La strana sequenza di cose che si fermano, o forse stanno avviandosi verso traguardi già individuati e da tempo inseguiti.
Luglio, il mese scadenzato dell’arte del nulla
Mentre non sembra accadere proprio niente di rilevante, in realtà viaggiamo tutti, inconsapevoli, verso percorsi da raggiungere che il potere reale non può permettersi di lasciarsi sfuggire.

Falsi approfondimenti
Ma quale ritorno? Ma quale pausa estiva? Di conseguenza il mondo reale, per un verso o per l’altro, si va a collocare in questo specifico contesto del nulla, delle attese imposte dal mondo che ci circonda, che insegue, naturalmente, altro e che pone al centro della propria attenzione tutte le cose che non coinvolgono obiettivi ampiamente, già, individuati, ma subito dismessi, come maglioni accollati nel mese di agosto. Siamo in presenza di un fenomeno - dal reale al virtuale e dal virtuale al reale, in un gioco di interscambi continui - che, ormai, vive e impone una ritmica propria, indipendente, fino a riassemblare pezzi già fatti di continuità effettiva con quanto già accaduto e collegati con la conseguenza più pratica che dovrebbe, prima o poi, verificarsi. Ma non si verifica o prova a prendere forma in contesti nuovi o poco credibili. In altre parole, è il mondo che insegue, è il caso di ripetere, il nulla, o l’accadere di fatti specifici, legati alla cronaca della realtà, mentre tutto il resto rimane sospeso, in attesa che gli avvenimenti riprendano a susseguirsi, perché è così che è stato già programmato. Ma perché? Per cosa?
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“Evitare una manovra lacrime e sangue in autunno, comunque, dipenderà dalla stabilizzazione dell’inflazione attorno o sotto l’1%”.
Congiuntura, l’economia? Secondo trimestre in chiaroscuro
L’Ufficio Studi Confcommercio prevede “una crescita del Pil dello 0,1%, mentre a giugno i consumi sono cresciuti dello 0,9% grazie all’effetto incentivi auto. Inflazione in leggera ripresa a luglio”.

Tendenze a breve
ICC (Indicatori Consumi Confcommercio).
“Nel giugno scorso l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) è salito dello 0,9% rispetto allo stesso mese del 2023 per effetto del ‘boom’ delle vendite di autovetture a privati, grazie all’avvio degli incentivi lungamente attesi. Una dinamica che ha determinato un significativo aumento della domanda per i beni (+1,1% nel confronto annuo), mentre i servizi sono cresciuti dello 0,5%. Resta che i consumi, nel complesso, restano fragili, perché guardando al secondo trimestre nel suo complesso emerge una stagnazione che coinvolge sia i servizi sia i beni. Solo nei mesi finali del 2024 si potrebbe osservare un lieve miglioramento della domanda, grazie al possibile aumento del reddito disponibile reale”.
Le dinamiche tendenziali.
“In generale la tendenza è a un moderato rallentamento. Si passa, su base annua, dal +25,7% per le automobili al 12,7% per i trasporti aerei e al +7,7% per i beni e servizi per le comunicazioni. In positivo anche gli elettrodomestici (+2,1%), i servizi ricettivi (+1,2%) e l’energia elettrica (+0,9%). Segnali negativi continuano però ad arrivare dai consumi più tradizionali: beni alimentari e bevande (-0,8%), abbigliamento e calzature (-1,2%) e mobili e articoli di arredamento (-1,4%)”.
(Fonte: confcommercio.it/12.07.2024)
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Il nuovo censimento 2024 che è stato curato dall’Osservatorio che è stato istituito dall'associazione.
Turismo, ecco i cibi salvati dall’estinzione
Giungono al numero record di 1650 i Sigilli di Campagna Amica, le specialità della biodiversità protette e valorizzate dagli agricoltori.

