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Exelsior Unioncamere/Le previsioni relative al mercato del lavoro per l’anno in corso
Cuochi e baristi, ecco i profili vincenti
In provincia di Salerno 1.690 contratti di lavoro riguarderanno le professionalità riferitealle attività ricettive ed al circuito della ristorazione; il saldo complessivo resta negativo nell’ambito dei flussi occupazionali riferiti al personale dipendente: 1.760 unità in meno

di Mario Gallo

Sono i profili intermedi tipici del turismo e della ristorazione (cuochi, camerieri e baristi).quelli maggiormente ricercati dalle imprese della provincia salernitana nel corso del 2014. Il dato si inserisce all’interno delle previsioni di assunzione formulate dalle imprese dell’agricoltura, dell’industria e dei servizi, registrate dal Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro per l’anno in corso. Si stima, infatti, che tra le 11.560 assunzioni di lavoratori dipendenti previste per quest’anno dalle imprese della provincia di Salerno ben 1.690 riguarderanno le professioni qualificate nelle attività ricettive e nella ristorazione. Resta, comunque, negativo il saldo occupazionale nel salernitano relativamente alle assunzioni di personale dipendente stimato da Unioncamere: -1.760 unità contro -3.700 dello scorso anno.

I profili più richiesti in provincia di Salerno ed in Italia.
Quasi il 60% delle assunzioni programmate in provincia di Salerno nel 2014 è concentrata solo su sei figure. Nella parte più alta della classifica troviamo i profili intermedi tipici del turismo e della ristorazione (cuochi, camerieri e baristi), con 1.690 assunzioni, e gli agricoltori ed operai specializzati dell’agricoltura (1.230 unità), professioni caratterizzate da un’elevata rotazione del personale, che spesso viene assunto con un contratto a termine, molto frequentemente di carattere stagionale, e per le quali non si segnalano dalle imprese della provincia particolari problemi di reperimento. A seguire troviamo conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento (1.100 unità), professioni non qualificate nel commercio e nei servizi (980 unità), artigiani e operai specializzati nell’industria estrattiva, edilizia e manutenzione degli edifici (960m unità), professioni qualificate nelle attività commerciali (920 unità). Tra queste ultime, solo per le professioni qualificate nelle attività commerciali (tipicamente commessi e altro personale di vendita) si evidenziano difficoltà di reclutamento più frequenti (7,3% del totale). Nel complesso, all’interno delle 11.560 assunzioni previste, circa 690 interesseranno persone laureate, quasi 4.300 diplomati della scuola secondaria superiore, oltre 1.580 persone in possesso della qualifica professionale e quasi 5.000 figure a cui non verrà richiesta una formazione scolastica specifica. Nello specifico laureati e diplomati insieme detengono il 43% delle assunzioni programmate nella provincia salernitana per il 2014, quota inferiore di 3 punti alla media regionale e di 9 a quella nazionale.
Passando al quadro nazionale, economisti e ingegneri elettronici e dell’informazione si confermano anche quest’anno al vertice della domanda di profili di laureati espressa dalle imprese: 18.800 le assunzioni stagionali e non stagionali dei primi, 8.400 quelle dei secondi. I diversi indirizzi di ingegneria, sommati tra loro, arrivano però quasi ad intaccare il primato dei dottori in Economia, con le loro 18.400 assunzioni complessive previste. All’indirizzo elettronico e dell’informazione, si aggiungono infatti i 5.300 posti di lavoro saranno messi a disposizione degli ingegneri industriali (al terzo posto in classifica), 3.200 agli altri indirizzi di ingegneria e 1.500 all’indirizzo civile e ambientale. Quarto e quinto posto della classifica sono riservati ai laureati nelle materie dell’insegnamento della formazione (5.200) quindi a quelli con indirizzo sanitario-paramedico (4.900). Non si modifica rispetto allo scorso anno la graduatoria degli indirizzi di diploma più richiesti: l’amministrativo-commerciale (48.300 assunzioni stagionali e non stagionali) resta al vertice, seguito dal turistico-alberghiero (41.400) e da quello meccanico (20.200). L’industria dell’ospitalità è il motore principale della accresciuta domanda di lavoratori con qualifica professionale nel settore turistico-alberghiero: 34mila nel 2014, quasi 10.400 in più del 2013. A seguire, l’indirizzo meccanico (9.100) e quello socio-sanitario (8.600).

Lavoro dipendente: saldi occupazionali ancora negativi nel 2014 (Italia -144.000; Salerno -1.760).
Il saldo occupazionale negativo previsto in provincia di Salerno (-1.760 unità) è il risultato della differenza tra quasi 13.100 “entrate” e 14.860 “uscite” di lavoratori dalle imprese. I flussi in entrata saranno costituiti da 2.760 assunzioni “stabili” (ossia a tempo indeterminato o con contratto di apprendistato, inteso quest’ultimo come punto di partenza verso un contratto a tempo indeterminato), poco più di 8.800 assunzioni a tempo determinato (o altre modalità a termine, quali i contratti a chiamata) e oltre 1.500 contratti atipici (somministrazione, collaborazioni a progetto e altri contratti di lavoro indipendente). A risultare in sensibile diminuzione è la quota delle assunzioni stabili (dal 29 al 21%, -8 punti), mentre è aumentata quella delle assunzioni a termine (+5 punti, e in aumento già dal 2012), nonché quella dei contratti atipici (+3 punti). Le 11.560 assunzioni di lavoratori dipendenti previste quest’anno dalle imprese della provincia di Salerno evidenziano una leggera flessione (2%) rispetto alle quasi 11.800 del 2013, ma risultano superiori alle 10.880 del 2012, anno in cui hanno toccato il valore più basso in assoluto. Tra il 2013 e il 2014 l’area salernitana risulta però in controtendenza rispetto alla Campania e all’Italia, dove il numero di assunzioni è in aumento (rispettivamente del 16 e 9%). A livello settoriale, la perdita di “posti di lavoro” attesa in provincia è più accentuata nei servizi (-1.360 unità) che nell’industria (-400). Il trend negativo dell’industria è dovuto prevalentemente alle costruzioni, cui si aggiunge una contrazione dell’industria in senso stretto; tra i servizi incidono soprattutto i saldi negativi del commercio e dei trasporti e logistica.
In Italia le imprese con dipendenti prevedono di attivare 791.500 contratti di lavoro, il 6% in più rispetto a quanto previsto nel 2013. A fronte di queste “entrate”, le stesse imprese prevedono circa 935.000 “uscite” (per dimissioni, pensionamenti o contratti in scadenza di cui non è previsto il rinnovo), quasi il 7% in meno rispetto al 2013. Nonostante l’aumento delle entrate e la diminuzione delle uscite, il “saldo” occupazionale atteso si mantiene negativo, attorno a -144.000 unità (-250.000 nel 2013).
(Fonte: excelsior.unioncamere.net / 27.08.14)

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I profili nel turismo e nella ristorazione sempre tra i più richiesti
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