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L’Onmic è una delle più strutturate associazioni operanti sul territorio nazionale.
“Il Covid? Ha paralizzato tutto”
Tea Luigia Siano (Onmic): “La Pubblica Amministrazione si interfacci con il terzo settore perseguendo l’obiettivo di migliorare i processi di innovazione sociale non più rinviabili. Occorre superare le non poche criticità partendo dalla mappatura dei bisogni”.

L’Onmic è una delle più antiche associazioni di “promozione sociale” operanti nell’ambito del terzo settore. Fondata a Pescara – il 18 ottobre del 1961 – (nazionale e apartitica) ha la sede legale a Salerno (via Adriano Aurofino). “Nel pieno rispetto delle regole democratiche – si legge sul sito internet (onmic.it) – si prefigge il compimento di attività socio-assistenziali rivolte non solo al recupero funzionale e sociale degli invalidi civili, ma anche alla difesa della dignità di quanti vivono un disagio fisico e morale, quali portatori di diritti irrinunciabili garantiti dalla Costituzione e dagli accordi e norme internazionali”. Numerose le attività: centro di ascolto e segretariato sociale; centro antiviolenza; centri di aggregazione giovanile; Caf; comunità alloggio per minori; banco alimentare; centro di prima accoglienza; asili nido. Come pure ampio il panorama delle iniziative messe in campo: progettazione nell’ambito dell’assistenza socio-sanitaria; assistenza fiscale; formazione, realizzazione monitoraggio e sistema di qualità percepita; assistenza psicologica; assistenza legale; ambiente e protezione civile; sport; solidarietà internazionale; orientamento al lavoro; turismo sociale e culturale.

L’ufficio legale e l’area formazione dell’Onmic sono seguiti dall’avvocato Tea Luigia Siano. “Siamo di fronte – dice – a una situazione complessa e difficile: il Covid, bisogna ammetterlo, ha paralizzato tutto. Ci siamo trovati di fronte a una serie di problemi che hanno messo in evidenza la difficoltà di gestire le relazioni personali e di seguire con attenzione le tante emergenze che la nostra associazione è chiamata a gestire e risolvere”.

Il quadro, quindi, è molto complesso, mentre le criticità avanzano e attendono risposte.

“Va detto – continua l’avvocato Siano – che noi siamo da tempo impegnati, con il sostegno ampio e forte di tutti gli iscritti, in un ambito di riferimento che intreccia risposte concrete ai bisogni emergenti (donne emarginate e in difficoltà sul piano sociale e economico, anziani soli e abbandonati, giovani alle prese con una serie di problemi sempre più ampia) e, nello stesso tempo, proviamo a rendere accessibili a tutti percorsi qualificati sul piano sempre più rilevante della formazione per avere un accesso non secondario al mercato del lavoro”.

Il contesto, quindi, nel quale si muove l’Onmic è estremamente problematico, anche se “siamo consapevoli – dice Tea Luigia Siano – di rappresentare un punto di riferimento per tutte quelle persone, che non sono affatto poche, in cerca di un sostegno qualificato e disponibile nell’affrontare scelte in grado di determinare un futuro migliore”.

Nell’immediato l’associazione è, in ogni caso, già pronta a offrire il proprio contributo alla parte pubblica – Comuni e Regioni in primo luogo – per partire dagli elementi base che sono indispensabili in questa fase non certamente semplice. “Quando dico che il Covid ha complicato tutto – specifica Tea Luigia Siano – mi riferisco alle conseguenze che si sono riversate su quella parte di popolazione che non ha smesso di perseguire lo scopo di formarsi nel migliore dei modi per avere la possibilità di inserirsi e di ricavarsi un preciso e qualificato spazio nel mondo del lavoro. Noi siamo convinti, per esempio, che formazione e innovazione sono il binomio principale per costruire una modalità di risposta ai problemi in campo adeguata e con un tasso di qualità elevato, così come è necessario in questa fase delicata che stiamo vivendo. E’ sulla base di questa convinzione che auspichiamo che la Pubblica Amministrazione si interfacci con il terzo settore perseguendo l’obiettivo di migliorare i processi di innovazione sociale non più rinviabili. Occorre superare le non poche criticità partendo dalla mappatura dei bisogni. Non possiamo più non farlo”.

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Avv. Tea Luigia Siano
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