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GLOCAL di Ernesto Pappalardo »

La partita si concentra soprattutto in Emilia Romagna e sulle prossime scadenze elettorali.
Ecco il 2020, la stagione della confusione politica
Si intensificano le dinamiche di contrasto partitico (sempre estremamente forte e significativo) che determineranno un nuovo assetto con importanti riflessi sul quadro istituzionale.

La confusione dispersiva che continua a imperversare in politica diventa, mentre approdiamo nel 2020, l’elemento caratterizzante dei nuovi scenari che ci attendono. Mentre si afferma sempre più il modello partitico, in qualche modo, “confusionario” – titoli, dichiarazioni, affermazioni forti e precise seguite da dati di fatto esattamente contrari – ci troviamo di fronte a un contesto difficile da interpretare e, quindi, anche da prevedere. Si scatena, evidentemente, un atteggiamento, per così dire, “difensivo” che si tramuta, più che altro, in affermazioni di principio scarsamente seguite da decisioni che vale la pena sostenere fino in fondo. Insomma, il “nuovo” modello della politica è diventato, in pratica, una precisa e ben sostenuta difesa di quanto in questo momento si riesce a governare, evitando, per quanto possibile, ulteriori e precisi impegni da mantenere. Di conseguenza, si attendono scadenze importanti – il voto in Emilia Romagna, per esempio – sapendo bene che potrà diventare un riferimento forte anche al di là di quanto (non poco ovviamente) significhi nella realtà delle cose. Siamo, cioè, nel pieno dell’azione di consolidamento del consenso dei partiti, di tutti i partiti, alle prese con un mutamento di scenario ben più ampio e consistente di quanto appaia. Né, per la verità, gli stessi protagonisti di questo cambiamento così vorticosamente in atto riescono a percepire con le stesse modalità di qualche mese fa quanto accade intorno a loro.

In questo scenario – è evidente – la sfida si concentra soprattutto, e continuerà ovviamente ad essere così nei prossimi mesi dopo l’Emilia Romagna, sull’esigenza dei singoli partiti di testare bene meccanismi di aggregazione sempre più ampia del consenso, senza però perdere di vista l’obiettivo principale di ridimensionare gli avversari. Insomma, visione, ma anche contrasto di ogni iniziativa che può rivelarsi – dal punto di vista di quel partito – negativa.

Fatta la non semplice verifica degli argomenti e delle problematiche costantemente al centro dell’attenzione generale – lavoro, reddito, profilazione fiscale, solo per citare gli elementi primari della sopravvivenza economica delle famiglie – ogni ambito di riferimento si sposta significativamente sull’individuazione delle paure, ma anche delle potenzialità da richiamare in maniera forte e non secondaria. Due ambiti, quindi, che si riflettono in maniera estesa sui diversi schieramenti in campo alle prese con il grande tema delle schematizzazioni elettorali sempre più avviate a diventare materia dello scontro giorno per giorno.

Se è abbastanza delineato, quindi, il quadro dei percorsi delle forze politiche che si confrontano, resta difficile pensare di ritrovare nelle modalità di scontro – e anche nella prevalenza delle materie alla base dello scontro – caratteri di moderazione o, comunque, di prevalenza di una visione in qualche modo equilibrata.

Siamo, quindi, alla vigilia di un contrasto politico estremamente significativo, che determinerà un nuovo assetto con importanti riflessi sul quadro istituzionale. Peccato rendersi conto che ogni cosa si muove in una grande e costante confusione. Ma, triste dirlo, è da tanto tempo che va avanti così.

Ernesto Pappalardo

direttore@salernoeconomy.it

@PappalardoE

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