contatore visite free skip to Main Content
info@salernoeconomy.it

GLOCAL di Ernesto Pappalardo »

Fin da queste prime giornate dopo il voto in Abruzzo appare chiaro che la partita è da tempo iniziata.
Campo largo o stretto, la battaglia è già nel vivo
Mancano ancora gli anelli principali (e non banali) che saranno destinati a connotare le catene dei programmi-base delle due coalizioni che si contenderanno la maggior parte dei consensi.

Campo largo o campo stretto, la sinistra deve a prendere atto – nonostante il quadro generale resti piuttosto confuso e orientato, prevalentemente, alla conquista del consenso, e basta – che la partita è particolarmente difficile, al limite dell’impossibilità. E bisogna aggiungere la complessità dell’accordo che con gli altri del centrosinistra (o solo sinistra) il Pd di Schlein ha, di fatto, in larga parte, già messo in piedi. Un’intesa che sembra avere un solo presupposto ben riconoscibile: vincere o, in ogni caso, non perdere in tutto e per tutto. “Non perdere”, che in Italia assume una varietà di significati, a cominciare dal preservare le singole storie personali, le “profilazioni” di varie leadership politiche che, in ogni caso, a questo punto sono chiamate a rafforzare le condizioni generali per mantenere la guida delle varie forze che si giocano la partita contro l’aggregato che la Meloni, per forza numerica (ma non solo, ovviamente), guida e governa senza alcuna problematica troppo, al momento, percepibile. Un confronto, quindi, tra schieramenti che hanno già manifestato varie complessità, sotto il profilo dell’approccio programmatico, ma anche a livello di “interna competitività” molto delicata, anche se più lineare dal punto di vista del centrodestra, e più variegata e difficile da quello del centrosinistra. E, quindi, con lo sguardo aperto, da una parte e dall’altra, sul match da disputare a livello europeo: si apre e si rafforza il confronto in corso, fino a delineare prospettive francamente difficili anche da immaginare. Quello che si può intuire – e anche constatare – fin da queste prime giornate dopo il voto in Abruzzo, è che la partita è già da tempo iniziata: ogni minimo spiraglio per confermare le strategie delle forze in campo viene subito ampliato e rafforzato, senza stare a pensare quali possono essere i tempi che l’elettorato di per sé si è già dato – o, anche, in qualche modo, ha trovato – fino a determinare  una generale confusione, che cade addosso a un po’ tutte le forze politiche, che non riescono a scuotersi da questa sindrome così battagliera che le attanaglia e delinea una più generale confusione, frullando insieme politica interna, politica estera, e accantonando, invece, problematiche serie e importanti che vagano, sempre, irrisolte e appese, in attesa di una ventata di buon senso, che non c’è. Non c’è proprio.

Rimane, quindi, la sensazione che siamo nel pieno di un momento nel quale si prova ancora a rafforzare linee di programma da un lato, ma, soprattutto, un quadro dall’altro, ben definito, anche nelle modalità operative (che si confermano e si confermeranno sempre di più) di un modo di rappresentare all’elettorato, già in così forte rallentamento non solo statistico, le parole d’ordine, in termini pratici, di un confronto nuovo, molto diverso da tutti gli altri che si sono verificati fino a questo momento. In altre parole, se la determinazione degli antagonisti veri e propri – Meloni e Schlein, principalmente – è già avvenuta (e la rete da questo punto di vista è stata indotta, evidentemente, a lavorare, per così dire, bene), ora appare chiaro che è sugli slogan, più ch sui problemi, che si attende un cambio di marcia. Non è paradossale immaginare che per realizzare le sequenze principali dei programmi, sarà indispensabile fare uno sforzo largo e aperto per raccogliere il numero più sostanziale di consensi. Fino a questo momento, in verità, mancano ancora gli anelli principali (e non banali) che saranno destinati a connotare le catene dei programmi-base delle due coalizioni che si contenderanno la maggior parte dei consensi. Compresi, ovviamente, i nomi principali che saranno proposti al voto, per profilare ancora meglio le rose delle rappresentanze messe in campo. E su questo punto, pare di capire, lo scontro sarà del tutto cruciale, in larga parte delle mappe partitiche.

Siamo solo agli inizi, e le truppe in campo sono molte di più – come tante volte già accaduto – di quelle davvero utili per provare a vincere.

Ernesto Pappalardo

direttore@salernoeconomy.it

 

Glocal-elezioni-politics-2361943_960_720
Lo scontro avanza
Back To Top
Cerca