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I numeri dell'economia »

Ismea. Continua la contrazione dei finanziamenti destinati al comparto primario, diminuiti del 2,1 % su base annua.
Credito difficile per le imprese agricole
Ma cresce il peso delle imprese dell'industria alimentare in termini di finanziamenti intercettati, pari al 3,7% dello stock dei prestiti bancari complessivi (3,5% nel 2015). Va, in ogni caso, tenuto conto del quadro complessivo che non è sostanzialmente positivo.

Si configura un vero e proprio “dualismo” – secondo l’analisi elaborata dall’Ismea – delle dinamiche di erogazione del credito: in flessione i finanziamenti destinati alle imprese agricole; in crescita, invece, quelli richiesti ed ottenuti dall’industria alimentare.
“Continua la contrazione dei finanziamenti destinati alle imprese agricole – scrive, infatti, l’Ismea – diminuiti del 2,1 % su base annua. La dinamica è opposta per i prestiti alle imprese dell’industria alimentare (+2,5%). Per le imprese agricole e dell’industria alimentare considerate nel complesso, invece, il dato di luglio mostra una situazione di sostanziale stabilità sui livelli del 2015: gli stock bancari da queste intercettati sono diminuiti solo dello 0,2%”.
Le differenze tra aziende agricole ed industria alimentare.
“Venendo alle differenze all’interno del sistema agroalimentare – evidenzia la nota dell’Ismea – si conferma il delinearsi nel 2016 di un diverso andamento in termini di accesso al credito per imprese dell’industria alimentare ed aziende del settore primario (inteso come agricoltura, silvicoltura e pesca). Mentre per tutto il 2015 le aziende agricole avevano potuto beneficiare di una buona tenuta del credito loro destinato, registrando perfino una crescita rispetto al dato medio del 2014, l’anno in corso evidenzia una dinamica flessiva dei loro prestiti: il dato di luglio, che vede lo stock dei prestiti bancari da loro intercettati assestarsi su 43.677 Milioni di Euro con una riduzione del 2,1% su base annua, consolida tale tendenza. E’ stabile (5%) invece la quota di finanziamenti ricevuti dal settore agricolo rispetto allo stock dei prestiti bancari complessivi”.
Ma, se si prende in considerazione, il segmento adiacente la produzione agricola, lo scenario cambia. “La dinamica è diversa per quanto riguarda le imprese dell’industria alimentare, delle bevande e del tabacco. I dati mensili tendenziali del 2016 dei finanziamenti al settore sono ad oggi tutti positivi, ed in particolare quello di luglio: infatti dopo il lieve calo dei prestiti registrato nel secondo trimestre, gli stock bancari raggiungono quota 32.584 Milioni di Euro, segnando un +2,5% su base annua. Cresce il peso delle imprese dell’industria alimentare in termini di finanziamenti intercettati, pari al 3,7% dello stock dei prestiti bancari complessivi (3,5% nel 2015)”.
Il contesto generale.
Va, in ogni caso, tenuto conto del quadro complessivo che non è sostanzialmente positivo in termini di erogazioni di prestiti alle imprese. “Il contesto – specifica l’Ismea – è quello di un intero sistema produttivo nazionale che continua a essere interessato da una riduzione del credito, rispetto al quale le imprese del settore agroalimentare mostrano una buona tenuta in termini di finanziati ricevuti. Lo stock dei prestiti bancari concessi al totale delle imprese italiane, secondo i dati diffusi dalla Banca d’Italia nel rapporto mensile Monete e banche, ammonta nel mese di luglio a 877.430 Milioni di Euro: cioè famiglie ed imprese produttrici hanno visto ridursi i finanziamenti loro destinati del 2,9% rispetto allo stesso mese del 2015”.
(Fonte: ismea.it/30.09.2016)

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Diminuisce il credito alle imprese agricole
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