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Il quindicesimo Rapporto Ismea-Qualivita sulle produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane.
Dop e Igp, un “tesoro” di 15 miliardi
Crescita del +6% su base annua. Le variazioni dell’impatto economico rispetto al 2015 (settore food) segnalano performance positive delle province di Novara (+296%), Pavia (+119%), Bergamo (+112%), Bologna (+40%) e Salerno (+23%, 141 milioni di euro, 13° posto in questa specifica graduatoria nazionale).

“Si rafforza il primato mondiale dell’Italia per numero di prodotti DOP IGP con 818 Indicazioni Geografiche registrate a livello europeo. Il comparto esprime i risultati più alti di sempre anche sui valori produttivi con 14,8 miliardi di valore alla produzione e 8,4 miliardi di valore all’export. Dati che testimoniano una crescita del +6% su base annua e un aumento dei consumi nella GDO del +5,6% per le vendite Food a peso fisso e del +1,8% per il Vino”. E’ molto positivo il quadro analitico che emerge dal Quindicesimo Rapporto Ismea-Qualivita – presentato nei giorni scorsi a Roma – sulle produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane DOP IGP STG (indagine annuale che prende in considerazione i più importanti fenomeni socio-economici del comparto della qualità alimentare certificata). “Il settore Food, che nel 2016 conta 83.695 operatori (+5% sul 2015) – si legge in una nota di sintesi dell’Ismea – vale 6,6 miliardi di euro alla produzione e 13,6 miliardi al consumo, con una crescita del +3% sul 2015, con l’export che continua a crescere (+4,4%) e un trend che nella Grande Distribuzione supera il +5,6% per il secondo anno consecutivo. Il comparto Wine – oltre 3 miliardi di bottiglie – vale 8,2 miliardi di euro alla produzione con una crescita del +7,8% e sfiora i 5 miliardi di valore all’export (su un totale di 5,6 miliardi del settore). Anche il trend degli ultimi 10 anni mostra una crescita continua del sistema DOP IGP che ha così affermato il proprio peso economico nel Paese fino a rappresentare l’11% dell’industria alimentare e il 22% dell’export agroalimentare nazionale (nel 2015 era il 21%). Il Sistema delle DOP IGP in Italia garantisce qualità e sicurezza anche attraverso una rete che, alla fine del 2017, conta 264 Consorzi di Tutela riconosciuti dal Mipaaf e oltre 10mila interventi annui effettuati dagli Organismi di controllo pubblici”.

La classifica delle province per impatto economico.

“Nel settore Food, Parma si conferma la provincia che maggiormente contribuisce al valore della produzione con 1.45 miliardi di euro (+28%), seguita anche per il 2016 da Modena (583 mln €, -6%). Da segnalare, invece, la crescita di Mantova che con l’aumento del +81% in valore è la terza provincia italiana per impatto economico con 437 milioni di euro. Seguono nell’ordine le province di Reggio nell’Emilia, Brescia e Udine. Caserta è la prima provincia del Mezzogiorno con i suoi 186 milioni di euro. Per quanto riguarda le variazioni di impatto economico rispetto al 2015 sono da segnalare anche le performance positive delle province di Novara (+296%), Pavia (+119%), Bergamo (+112%), Bologna (+40%) e Salerno (+23%)”.

Il commento dell’Ismea.

“I dati – ha dichiarato Raffaele Borriello, Direttore Generale dell’Ismea – confermano il successo di un modello produttivo tipicamente italiano che fa perno sulla qualità, sulla distintività e sulla valorizzazione dei prodotti tipici e dei saperi locali. L’apprezzamento sui mercati esteri, principale volano di sviluppo nel nostro sistema delle Indicazioni Geografiche, cresce a ritmo esponenziale: negli ultimi dieci anni l’export è aumentato del 140%, quasi il doppio se guardiamo al solo segmento del food. La domanda mondiale di eccellenze agroalimentari Made in Italy è prevista in crescita e sono sempre più numerose le categorie di consumatori che si riconoscono all’interno di un modello alimentare di qualità e non necessariamente massificato e di basso livello. In uno scenario internazionale in continua evoluzione, è necessario rafforzare le politiche di valorizzazione delle nostre eccellenze alimentari, per potenziare le loro capacità di penetrazione sui mercati esteri, e di difesa dei prodotti italiani contro la concorrenza sleale delle imitazioni e delle contraffazioni”.

(Fonte: ismea.it/ 23.01.2018)

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