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Salerno Economy VIII.36 – 27.09.2019

Che cosa accadrà? Le prime mosse del governo-Conte e le reazioni effettive a livello Ue.

Troppe chiacchiere, fiducia al minimo

Si tende a prorogare il più possibile condizioni di “accettabilità” delle difficoltà e a mantenere stabili le “opzioni condivisibili”. Meno rischi si assumono e più diventa sostenibile una condizione di imprevedibilità.
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Il tempo dell'incertezza
Se si guarda con attenzione a quanto succede in giro, si osserva come la persone siano molto attente a non assumere impegni sostanziali a lunga scadenza, nonostante si palesino, a ben vedere, buone occasioni di investimento. In altre parole, mentre per le (piccole) imprese diventa strutturalmente difficile “impelagarsi” in mutui e prestiti (parliamo, naturalmente, di imprese con un cammino, per così dire, “complesso” da affrontare), per le famiglie – di fronte alla “tentazione” di affrontare scelte di medio/lungo periodo – si concretizza il paradosso di ricorrere ai prestiti piuttosto che attivare un mutuo. Naturalmente, questa tendenza si desume da diversi studi che è possibile consultare in rete, ma, soprattutto, ben si sposa ascoltando principalmente le stesse famiglie e gli investitori privati. Perché siamo giunti a questa situazione? Prima di tutto perché, evidentemente, si è creato un clima di confusione generale che ha indotto tutti i principali riferimenti del mondo del credito a valutare con attenzione quanto sta accadendo e a rendersi conto che di fatto ogni cosa pare avere assunto il criterio della fermata preventiva.
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Un’immutata tendenza negativa di flussi “ha caratterizzato in maniera stabile il periodo novembre 2011- giugno 2019”.

“Spariti in un anno 45 miliardi di prestiti alle imprese”

Confesercenti: in 12 mesi finanziamenti giù del -6,4%. Male le anticipazioni per la liquidità (-9%) e per gli investimenti (-7%). “Segnali preoccupanti, è la tempesta perfetta sul sistema del credito”.
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Liquidità
“Per le piccole imprese l’accesso al credito è ormai una chimera”. Ma c’è di più: “Il credit crunch continua ad essere un problema reale per le imprese italiane e i numeri lo certificano: a giugno, i prestiti bancari alle imprese non finanziarie hanno registrato una flessione del -6,4% sull’anno precedente, pari a 45 miliardi di crediti in meno in 12 mesi: uno dei cali maggiori degli ultimi anni”. L’analisi è stata condotta dall’Osservatorio Credito Confesercenti su dati Banca d’Italia. E ancora: “L’immutata tendenza negativa di flussi alle imprese ha caratterizzato in maniera stabile il periodo novembre 2011- giugno 2019, e adesso si manifesta con modalità che rendono ancora più rigido l’accesso al credito per le attività di minori dimensioni. Tra i comparti, l’emorragia più forte la registrano le imprese del commercio e del turismo (-10 miliardi). A dare la misura della gravità della crisi l’andamento dei finanziamenti a breve, utili alla liquidità, (-9% in 12 mesi), e quelli a cinque anni – per gli investimenti – che calano del 7%”.
(Fonte: confesercenti.it/ 21.09.2019)
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L’analisi del patrimonio di dati di Eurisc-Sistema Informazioni Creditizie di Crif.

Mutui (-7%) e prestiti (+4,5%) in altalena

Il peggioramento del clima di fiducia induce i consumatori a rinviare decisioni strategiche. Per quanto concerne le richieste di anticipazioni la durata del finanziamento conferma che le preferenze si concentrano su un arco di tempo superiore ai 5 anni.
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Alla ricerca di credito
Analizzando le interrogazioni presenti sul Sistema di Informazioni Creditizie gestito da CRIF, “emergono andamenti divergenti per le richieste di credito da parte delle famiglie italiane: da un lato le richieste di nuovi mutui e surroghe confermano anche ad agosto la costante contrazione che perdura dall’inizio dell’anno, facendo segnare un -7,0% rispetto allo stesso mese del 2018; dall’altro le richieste di prestiti (nell’aggregato di prestiti personali e prestiti finalizzati) sono cresciute del +4,5%, sostenuti principalmente dalla componente dei prestiti finalizzati”. Alla base del trend negativo in atto "oltre al costante ridimensionamento dei mutui di sostituzione si può ipotizzare anche l’incidenza del peggioramento del clima di fiducia dei consumatori che potrebbe aver indotto molte famiglie, in considerazione della situazione di incertezza economica, a rimandare decisioni importanti come quelle sulla casa”.
(Fonte: crif.it/ 05.09.2019)
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“Da difendere oltre 400 mila aziende agricole nazionali impegnate a coltivare ulivi”.

Frodi a tavola in forte aumento

Colpiti i prodotti della dieta mediterranea come l’olio. Coldiretti: “Un danno grave mentre si avvia la raccolta delle olive con una produzione nazionale di extravergine stimata nel 2019 in aumento dell’80%”.
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Ricchezza
“Con un balzo del 58% delle frodi a tavola, che colpiscono i prodotti simbolo della dieta mediterranea come l’olio, è necessario procedere al più presto alla riforma della legge sui reati in campo agroalimentare per sostenere gli ottimi risultati dell’attività delle forze dell’ordine con norme adeguate a colpire chi specula sulla salute dei cittadini”. E’ quanto sottolinea la Coldiretti “nell’esprimere apprezzamento per la scoperta da parte dei Nas di Firenze di una truffa con riciclaggio e ricettazione di ingenti quantità di olio di semi etichettato fraudolentemente come olio extravergine di oliva, sulla base dei dati ICQRF relativi al 2018”. Per la Coldiretti si tratta di “un danno grave per i consumatori ed i produttori che stanno avviando la raccolta delle olive con una produzione nazionale di extravergine stimata nel 2019 in aumento dell’80% per un quantitativo di oltre 315 milioni di chili, dopo il crollo storico registrato lo scorso anno".
(Fonte: coldiretti.it/ 17.09.2019)
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Le prime tracce in età precolombiana in America del Sud e in particolare in Cile, Ecuador e Perù.

Pomodoro, storia e “magìa” dell’oro rosso

Alimento fondamentale della dieta mediterranea, ricco di acqua e minerali antiradicali liberi quali zinco e selenio, nonché di vitamine antiossidanti utili a contrastare l’invecchiamento cellulare.
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Risorsa
di Maristella Di Martino

Pomodoro: rosso, giallo, tondo o allungato; del piennolo, San Marzano Dop, datterino o ciliegina… A chi di noi non piace o chi non lo mangia almeno un paio di volte a settimana? Parliamo non di un prodotto, ma del prodotto principe della tavola mediterranea che regala ad ogni piatto un sapore inconfondibile. Certo, ci sono pomodori e pomodori e si potrebbe scrivere un trattato per capire quale varietà usare per preparare insalate, sugo o bruschette, quali benefici svolge per la nostra salute e soprattutto per ribadire che è il benvenuto nelle diete ipocaloriche, vale a dire quelle con cui puntiamo a perdere peso. Qui ci vogliamo soffermare sulla sua storia e sulla sua progressiva affermazione quale alimento fondamentale della dieta mediterranea. Ricco di acqua e minerali antiradicali liberi quali zinco e selenio, nonché vitamine antiossidanti come la “A” e la “C” utili a contrastare l’invecchiamento cellulare e tante fibre solubili che saziano senza irritare l’intestino, sua maestà il pomodoro viene da molto lontano.
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