Lo scenario internazionale sembra condizionare positivamente il dialogo con i rappresentanti di altri culti e influenza costruttivamente contatti e interrelazioni.
Il Papa: “E’ tempo di dialogare e costruire ponti”
Leone XIV incontra i rappresentanti di altre Chiese e religioni e rilancia: “Insieme possiamo dire no alla guerra e sì alla pace”. Trump lo invita alla Casa Bianca.

Papa Leone XIV
Va detto che il giusto “protagonismo” di Papa Leone XIV nell’affrontare la grave crisi in atto in due aree del pianeta, con due criminali guerre che non accennano a terminare, sollecita interventi che si pongono, molto più spesso di quanto si è portati a credere, il solo obiettivo di annullare quanto sta accadendo, rendendo tutto il resto secondario.
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Le aziende che risultano sparite fino a questo momento sono state poco più di settantamila.
Commercio, ricettività e ristorazione, giovani imprenditori in fuga
Analisi Confesercenti: “In cinque anni oltre 35mila imprese under 35 hanno abbandonato il mercato”.

La crisi dei giovani imprenditori
Fa riflettere che solo un’impresa su dieci guidata da giovani. Nel 2024 “le imprese giovanili rappresentano ormai solo il 10% del totale dei comparti considerati. Una quota in netto calo rispetto al 12,1% del 2019, che conferma il ridimensionamento della presenza under 35 nel tessuto imprenditoriale italiano: a livello complessivo, considerando tutti i settori di attività della nostra economia, le imprese giovanili sparite negli ultimi cinque anni sono state poco più di 70mila, di cui circa una su due proprio nel commercio, nel turismo e nella ristorazione”.
La crisi dei centri intermedi e del Centro-Sud.
“Il calo di attività under 35 è più veloce nei centri urbani intermedi. Nei comuni tra i 15.000 e i 50.000 abitanti, le imprese giovanili sono diminuite del 23% dal 2019, in quelli tra i 50.000 e i 250.000 del 24,2%. A livello regionale, le diminuzioni più pronunciate sono nelle regioni del Centro-Sud: Umbria, Sardegna, Calabria, Abruzzo, Sicilia e Toscana, tutte con riduzioni superiori al -24% rispetto a cinque anni fa. La lettura per macroaree rafforza l’allarme: le regioni del Centro segnano una flessione del -25,2%, le Isole del -28,4% e il Mezzogiorno del -25,5%, contro il -17,8% del Nord-Ovest e il -14,3% del Nord-Est”.
Aumenta l’età media degli imprenditori.
“Al calo di attività giovanili corrisponde un invecchiamento complessivo della popolazione imprenditoriale di commercio e turismo, con l’età media che in cinque anni è passata da 50 a poco più di 51 anni (51,3), un aumento di due punti percentuali circa. L’età media risulta più alta in Liguria (54,1 anni), seguita da Valle d’Aosta (53,4), Toscana e Friuli-Venezia Giulia (entrambe 53,1). Nonostante il calo di under 35 sia più accentuato al Centro-Sud, è qui che il tessuto imprenditoriale rimane più giovane: le età medie più basse si registrano in Puglia (49,8 anni), Campania (50,7), Sicilia (50,8) e Lazio (50,4)”.
(confesercenti.it/17.05.2025)
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La tecnologia ed i satelliti camminano nello spazio e sono in grado di misurare l’efficacia dei modelli di pianificazione territoriale.
La Biennale di Architettura e l’Urlo degli impatti di CO2
Carlo Ratti e la filosofia sulle città, la parola adattamento deve trovare precise misure di riferimento sulla mitezza del paesaggio.

