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Salerno Economy XII.06 – 24.02.2023

Siamo noi a frenare, provando a tornare indietro, pur sapendo che nulla tenta davvero di fermarsi.

La crisi “rallenta” il tempo con “false” ripartenze

Le vicende più recenti consolidano gli ultimi anni che in questo momento assumono riferimenti precisi: la crisi economica, la pandemia, il conflitto bellico. Ha preso forma stabile un’emergenza grave, che è sempre più incalzante.
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Passaggi storici
Il tempo - che passa più in fretta rispetto alle nostre previsioni o aspettative - riesce, in ogni caso, a prendere sempre il sopravvento e a ricollocare tutto nella giusta e esatta dimensione, senza lasciare (quasi mai) dubbi o incertezze. E’, appunto, il tempo a lavorare, generalmente in silenzio, per noi, a trasmetterci l’esatta consapevolezza delle cose che continuano ad accadere e ad immetterci nelle traiettorie che, in fondo, si rivelano più giuste, più esatte, più conformi a quello che siamo, nel frattempo, diventati. Perché, in realtà, anche quando ci rendiamo conto - forse più lentamente di quanto pensiamo di avvertire - di come siamo, in fondo, diventati, non arriviamo mai a percepire bene, senza dubbi e incertezze, il nostro nuovo mondo, che ha già preso forma, molto più intensamente di come ci appare. E’ sempre così e si verifica quando le modalità della nostra vita sono cambiate, sono già di fronte ai nostri occhi e noi siamo dentro a questo percorso, più in fretta e più stabilmente di come pensiamo o di come abbiamo costantemente, nel tempo, immaginato.
Perché queste, banalissime, considerazioni? Perché questo principio di anno nuovo ha di fatto consentito a noi tutti di avere un momento di riflessione, che si è, poi, piano piano “allargato” fino ad assumere la prospettiva della consapevolezza, in grado di favorire la pratica del “tirare le somme”, di incamminarsi, cioè, in un periodo cruciale nel corso del quale si diventa, in qualche modo, capaci di avere chiaro - si dice così - lo scenario non tanto del realmente accaduto (troppo difficile), ma di quanto continua ad accadere, con noi, al centro delle cose, che abbiamo nel frattempo “intrapreso” una strada ben determinata (giusta o sbagliata che sia).
(continua)
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Pesa il crollo delle imprese (-20,3% rispetto al 2021). Solo 22.608 nuove attività .

Confesercenti, nel 2022 spariti due negozi ogni ora

“In termini assoluti, la perdita più rilevante è in Campania, con un saldo negativo di -2.707 negozi; seguono, a stretta distanza, Lazio (-2.215) e Sicilia (-2.142).”.
Lo speciale – Immagine consumi
Crisi difficile
“Creare un’impresa? Nel commercio al dettaglio è un sogno sempre più difficile da realizzare. Tanto che nel 2022 sono nate solo 22.608 nuove attività, il 20,3% in meno del 2021. Un numero del tutto insufficiente a compensare le oltre 43mila imprese che hanno abbassato per sempre la saracinesca, e che fa chiudere l’anno con un bilancio negativo per oltre 20mila unità, per una media di oltre due negozi spariti ogni ora”. È questo il quadro che si sviluppa in seguito alle elaborazioni condotte da Confesercenti su dati di fonti camerali. “Mentre il numero di chiusure è in linea con quello rilevato negli anni pre-pandemia, il dato delle aperture del 2022 è il più basso degli ultimi dieci anni, inferiore del - 47,9% non solo al valore del 2012 - quando, nonostante la crisi, avevano aperto oltre 43mila attività del commercio - ma anche rispetto al 2020, anno del Covid e del lockdown, che comunque aveva registrato l’arrivo sul mercato di oltre 25mila imprese del commercio; nel 2019, le aperture erano state 29mila. Il calo delle nuove aperture è rilevante soprattutto in Sardegna (-33,2% rispetto al 2021), Piemonte (-29,3%) e Umbria (-27,3%)”.
Va detto che “la desertificazione delle attività commerciali colpisce tutto il territorio nazionale, anche se a registrare i saldi peggiori sono le regioni con un tessuto commerciale più sviluppato. In termini assoluti, la perdita più rilevante è in Campania, con un saldo negativo di -2.707 negozi; seguono, a stretta distanza, Lazio (-2.215) e Sicilia (-2.142). Perdite anche in Lombardia (-2.123), Piemonte (-1.683), Toscana (-1.479), ed Emilia-Romagna (-1.253). In termini relativi, però, la perdita peggiore è quella registrata dalle Marche, dove il calo percentuale delle imprese del commercio attive, rispetto al 2021, è del -8,8%: quasi una su dieci. Seguono Friuli-Venezia Giulia (- 4,7%) e Molise (- 4,4%)”.
(Fonte: confesercenti.it/11.02.2023)
(continua)
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L’importanza di arrivare tardi nei territori, cioè dopo aver ben meditato sulle ragioni dei percorsi di apprendimento da compiere in maniera esperienziale.

