prima che la crisi, dal 2008 ad oggi, cancellasse oltre 11 milioni di vacanzieri estivi”.
Città aperte “per ferie”.
Ed è per questa motivazione che “anche le città resteranno di fatto aperte per ferie: il 70% dei pubblici esercizi non chiuderà ad agosto, con una crescita sensibile rispetto al passato e oltre un milione di addetti complessivamente impiegati durante la stagione estiva”. Il 67% dei bar (erano il 55,6% negli anni prima della grande crisi) e il 71,2% dei ristoranti (erano il 59,1%) “resteranno dunque pienamente operativi”. Per quanto riguarda il fronte occupazione, “tra gli oltre 43 milioni di residenti che non faranno vacanza in questi mesi estivi ci sono le centinaia di migliaia di lavoratori (dipendenti e indipendenti), che dovranno assicurare i servizi di ristoranti, bar, stabilimenti balneari e discoteche”. “In estate, infatti – spiega lo studio – si tocca il picco massimo dell’occupazione con un incremento di 94 mila lavoratori sulla media dell’anno determinato in parte dalla riapertura di imprese a carattere stagionale e in parte dalla più generale intensificazione dell’attività”.
“Dopo sette anni torna il segno più anche per il turismo nazionale. I tempi d’oro – commenta il presidente Fipe, Lino Enrico Stoppani – restano purtroppo un miraggio se pensiamo che nel 2008, quando la crisi non si era ancora fatta sentire al di qua dell’oceano, la percentuale di chi sceglieva di fare una vacanza, in Italia o all’estero, tra luglio e settembre sfiorava il 50%. Secondo i dati Fipe, alloggio e ristorazione si confermano servizi fondamentali con una quota di oltre il 50% sul totale della spesa turistica”. Si registra, quindi, “un’inversione del lungo trend di declino iniziato nel biennio 2009/2010 quando nel giro di pochi anni i viaggi effettuati dai residenti si sono dimezzati: dal picco massimo di 44,5 milioni del 2009 ai 23,5 milioni previsti per l’estate 2016, in leggera crescita rispetto ad un anno fa”. L’impatto sulle presenze, anche per effetto di una significativa riduzione della permanenza media, “risulta ancora più evidente. Le notti trascorse fuori casa per vacanza dai residenti sono attese a fine estate pari alla metà di quelle rilevate nella stagione 2009. Anche in questo caso, come per i viaggi, il 2016 dovrebbe chiudersi con una previsione di crescita (+3,4% sull’estate 2015), che interrompe una lunga serie negativa”. Per quanto riguarda invece la durata dei viaggi, “la permanenza media per le vacanze estive è inferiore a 9 giorni, in linea con quella registrata negli ultimi due anni ma in sensibile riduzione rispetto al quinquennio che va dal 2008 al 2013”. In termini di valore “il turismo estivo degli italiani vale poco più di 25 miliardi di euro, il 4,8% più dell’anno scorso, in parte per l’aumento delle presenze e in parte per effetto della minore propensione degli italiani a trascorrere all’estero le vacanze estive rivolgendosi, invece, al mercato interno. Il solo mese di agosto vale 10 miliardi di euro”.
(Fonte: confcommercio.it/Fipe-28.07.2016)

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Dopo sette anni tornano a crescere i vacanzieri
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