Il risultato pratico di questa lunga decadenza politico/parlamentare che non accenna a finire.
Programmi e programmini di scarso contenuto
Mentre si delinea la complessità di realizzazione del piano di interventi basato sui fondi Ue, i partiti e la politica inseguono, soprattutto in campagna elettorale, il risultato minimo a cui, nella ipotesi peggiore, non si crede possibile rinunciare.

Scadimento
“Programma s. m. [dal lat. tardo programma-mătis, gr. πρόγραμμα-ματος, der. di προγράϕω, propr. «scrivere prima»] - Enunciazione particolareggiata, verbale o scritta, di ciò che si vuole fare, d’una linea di condotta da seguire, degli obiettivi a cui si mira e dei mezzi con cui s’intende raggiungerli; discorso, scritto, manifesto in cui si espongono le intenzioni, i fini, o si illustrano i principî, le ragioni, i limiti di un’opera o di un complesso di opere”, (https://www.treccani.it/vocabolario/programma/).
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“33,5 milioni hanno speso 582 euro a testa per ferie dalla durata media di nove giorni”.
La spesa degli italiani in vacanza? 19,5 miliardi
Si tirano le somme dopo il primo controesodo di agosto. Coldiretti/Ixe’: “Nell’estate 2021 tra viaggio, alloggio alimentazione e svaghi, sostanziale stabilità rispetto allo scorso anno (-2%)”.

Primi bilanci
(Fonte: coldiretti.it/ 22.08.2021)
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Il G40, una provocazione culturale che vuole inquadrare la problematica-Afghanistan in una visione finalmente nuova.
La finta decolonizzazione, l’Europa e la svolta del coraggio
Draghi ha intrapreso la strada dell’iniziativa. Ora, per dare valore alle riflessioni, occorrono azioni strategiche capaci di fare emergere una visione credibile. Non basta più il tifo dei sostenitori del giorno dopo.

Pasquale Persico
L’ambasciatore Guido Lenzi ha già parlato di finta decolonizzazione: “Da astratto, invocato attraverso i secoli da visionari di diversa estrazione quali l’Abate di Saint-Pierre, Kant, Victor Hugo, Coudenhove-Kalergi fino al Patto Briand-Kellogg, il perseguimento di una pace perpetua di stampo illuminista occidentale sembrò potersi finalmente realizzare sulle macerie di una guerra civile europea di portata globale, nella convinzione di poterne estrarre un nuovo sistema di rapporti internazionali. La fase successiva, derivata anch’essa dalla Carta dell’Onu (che con appositi protettorati ne controllò direttamente l’avvio), fu il processo di decolonizzazione sospinto dagli Stati Uniti (non si dimentichi la crisi di Suez nel 1956) e sobillato dall’Unione Sovietica (che ne approfittò per procedere in direzione opposta, da Budapest, in quello stesso anno, fino all’impresa per lei terminale in Afghanistan). Si trattò di un processo precipitoso, che lasciò (non provocò, come afferma chi ha sempre da ridire) delle zone di anarchia, dei regimi personali o apertamente dittatoriali, risoltisi col tempo negli Stati falliti ai quali siamo oggi confrontati”.
Questa breve premessa per fare luce sul tema della umiltà che dovrà mostrare Draghi non solo al G20 straordinario ma anche ad un ipotetico G40 allargato ad altri Stati minori per far riconoscere le nazioni del G7 come interlocutrici di una svolta diversa da quella che la storia racconta. Il G40 di cui parlo è una provocazione culturale che vuole inquadrare la problematica Afghanistan in una visione nuova rispetto alla consumata reputazione di Onu e Nato.
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Lo scenario è stato delineato attraverso un’analisi realizzata dal Centro Studi Tagliacarne.
L’effetto filiera fa bene al sistema produttivo
Unioncamere: “Un universo che conta oltre 3,8 milioni di imprese attive, il 75% del sistema imprenditoriale italiano, occupa più di 12 milioni addetti (71,4% del totale dell’economia extra-agricola) e genera 2.500 miliardi di euro di fatturato (78,9% del totale industria e servizi)”.

Innovazione
(Fonte: unioncamere.gov.it/17.08.2021)
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Ricca di zuccheri direttamente assimilabili, contiene acidi organici, sali minerali, vitamine.
Curiamoci con l’uva, un forziere di benefici
Indicata in caso di anemia e affaticamento, artrite, vene varicose, iperazotemia, malattie della pelle, vanta proprietà antiossidanti e anticancro dovute soprattutto al contenuto di polifenoli e di resveratrolo, presente nella buccia di quella nera.

Beni preziosi
L’uva è tra i frutti più minuscoli che esistono ma, ciononostante, è soprattutto un forziere di benefici che ci fa affrontare la ripresa lavorativa o scolastica con rinnovata energia. Simbolo del passaggio dall’estate all’autunno, questa bontà racchiude nel suo contenuto zuccherino tutto il sole della stagione calda. Alleato di salute e bellezza sia se rotonda o allungata, a grappoli o chicchi, bianca, nera o rosata, da tavola, da vino o da essiccare, l’uva è un’autentica meraviglia della natura. Il nome deriva dal greco perché àmpelos significa vite ed indica quindi la cura con l’uva. Vi è mai capitato di consumarne, anche se di varietà diverse, come unico alimento giornaliero? Certo, per ottenere i migliori risultati dovreste andare dove si coltiva e mangiarla senza le manipolazioni a cui viene normalmente sottoposta prima di essere messa in bella posta sugli scaffali dei supermercati o sui banchi dei fruttivendoli.
L’uva è ricca di zuccheri direttamente assimilabili (glucosio, levulosio e mannosio) e contiene acidi organici, sali minerali (potassio, ferro, fosforo, calcio, manganese, magnesio, iodio, silicio, cloro ed arsenico), vitamine A, del gruppo B e C, tannini (nella buccia) e polifenoli. Ma composizione e gusto variano molto rispetto a zona di produzione, condizioni climatiche e varietà.
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