Anti-turismo e Turismo, mille viaggi per la sussidiarietà

Il progetto di città contemporanea, capace di abbracciare i comuni del Parco nazionale del Cilento per dare luogo al riconoscimento del loro grande passato di attraversamenti culturali, riconoscendo la nuova soggettività della natura, nel futuro della città da immaginare e costruire.
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Pasquale Persico
di Pasquale Persico

Questo sabato - 25 febbraio - al Casale il Sughero (Vibonati, Salerno), viene inaugurato il Laboratorio di ricerca su Anti-turismo e Turismo. Da oltre un decennio, la cattedra di Anti-turismo è stata assegnata dall’Ateneo nomade, con sede temporanea al Casale, a Claude Rothstein, nipote di Francesco Saverio Nitti, mentre si susseguono mille proposte che parlano di Cultura e Turismo. Il nuovo Ministro della Cultura - come hanno fatto pure Veltroni e Franceschini - presta molta, o meglio moltissima, attenzione ai grandi attrattori. Il ministro Gennaro Sangiuliano va a Parigi ed annuncia che la città di Messina sarà al centro di una iniziativa nata tra i Musei di Arte Contemporanea MAXXI di Roma e il parigino Centro Georges Pompidou. Un’altra idea punta a fare della città dello Stretto - con il ponte divenuto cavallo di battaglia del leader della Lega, Matteo Salvini - un nodo cruciale dell’area euro-mediterranea. Il progetto è quello di realizzare nel Mediterraneo un grande polo museale - il MAXXI-Med - che sarebbe “figlio” del MAXXI di Roma. Si pensa di collocarlo tra le Torri Morandi (Torre Faro) e la Villa posta sulla riviera Nord, dell’Università di Messina. Il rettore, Salvatore Cuzzocrea, ha incontrato Alessandro Giuli, presidente della Fondazione MAXXI nella sede del Comune di Messina, ed ha sollecitato i professori di rendering, a produrre un plastico su questa grande idea.
Il nipote di Francesco Nitti - già citato, e sua cugina Patrizia Nitti, direttrice di un magnifico Museo a Parigi - spesso visitano Maratea, per il loro legame affettivo con questa splendida località, e Villa Nitti donata alla Regione Basilicata per fare nascere un laboratorio di cultura internazionale.
(continua)
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Aziende “con almeno un’attività connessa, indirizzate verso la pratica biologica e verso la commercializzazione, estremamente digitalizzate”.

Giovani imprenditori in crescita “solo nei campi”

Coldiretti: “Oltre 55mila under 35 che hanno scelto di costruirsi un futuro investendo nella terra, dalla coltivazione all’allevamento, dall’agriturismo alle vendite dirette fino alle bioenergie e all’economia green”.
agricoltura
Risorsa a cielo aperto
“Tra le imprese guidate da giovani in Italia crescono solo quelle agricole, con un aumento dell’1% negli ultimi dieci anni in controtendenza rispetto al crollo degli altri settori (-13%), per un totale di oltre 55mila under 35 che hanno scelto di costruirsi un futuro investendo nella terra, dalla coltivazione all’allevamento, dall’agriturismo alle vendite dirette fino alle bioenergie e all’economia green”. E’ questo il quadro descritto dall’analisi della Coldiretti (Rapporto Centro Studi Divulga), in occasione degli “Oscar Green”, Salone della creatività Made in Italy della “Generazione in campo”. “Nello spazio di un decennio, tra crisi, pandemia e guerra, il settore agricolo - specifica la Coldiretti - è diventato di fatto il punto di riferimento importante per le nuove generazioni, al contrario di altri settori dove si registrano crolli del numero di imprese under 35 che vanno dal 24% per le costruzioni al 25% per il commercio al dettaglio, dal 28% per il tessile al 48% per le telecomunicazioni”. Coldiretti specifica che “nell’ultimo anno sono nate in media 17 nuove imprese agricole giovani al giorno. Le aziende guidate da under 35 hanno una superficie (Sau) superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più. Si tratta di imprese con almeno un’attività connessa, indirizzate verso la pratica biologica e verso la commercializzazione dei prodotti aziendali, estremamente digitalizzate. Basti pensare che più di una su tre (34%) è informatizzata e una su quattro (24%) ha realizzato innovazioni in azienda nell’ultimo triennio, (Analisi Coldiretti su dati Censimento Istat)”.
(Fonte: coldiretti.it/17.02.2023)
(continua)
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