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I numeri dell'economia »

L’economia risulta in frenata nel primo trimestre, pesano “le incertezze ereditate dal 2022”.
Consumi alimentari in calo per l’aumento dei prezzi
Confcommercio: “Quadro complesso”. I dati della congiuntura fotografano a febbraio una diminuzione del Pil dello 0,3% su base mensile.

“Non si risolvono le incertezze ereditate dal 2022. Si conferma lento il rientro delle dinamiche inflazionistiche e risulta altrettanto serio l’impatto di queste sui consumi”. E’ questa l’analisi del direttore dell’Ufficio Studi Mariano Bella dei dati della congiuntura Confcommercio del mese di marzo. “Il rallentamento dell’attività produttiva – ha evidenziato Bella – si deve alla contrazione della domanda delle famiglie. A ciò non si è associato, per il momento, un peggioramento del mercato del lavoro”. Il primo trimestre del nuovo anno, “in linea con le attese”, assume, quindi, gli aspetti di un “periodo di rallentamento dell’attività economica”. Nel mese di marzo “il Pil dovrebbe ridursi dello 0,3% rispetto al mese precedente”. La flessione su base annua sarebbe pari allo 0,2%, “nel complesso il primo quarto del 2023 si chiuderebbe con una contrazione dello 0,3% mensile, confermando la recessione tecnica”.

Va detto che “a febbraio 2023, l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha evidenziato una riduzione dello 0,1% sullo stesso mese del 2022”. Se si analizza questa tendenza, si evince che “il dato è sintesi di un aumento della domanda per i servizi (+3,7%) e di una flessione di quella relativa ai beni (-1,4%). La minore dinamicità della domanda rilevata nell’ultima parte dello scorso anno e in questi primi mesi del 2023 allontana ancora il ritorno dei consumi delle famiglie in volume ai livelli pre Covid-19”.

In relazione all’andamento dei prezzi al consumo, si segnala che a marzo “è prevista una variazione nulla su base mensile e dell’8,1% su base annua”. Questa valutazione – specifica Bella – “è determinata esclusivamente dal ridimensionamento dei prezzi dell’energia e del gas. Per molti prodotti e servizi si confermano ancora dinamiche sostenute, in linea con la progressiva tendenza all’aumento dell’inflazione di fondo. La presenza di tensioni all’interno del sistema importazione-produzione-distribuzione consolida i timori di un processo di rientro che, seppure ben avviato, potrebbe subire occasionali rallentamenti, con effetti negativi sulla domanda delle famiglie”.

(Fonte: confcommercio/17.03.2023)

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