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Fipe/Ristorazione: “89,6 miliardi la spesa prevista per il 2023, contro gli 83,5 miliardi del 2022”.

La Fipe ha incentrato la sua assemblea annuale sul “complesso rapporto fra il mondo della ristorazione e la comunicazione con l’obiettivo, attraverso una migliore comprensione dei problemi e delle opportunità, di alzare il livello del confronto nell’interesse delle imprese, dei cittadini e, più in generale, del Paese”. Sottolinea la Fipe che “il settore della ristorazione sta provando a tornare, non senza fatica, ai livelli pre-Covid anche se con le tante difficoltà legate alla congiuntura economica e all’inflazione che incidono pesantemente sui costi operativi delle imprese, aumentandone la difficoltà di gestione”. In particolare la Fipe evidenzia che “a fronte di questa accresciuta complessità si assiste spesso ad una narrazione del mondo della ristorazione basata più su aspetti sensazionalistici che di vero merito, che crea un immaginario negativo e offusca l’impegno, il sacrificio, spesso personale, che è alla base di queste attività. A questo racconto, fa da contraltare un rovescio della medaglia fatto di decine di trasmissioni televisive, riviste, libri, guide, case editrici specializzate che danno sostanza ai valori, anche economici, che la ristorazione è in grado di generare in termini di comunicazione”. Nel corso dell’assemblea sono stati presentati i dati di un’indagine dell’Ufficio Studi Fipe che evidenzia come “sebbene l’occupazione sia tornata ai livelli del 2019 con 987mila occupati, il 60% degli imprenditori della ristorazione lamenta grosse difficoltà nel reperimento di personale. Nel trimestre in corso servono oltre 150 mila addetti, ma permangono difficoltà nel reperirli. Un problema che affonda le sue radici nella mancanza di candidati, con specifico riferimento al personale di sala, e che rischia di frenare il percorso positivo intrapreso, sul quale influisce anche il crescente aumento dei consumi fuori casa: sarà, infatti, di 89,6 miliardi di euro correnti la spesa prevista per il 2023, contro gli 83,5 miliardi del 2022. A prezzi costanti siamo ancora al di sotto dei livelli pre-pandemia. La ristorazione continua ad essere fortemente attrattiva per l’imprenditoria femminile: l’incidenza media delle imprese guidate da donne è infatti del 21,4%. Anche tra i giovani il settore gode di particolare appeal: una impresa su dieci è amministrata da giovani under 35”.

(Fonte: confcommercio.it/15.11.2023)


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