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GLOCAL di Ernesto Pappalardo »

Big in campo, ma in molti non dimenticano che la vera forza (non solo politica) si aggrega in Francia e Germania.
Elezioni europee, la vera sfida che supera i partiti
Linee strategiche degli schieramenti ufficiali - centrodestra e centrosinistra - e di quelli non ufficiali in competizione fino all’ultimo voto Ue.

Al di là di calcoli, sondaggi, proiezioni e previsioni più o meno in sintonia (sul versante interno) con il clima pre-elettorale che ormai è ampiamente dominante, resta la diffusa sensazione di attesa che si respira – in riferimento al voto Ue – in maniera ben strutturata in fasce abbastanza ampie di votanti (già in precedenza targettizzate) che tendono a non rilasciare nemmeno ondivaghe impressioni di consenso. In altre parole, si tende sempre di più a camuffare lo schieramento che è stato già ampiamente prescelto o che non prenderà per niente forma in questo caotico paesaggio che imperterrito prelude al voto o (più fermamente) al non voto. In ogni caso, anche il vesante della polemica quotidiana si è senza dubbio avviata a determinare i prossimi schieramenti che la politica dovrà, per forza di cose, mettere in campo. Sul piano interno è abbastanza chiaro che non si registreranno mutamenti significativi (o almeno così ripetono quasi tutti gli operatori di test e sondaggi) o, in qualche modo, consistenti, almeno sul piano degli scenari più o meno identificabili. E’ invece il quadro in vista delle europee a mostrare qualche caratteristica non pienamente, al momento, consolidata, sebbene ben distante dallo scalfire il contesto dominante. Da quale punto di vista? Nel considerare che gli assetti più complessivi danno spazio a una riaffermazione netta e precisa del centrosinistra, è necessario tenere conto di variabili più o meno ben rilevabili nei due campi avversi, con particolare attenzione a flussi non dichiarati, ma in ogni caso persistenti e basati sulla relativa solidità di rapporti personali e già sperimentati. Al di là dell’ufficialità delle posizioni, la von der Layen appare molto solida e sicuramente sarà al centro dell’attenzione anche di quelle forze politiche non del tutto attraenti per il resto della coalizione che la sostiene. Ma è altrettanto chiaro che la competizione con Forza Italia e anche con la Lega di Matteo Salvini (in seconda e distante battuta) non si affievolirà, e certamente prenderà ulteriore consistenza. Come pure gli schieramenti interni al Pd dovranno puntare ad assestarsi e a scardinare la parte che nella Schlein trova il proprio punto di approdo. In sostanza sono questi i percorsi made in Italy che rendono effettivamente l’evento elettorale europeo – insieme con il campione del voto per le regionali – importante e, nello stesso tempo, effettivamente in grado di rilevare in maniera più che consistente la prospettiva nel medio termine del consenso nel nostro Paese.

Certamente questo contesto rivela con estrema chiarezza la sussistenza di una seconda fila, che attualmente occupiamo, nella configurazione politica europea, dominata con estrema sicurezza, è bene ricordare, da Francia e Germania, i veri ed autentici big che non appaiono affatto distratti dagli scenari bellici che pure appaiono giustamente dominanti nel contesto delle priorità principali.

Ernesto Pappalardo

direttore@salernoeconomy.it

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