Le iniziative della Coldretti
La difesa della biodiversità “è il vero valore aggiunto delle produzioni agricole made in Italy, con un impatto importante - ha dichiarato il direttore di Fondazione Campagna Amica, Carmelo Troccoli - anche sull’economia nazionale, a partire dal turismo. Investire sulla distintività è una condizione necessaria per le imprese agricole di distinguersi in termini di qualità delle produzioni e affrontare così il mercato globalizzato salvaguardando, difendendo e creando sistemi economici locali attorno al valore del cibo”.
Tra le nuove specialità entrate nel censimento ci sono “i fiadoni o, in dialetto abruzzese, ‘li fiadune’, un tipico prodotto da forno a forma di raviolo, la cui sfoglia esterna viene preparata con un impasto di uova, olio, vino bianco, farina, mentre il ripieno contiene formaggio, pecorino o ricotta. Dalla Basilicata arriva il Fagiolo bianco di Rotonda, tipico della tradizione contadina, da consumare in diverse modalità: fresco nei baccelli verdi noti come ‘vaiane’ o ‘fagioli verdi’, oppure secco, più aromatico del fresco. Il peperoncino Diavolicchio viene dalla Calabria, con mazzetti così fitti da rendere necessario l’uso di un sostegno a cui legare la pianta per sostenerne il peso, mentre peperone Sciuscillone è una varietà di peperone dolce caratterizzata dalla sua forma arcuata e affusolata, il cui nome riprende quello delle carrube, che hanno una forma simile e vengono chiamate ‘sciuscelle’ nel dialetto teggianese”.
La Pera Nobile di Parma in Emilia Romagna “è un’antica varietà di pera unica nel suo genere, che ottenne il suo ‘status’ nel 1816, quando la Duchessa Maria Luigia D’Austria arrivò a Parma e si innamorò di questo frutto che le ricordava gli abbinamenti dolce-salato e agrodolci della sua infanzia viennese, tanto da introdurla nella cucina di corte e richiedere il suo utilizzo per il ripieno dei tortelli. Oggi è coltivata in un’area dove ancora si trovano vecchi peri e viene apprezzata durante gli inverni”.
(Fonte: coldiretti.it/29.06.2024)
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Nel 1968 fu acquistato dall’Inter, dove fu chiamato a sostituire Piero Dotti, il successore di Armando Picchi.
La (grande) storia di Giancarlo Cella, giocatore di movimento
In carriera ha totalizzato 235 presenze e 7 reti in serie A (32 e 7 gol in B). È uno dei tre giocatori (con Giovanni Barberis e Fábio Bilica) ad avere parato un calcio di rigore in serie A: il 5 marzo del 1961 (Bari-Torino, 22ª giornata) ha sostituito fra i pali l’espulso Lido Vieri, neutralizzando il tiro di Paolo Erba.

Giancarlo Cella
Nel 1965 fu ceduto al Catania, dove militò una sola stagione che si concluse con la retrocessione degli etnei in Serie B. Si trasferì all’Atalanta, con cui disputò altri due campionati in massima serie, contendendo il ruolo di libero titolare a Piero Gardoni. Nel 1968 fu acquistato dall’Inter, dove è chiamato a sostituire Piero Dotti, il successore di Armando Picchi. Disputò tre stagioni, le prime due scendendo in campo con una certa continuità (18 presenze in campionato in entrambe le stagioni), la terza da rincalzo (6 presenze nella stagione 1970-1971, nella quale i nerazzurri si aggiudicano il loro undicesimo scudetto). Dopo 12 stagioni nel massimo campionato concluse la carriera nel Piacenza, con cui conquistò la salvezza in serie C (1971-1972).
In carriera ha totalizzato complessivamente 235 presenze e 7 reti in serie A e 32 presenze e 7 reti in serie B. È uno dei tre giocatori di “movimento” (con Giovanni Barberis e Fábio Bilica) ad avere parato un calcio di rigore in serie A: il 5 marzo del 1961 nel corso di Bari-Torino della 22ª giornata ha sostituito al 53’ fra i pali l’espulso Lido Vieri, neutralizzando subito dopo un tiro calciato da Paolo Erba.
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