Pasquale Persico
Oramai la tecnologia ed i satelliti che camminano nello spazio sono in grado di misurare l’efficacia dei nostri modelli di pianificazione territoriale e, quindi, di dare un voto ai piani-paesaggio delle regioni, fino a dettagli specifici sulle singole città o sui paesaggi localizzati, in regressione nei parchi nazionali e regionali. Per Ratti e la filosofia sulle città della sua biennale, la parola adattamento deve trovare delle misure di riferimento sul paesaggio, a livello macro e micro; il progetto con il suo linguaggio deve essere riconnesso a qualche criterio di giudizio che esalti il concetto di adattamento con delle misure di efficacia nella lotta all’emissione di CO2. Questa variabile è proxy misure quantitative di specifici obiettivi di qualità: tutela della biodiversità, transizione ecologica dell’energia, miglioramento delle modalità di produzione in agricoltura, riposizionamento delle variabili ESG, come sintesi delle economie di scopo e di varietà delle imprese. Ecco allora che i candidati alle prossime elezioni regionali, nella logica della Biennale, dovrebbero presentare programmi più dettagliati sull’adattamento programmato per i territori da amministrare.
Le mappe già prodotte dal gruppo di lavoro sulla valutazione del Prof. Antonio Nesticò della Facoltà di Ingegneria di Salerno, sono indicative per possibili indirizzi delle politiche di riadattamento , a cui fa riferimento Ratti. Le aree urbane e la città metropolitana di Napoli, in particolare, si segnalano per l’urlo drammatico sulla incapacità di rispondere in termini di adattamento ai temi della transizione ecologica necessaria. Non ne parliamo, se incrociamo i temi del cambiamento climatico e gli altri rischi, terremoto in particolare, a partire dall’area Flegrea. Ratti ci segnala che la correlazione tra incapacità di programmazione e fuga delle compagnie di assicurazione dalla copertura di questi rischi, è in crescita. Questo significa che se non vi è evidenza di una buona politica di riadattamento, molti territori non saranno in grado di risalire dalle emergenze per incapacità di mobilitare fonti di investimenti, privati e pubblici.
Posso sicuramente affermare che Comuni, Province e Regione hanno avuto poca attenzione a questo tipo di ragionamento e perfino l’ARPAC entra poco in campo, per rendere più prescrittive le sue preziose statistiche sul che fare. Anche per le politiche perseguite per la risalita della urbanità è possibile una valutazione quantitativa e qualitativa più incisiva. Presto potrei avere dati sulla necessità di invertire la denominazione del Parco Nazionale del Cilento a favore della componente Alburni o dare un nome diverso al Parco Nazionale del Vesuvio, entrando nel dettaglio dei parametri quantitativi dell’emissione di CO2 come variabile proxy delle reti ecologiche efficaci. Le misure di mitigazione previste dal PNRR a partire dai progetti di forestazione urbana sono poco connesse ai tema dell’adattamento di aree vaste , ad esempio nelle aree metropolitane; questo risultano segnala ritardi enormi rispetto ad aree concorrenti in Europa.
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Il Brescia retrocederebbe con altre tre relegate in terza serie sul campo, potrebbe prefigurarsi una B a 22 squadre salvando tutte le società interessate da questo caos.
Play out rinviato: quanta (inspiegabile) confusione
La Salernitana dovrebbe gareggiare contro la Sampdoria da quint’ultima in classifica, con la possibilità di giocare la partita di ritorno in casa.

Momento di enorme caos
La Salernitana viene stoppata dalla possibile penalizzazione del Brescia retrocesso all’ultimo posto. Tale provvedimento potrebbe modificare non solo l’avversario dei granata, ma anche la posizione in classifica di quest’ultimi. La Salernitana, infatti, dovrebbe disputare i play out contro la Sampdoria da quint’ultima in classifica con la possibilità di giocare la partita di ritorno in casa. Tale provvedimento ancora in embrione ha mandato su tutte le furie la società e i tifosi granata. Proprio gli ultras hanno manifestato il loro malcontento in un corteo presso lo stadio Arechi. Ci sarebbero altre due possibili scenari che vedrebbero i granata salvi senza la disputa dello spareggio. Nel primo il Brescia verrebbe retrocesso con le altre tre relegate in terza serie sul campo, nel secondo caso potrebbe prefigurarsi una B a 22 squadre salvando tutte le società interessate da questo caos esploso domenica pomeriggio. Altro aspetto da considerare in questa intricata vicenda risiede nell’obbligatorietà nel liberare i nazionali per gli impegni di giugno. Anche in questo caso la Salernitana sarebbe fortemente penalizzata avendo quattro nazionali in rosa. Tali assenze sarebbero pesantissime ed inficerebbero la regolarità di una partita che ad oggi manca di un contendente chiaro con il Brescia che in estrema ratio potrebbe disputare lo spareggio da quart’ultimo se i punti di penalizzazione fossero due anziché quattro. Da questa elaborazione prendiamo una netta e decisa posizione affiancandoci alla società e alla squadra. Chiediamo per la regolarità del campionato la mancata disputa del play out con un avversario diverso da quello originario. Considerando la presenza di quattro squadre sotto in classifica ai granata, la disputa dello stesso con diverse condizioni da quelle maturate alla fine della regular season avrebbero un sapore amaro e penalizzerebbe la Salernitana in modo chiaro e lampante. Già durante questo campionato abbiamo assistito a controverse decisioni arbitrali riguardanti i granata che non hanno raggiunto la salvezza diretta. Se una società ha mancato nell’ottemperanza di adempimenti fiscali, non può ripercuotersi tutto su un club che, al netto di errori di campo, ha rispettato scadenze e stipendi. Ma questa buona regola sembra destinata a rimanere nell’aria.
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