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Iniziativa di Claai, Coldiretti e Comune di Salerno per sostenere il patrimonio enogastronomico locale.
Uva Sanginella e milza ripiena, tipicità salernitane
Avviato il percorso per il conferimento della De.Co. (Denominazione comunale) che attesta l’autenticità territoriale di un prodotto e lo preserva da eventuali mistificazioni.

di Cinzia Ugatti

Esistono alimenti, profumi, pietanze, ma anche vini o liquori che sono radicati nei territori e portano in sé l’identità locale. E’ il caso, ad esempio, del liquore “Strega” che, inevitabilmente, viene associato immediatamente a Benevento o del “Panforte”, il cui profumo speziato fa balzare subito alla mente la città di Siena. Anche Salerno ha le sue tipicità, alimenti che sono legati al territorio e lo rappresentano, ne diventano quasi vessillo identificativo come, ad esempio, la milza ripiena. Nei giorni che precedono la festività del santo patrono, nei vicoli del centro storico, il cuore antico della città, ma anche per le strade dei quartieri più popolosi si diffonde il pungente odore di aceto che catapulta la mente al tipico piatto salernitano facendo salire la classica acquolina in bocca. Separare la milza e la città di Salerno è impossibile, così come lo sarebbe voler scindere il connubio tra questa città e l’uva “Sanginella”, altro importante prodotto di questa terra, conosciuta già all’epoca della Scuola medica e che cresce in vigneti coltivati sulle colline salernitane aiutata da un microclima favorevole. Prodotti identificativi di una realtà locale che portano con sé la tradizione,  le cui ricette, proprio per queste motivazioni, non possono essere lasciate solo al tramando generazionale, a quel passaggio fondamentale in cui il segreto viene rivelato dalla mamma alla figlia.

Ed è per questo contesto di ragioni che il presidente della Claai Salerno e del Comitato nazionale De.Co., Gianfranco Ferrigno, insieme a Vincenzo Galdi, vice presidente Coldiretti Salerno, con il supporto dell’assessore al Commercio del comune di Salerno Dario Loffredo, ha deciso di avviare il percorso per il conferimento a questi due gioielli locali della De.Co. (Denominazione comunale che attesta l’autenticità territoriale di un prodotto e lo preserva da eventuali mistificazioni).

Con le De.Co., infatti, si fornisce una “carta d’identità” mediante la quale si attesta che la tipicità viene realizzata solo lì e, di conseguenza, se ne certifica l’originalità: uno strumento di marketing territoriale che può solo contribuire a facilitare lo sviluppo del territorio attraverso la promozione delle peculiarità enogastronomiche (e non solo). Con le De.Co. si opera  per il recupero delle radici e delle tradizioni dei luoghi, per la conservazione di gesti antichi e per la difesa dei saperi. Naturalmente, le De.Co. non sono marchi di qualità, ma attestazioni che legano in maniera anagrafica la derivazione di un prodotto al luogo storico d’origine. Sono “certificati notarili” contrassegnati dal sindaco in seguito a una delibera comunale, quindi, censimenti di produzioni che hanno un valore identitario per una comunità e rappresentano il reale passaggio da “prodotto generico” a “prodotto del territorio”.

Al termine del percorso, quindi, si avrà tutto il diritto di unire l’identità locale “Salernitana” alla Milza Ripiena, così come per il vino si potrà affermare che è prodotto con “Uva Sanginella” delle colline salernitane. E tutto ciò, chiaramente, potrà solo aiutare l’economia locale che andrà ad immettere sul mercato prodotti che, con la loro denominazione certificata, rappresenteranno nel panorama enogastronomico una reale tipicità locale.

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Denominazione comunale
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