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I numeri dell'economia »

Dati Unioncamere/L’analisi dei flussi di nati-mortalità delle aziende
Gli “under 35” trainano l’imprenditorialità
Risulta determinante il contributo dei giovani del Sud al saldo attivodelle iscrizioni nel registro delle imprese delle Camere di Commercio

E’ stato determinante il contributo dei giovani per consentire il mantenimento in attivo del consuntivo tra aperture e chiusure di imprese nel terzo trimestre 2013. Tale saldo, complessivamente, è stato pari a +12.934 unità, il più basso in assoluto della serie degli ultimi dieci anni. A determinarlo hanno concorso 76.942 iscrizioni di nuove imprese (1.923 in più rispetto allo stesso trimestre del 2012) e 64.008 cessazioni di imprese esistenti (in aumento di 3.498 unità rispetto all’anno scorso). Sul dato ha inciso non poco il saldo attivo delle imprese under 35 (+7.668 unità ). Delle quasi 300mila imprese nate tra l’inizio dell’anno e la fine di settembre, oltre 100mila (il 33,9%) hanno alla guida uno o più giovani con meno di 35 anni di età. E’ il Sud, in particolare, ha mostrare maggiore vitalità imprenditoriale, detenendo il 38,5% delle nuove imprese giovanili, circa 40mila attività aperte in nove mesi. I dati sono stati presentati in occasione della 138ma Assemblea di Unioncamere sulla rilevazione Movimprese, l’analisi condotta da InfoCamere sulla base del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio. Il “traino” delle imprese under 35. La tenuta della componente imprenditoriale giovanile (imprese guidate da giovani con meno di 35 anni) è testimoniata dal fatto che, pur rappresentando poco più del 10% di tutte le imprese iscritte alle anagrafi camerali, contribuisce per oltre il triplo di questo valore (il 33,9% nei primi nove mesi del 2013) all’afflusso di nuove forze imprenditoriali nel tessuto economico del Paese. L’analisi di Infocamere ci indica come le nuove imprese under 35 preferiscano, per il 76,8% dei casi, costituirsi in forma di impresa individuale, mentre le forme per capitali vengano scelte dal 15,6%. A conferma, poi, di una prevalenza dei territori del Meridione nell’incidenza di aziende condotte da giovani, vi è il dato territoriale relativo alle province in cui risulta tale maggiore incidenza sul complesso delle aziende: la provincia a maggior incidenza di imprese giovanili sul totale (il 16,8%) è infatti Vibo Valentia, seguita da Crotone (16,6%), Enna (16,4%) e da Reggio Calabria (quarta con il 16,1%). All’altro estremo della graduatoria, le province in cui le imprese guidate da giovani sono meno presenti: Trieste (ultima con solo il 7,4%), seguita a pari merito da Pordenone e Bolzano (7,5%). Altro elemento caratterizzante le imprese giovanili nate nei primi nove mesi di quest’anno è costituito dal fatto che le iscrizioni di tali imprese si concentrino nel commercio, nell’edilizia e nei servizi di alloggio e ristorazione, settori che, presi insieme, hanno raccolto il 30% di tutte le nuove imprese giovanili aperte nei primi nove mesi dell’anno. Soffermandosi sui primi 10 settori tra quelli preferiti dai giovani imprenditori, quello in cui risulta maggiore il loro contributo al flusso complessivo di nuove imprese è quello delle “Attività dei servizi finanziari”, dove un’impresa su due – tra quelle aperte da gennaio a settembre – è “under 35”, ma risultano attraenti per i giovani anche il settore delle “Altre attività di servizi per la persona” (46,4% la componente delle iscrizioni ‘under 35’) e quello del “Commercio al dettaglio” (43%). La situazione in Campania ed in provincia di Salerno. Il tasso di crescita della Campania è stato, complessivamente, dello 0,45% per un saldo attivo, nel terzo trimestre, pari a 2.531 imprese. La provincia di Salerno, con uno stock di 120.104 aziende ed un saldo positivo per 203 imprese, ha fatto segnare una crescita, sempre nel terzo trimestre 2013, pari allo 0,17%, dato in calo rispetto al +0,48% fatto segnare nel terzo trimestre 2012 ed al di sotto del dato medio nazionale di crescita pari allo 0,21%. L’incidenza in termini percentuali delle imprese giovanili sul totale delle imprese iscritte alla Camera di Commercio di Salerno è pari al 13,8%. Il valore assoluto si configura in 16.557 unità. Si tratta della percentuale più rilevante a livello regionale dietro il dato di Caserta (15,9%), ma ampiamente superiore al tasso nazionale (10,5%). Seguono Caserta e Salerno: Napoli (13,7%); Avellino (13%) e Benevento (12,6%). Le “sofferenze” delle imprese artigiane. Tornando al dato complessivo, si rinnova, nel III trimestre 2013, quanto già successo nello stesso trimestre 2012 riguardo il saldo nati/mortalità relativo alle imprese dell’artigianato. Dopo il –1.414 aziende registrato nel corso del III trimestre dello scorso anno (tasso di crescita -0,10%), i dati relativi all’anno in corso indicano un saldo trimestrale negativo pari a 1.845 aziende, risultato ancora più pesante del precedente, con un tasso di crescita attestatosi a -0,13%. (Fonte: Com. St. Unioncamere del 28.10.13)

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