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Commercio Estero, un saldo attivo di 11 miliardi di euro

Istat. L’analisi pone in evidenza la rilevanza positiva dei “non energetici” L’export risulta in crescita verso Stati Uniti, Giappone e Svizzera Si segnalano in netta flessione le vendite verso India, Cina e Spagna Con la pubblicazione dei dati di dicembre 2012 relativamente al saldo commerciale con l’estero, l’Istat ha rilevato il bilancio complessivo dell’intero 2012, che è risultato positivo per 11 miliardi di euro. Tale risultato, sottolinea l’Istat, è stato sostenuto dall’ampio avanzo dei prodotti non energetici (+74 miliardi), è stato il più ampio conseguito dal 1999 e si è realizzato in un contesto annuo di crescita del 3,7% dell’export e di flessione del 5,7% degli acquisti. Tra i prodotti non energetici, da segnalare la notevole performance per le macchine e apparecchi n.c.a., il cui surplus ha raggiunto 48 miliardi nel 2012, pari al 65% dell’avanzo registrato nei prodotti non energetici. Per quanto riguarda l’export, nel 2012 si segnalano i buoni incrementi registrati con Giappone (+19,1%), Stati Uniti (+16,8%) e Svizzera (+10,8%), mentre in marcata flessione sono risultate le vendite verso India (-10,3%), Cina (-9,9%) e Spagna (-8,1%). Sul fronte acquisti, sempre nel 2012, la flessione è stata particolarmente accentuata dal Giappone (-24,3%), dai Paesi Mercosur (-21,9%) e dall’India (-21,5%). Rispetto alle tipologie dei prodotti, il 2012 si è caratterizzato per la rilevante espansione all’estero dei prodotti petroliferi raffinati (+21,8%), degli articoli farmaceutici e chimici (+12,5%), degli articoli sportivi, giochi, preziosi (+6,8%) e dei prodotti alimentari e bevande (+6,7%). In forte contrazione, invece, le importazioni di autoveicoli (-26,2%), computer, apparecchi elettronici e ottici (-20,2%) e prodotti tessili (-14%). Da evidenziare, inoltre, come nel 2012 si sia rilevata una leggera flessione dei volumi esportati (-0,5%), particolarmente accentuata per i beni di consumo durevoli (-2,5%) e i beni strumentali (-2,3%). La forte contrazione dei volumi importati (-9,4%), invece, è stata trainata dai beni strumentali (-14,7%) e dai beni di consumo durevoli (-10,3%). Relativamente ai dati Istat inerenti il mese di dicembre 2012, l’aumento delle importazioni è stato dell’1,3%, mentre le esportazioni hanno segnato una contrazione dello 0,5%. Il saldo commerciale mensile è stato pari a +2,2 miliardi, derivante da un surplus con i paesi extra Ue (+3,3 miliardi) e di un disavanzo con i paesi Ue (-1,2 miliardi). Il dato è in netto miglioramento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (+1,4 miliardi) anche se, sempre rispetto dicembre 2011, si denota una flessione tendenziale sia per l’export (-3,7%) sia per l’import (-6,4%), dato ancora più accentuato se misurato in termini di volumi esportati (-6,7%) e importati (-8,1%). Le vendite di prodotti energetici (-5,7%) e di beni di consumo durevoli (-4,7%) hanno registrato una significativa contrazione, mentre i beni di consumo non durevoli (+2,2%) e strumentali (+1,4%) hanno mostrato un aumento. La diminuzione tendenziale delle esportazioni ha riguardato, in modo particolare, le vendite di mezzi di trasporto (esclusi autoveicoli) (-13,6%), i metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-13%) e gli articoli in gomma e materie plastiche (-11,5%). In significativo aumento, invece, l’export per le vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+32,2%) e di prodotti petroliferi raffinati (+22,7%). Rispetto ai saldi commerciali, nel mese di dicembre i più positivi sono stati rilevati per macchinari e apparecchi n.c.a., metalli di base e prodotti in metallo (esclusi macchine e impianti) e mezzi di trasporto (esclusi autoveicoli), i saldi più negativi hanno riguardato i minerali energetici (petrolio greggio e gas naturale) e i computer e apparecchi elettronici e ottici. Rispetto alle aree geografiche, la diminuzione delle esportazioni in termini congiunturali, evidenziata nel mese di dicembre, è stata determinata da una riduzione delle vendite sia verso i paesi Ue (-0,5%) sia verso i paesi extra Ue (-0,4%). Per quanto riguarda le importazioni, il loro aumento congiunturale (+1,3%) è imputabile all’area Ue (+3,5%). In forte diminuzione sono risultate le vendite verso la Romania (-18,9%), la Francia (-13,3%) e la Germania (-12,5%), mentre sono aumentate le vendite verso Belgio (+35,1%), paesi Asean (+19,1%) e paesi Opec (+16%). La diminuzione tendenziale delle importazioni (-6,4%) ha risentito particolarmente della forte contrazione delle importazioni dal Giappone (-45,1%), dai paesi Mercosur (-28,3%) e dall’India (-25,6%), anche se è stata attenuata dagli aumenti riscontrati negli acquisti dal Belgio (+47,6%) e dalla Russia (+28,4%). Sempre relativamente a dicembre 2012, la bilancia commerciale è risultata attiva nei confronti di Stati Uniti, Svizzera, paesi Eda, Francia e Regno Unito, mentre i principali saldi negativi vengono segnalati con Germania, Paesi Bassi, Russia, paesi Opec e Cina. (Fonte: istat.it del 15.02.13)

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