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Consumiamo prodotti che contengono triptofano, un aminoacido che stimola la produzione di serotonina.
Cibo e studio, la dieta del maturando
Come aiutare la concentrazione, cosa mangiare per allenare l’attenzione in vista degli esami e arrivare carichi al momento dell’interrogazione.

di Maristella Di Martino

Gli esami sono sempre alle porte e, allora, vi proponiamo, per rimanere nel più vicino ambito di riferimento, la dieta del maturando che sarà un valido alleato per tenere alta la concentrazione e dedicarsi con più voglia alle fatidiche prove che scattano a breve. Basta osservare alcune dritte nell’alimentazione quotidiana e il gioco è fatto. Per alcune attività, del resto, sono fondamentali costanza e diligenza, requisiti cruciali per assimilare nuovi concetti e far nostre le conoscenze che leggiamo e che ci permetteranno di ottenere un risultato positivo nell’esame che ci attende. Esistono in natura alcuni prodotti che hanno la capacità di migliorare la nostra performance. Consumiamo prodotti che contengono triptofano, un aminoacido che stimola la produzione di serotonina noto come neurotrasmettitore del benessere e che aiuta a tenere sotto controllo l’ansia.

Cioccolato, avena, banane, datteri.

Sì, quindi, a cioccolato, avena, banane, datteri e latte così come cerali, agrumi, prugne e miele. E non devono mancare neppure sali minerali e vitamine, ottimi nutrienti per la memoria, quali magnesio abbondante nei cereali integrali e legumi, bieta e spinaci, carciofi, zucchine, nelle carni bianche come pollo e tacchino, ma anche bresaola e uova; zinco che troviamo ancora in legumi e cereali, carote, cavolo verde, sedano, carne e pesce; selenio di cui sono ricchi broccoli, cetrioli, carne (agnello, maiale e pollo), pesce (crostacei, frutti di mare e tonno) e tuorlo d’uovo; omega 3 dei pesci ad esempio, salmone, sardine e sgombri. Ma sono utilissime anche la vitamina A di cui sono abbondanti asparagi, indivia, lattuga, melone, peperoni rossi, pomodori e zucca; la C presenti in agrumi, fragole, kiwi, lamponi e ribes nero; la E degli oli vegetali (girasole, mais e oliva) mandorle, noci, nocciole e pistacchi e quelle del gruppo B (cereali integrali, frutta secca, legumi e ortaggi.

Cosa bere per essere attenti.

Innanzitutto caffè e the: non è un segreto per nessuno che questi due prodotti siano ottimi stimolanti. E allora una tazza prima di sederci alla scrivania ci risulterà molto utile per farci leggere e assimilare allontanando la spossatezza. Ma occhio a non abusarne poiché in eccesso possono causare irritabilità e nervosismo. La dose giusta è al massimo 3 tazze al giorno.

Cosa mangiare per essere concentrati.

Come tutti i pesci azzurri, il salmone è un alimento ricco di acidi grassi essenziali omega 3, un toccasana per ricordare ciò che si studia e restare concentrati. L’apprendimento diventa ovviamente più facile. E se non ci piace questo pesce, scegliamo anche tra tonno, sardine e alici. E poi c’è la banana. Importante fonte di potassio, di vitamina C e B6, sostanze nutritive che stimolano la salute dei neurotrasmettitori e facilitano l’attenzione, vanta un buon apporto di fruttosio che ci rende energici anche quando siamo maggiormente stanchi. Con l’avena facciamo il pieno di fibre e perciò è perfetta per migliorare il transito intestinale, ci assicura anche un’ottima salute per il sistema nervoso e, grazie al suo contenuto di vitamina B1, ci ringrazierà pure la memoria a breve termine. Facciamone il pienone a colazione o a merenda e staremo a posto per tutta la giornata che ci attende. Quanto all’uovo, invece grazie al suo contenuto di vitamina B e acidi grassi essenziali, infatti, migliorare il livello di attenzione verso lo studio. Il nostro consiglio è di prepararlo sodo per evitare i grassi che possono aggiungersi con salse e condimenti. Noci e mandorle, ancora, oltre a fornire un grande apporto di acidi grassi essenziali e fosforo che promuove lo sviluppo intellettuale, ne basta un pugno di noci durante le giornate di studio più dure. E se aggiungiamo un po’ di mandorle, la memoria ne trarrà enormi benefici. Con la carota avviamo la scorta di betacarotene, sostanza a cui deve il suo colore arancione. Intanto è un antiossidante molto potente, capace di combattere l’invecchiamento delle cellule e favorire il benessere del cervello.

 

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