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Salerno Economy XI.45 – 16.12.2022

Il racconto che sembra aprire uno spiraglio di luce verso gli anni che verranno.

Costantino, i cristiani, la sopravvivenza e il nuovo mondo

Il peso ed il valore di un’eredità storica, quella di Roma, che transita ancora giovane in questo periodo di passaggio che deve fare i conti con le eredità mai risolte del passato recente e più antico.
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L'imperatore Costantino
“I diversi culti religiosi che si osservavano nel Mondo romano, erano tutti considerati dal popolo come egualmente veri; dal filosofo come egualmente falsi, e dai magistrati come egualmente utili”, (Storia della decadenza e caduta dell'Impero Romano, Edward Gibbon).
Seguire e provare a comprendere bene l’evolversi della storia di Roma, soprattutto in una fase cruciale, come quella dell’epoca di Costantino, può essere di aiuto, talvolta, a comprendere meglio come maturano decisioni e passaggi rilevanti che, poi, influenzano, l’arco di secoli.
La sensazione che si avverte in questo passaggio attuale che stiamo vivendo e che in tanti definiscono effettivamente “storico” in base al comune cammino che si sta profilando, è che siamo di fronte a scelte (e decisioni, inevitabilmente, destinate ad affermarsi) che assumeranno il valore sostanziale di “curve” strutturali avviate a rimanere nelle sequenze di date in grado di indicare con precisione quelle svolte che sono state intraprese da macro-porzioni di aggregati sociali (dominanti) destinate ad influenzare vasti periodi di tempo successivo.
Perché all’inizio di questo ragionamento la citazione di Gibbon riferita all’evoluzione della diversa considerazione dei culti religiosi da parte del popolo, dei filosofi e dei magistrati? Perché ben si adatta - per larghe linee, ovviamente - alla varia ripartizione delle valutazioni non tanto di ordine religioso, ma soprattutto economico e sociale che proprio in questi momenti, anche inconsapevolmente, i “regnanti”, i politici, i governanti sono chiamati ad esprimere o esprimono in maniera del tutto inconsapevole.
Costantino - racconta alla perfezione, inserendosi da vero poeta della storia tra fatti e interpretazione dei fatti Corrado Augias (“La fine di Roma. Trionfo del cristianesimo, morte dell’impero”, Einaudi , 2022, pagg. 194-211) - con l’editto di Milano (313 d.C.) che “ammise il cristianesimo tra i culti che potevano essere liberamente praticati”, ufficializza l’inizio, per così dire, riconosciuto di un passaggio così ben strutturato che durerà secoli e, dopo tante variazioni, è giunto fino a noi.
(continua)
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Intervista a Luigi Snichelotto, presidente di AssoMiMe (Associazione Mezzogiorno Italia Mediterraneo Europa).

“Umanesimo meridionale, la vera sfida post-globale”

“E’ così difficile comprendere che la sfida sull’autonomia differenziata è determinante per rendere più giusta ed effettivamente operativa (in tanti ambiti fondamentali: sanità, scuola, assistenza sociale, economia, impresa, lavoro) la teoria del regionalismo equivalente, cioè uguale nel riconoscimento dei diritti e dell’impostazione delle dinamiche dello sviluppo territoriale?”.
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Luigi Snichelotto, presidente di AssoMiMe.
Tra i problemi più rilevanti, in questo momento così complesso dal punto di vista economico e politico, rientra, per esempio, come coniugare, senza strumentalismi, alcune istanze fondamentali - il Pnrr, per esempio - con l’autonomia differenziata. Mettere insieme, cioè, il piano nazionale (che è, è bene riaffermarlo, centralizzato nella sua impostazione generale) e la sua declinazione regionale, che resta sostanziale per arrivare (seriamente) sui territori. In questa “dialettica” si inseriscono, però, i governatorati, i soggetti, per così dire, “dominanti” che non perdono di vista, ovviamente, il proprio protagonismo politico. Allora, il vero interesse “regionalista” - quello dei territori del Sud - che è ovviamente solo dei cittadini, diventa subalterno all’impostazione delle varie forze partitiche, che finiscono per determinare una situazione difficile, dal punto di vista dei diritti in campo e della giusta relazionalità tra le forze politiche. In realtà, il peso economico connesso alle decisioni che vanno prese in base alla “lettura” effettiva del provvedimento da parte del governo e del Parlamento, è già diventato il riferimento centrale del “dibattito” che non appare affatto semplice sviluppare alla luce del momento storico (ed economico) che stiamo attraversando.
Di questi temi ne abbiamo parlato con Luigi Snichelotto, presidente di AssoMiMe (Associazione Mezzogiorno Italia Mediterraneo Europa), che, giustamente, parte da un presupposto rilevante. “Credo - spiega a SalernoEconomy -  che stiamo dimenticando alcuni valori fondamentali proprio in un momento che, invece, richiede di non perdere mai di vista quali sono i principi da tenere sempre presenti, soprattutto in situazioni, non dimentichiamolo, di profonda crisi economica e strutturale”.
(continua)
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Ho subito apprezzato il suo racconto di studioso militante, cioè abituato, nel nuovo ruolo, a valutare il proprio lavoro.

Breve elogio dell’assessore Santagada, (aspirante) giardiniere planetario

Occorre, sempre, conoscere, recensire e proteggere la diversità, una parte infinitesimale di quella diversità della diversità globale, assolutamente necessaria al nostro futuro di comunità aperta al cambiamento.
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Pasquale Persico
di Pasquale Persico

"Il giardiniere planetario" è un piccolo libro scritto da Gilles Clément in cui egli stesso racconta come è nato il suo interesse per il mondo vegetale e animale, come si è sviluppato fino a portarlo a essere un paesaggista di fama internazionale o meglio un giardiniere, come lui stesso preferisce definirsi, attento alla salute del pianeta ed al benessere della popolazione di riferimento
Ho riconosciuto il Prof. Vincenzo Santagada, nella sua nuova veste di assessore alla Salute ed al Verde della città di Napoli, al convegno che il DiARC, insieme con diverse associazioni, ha organizzato sul verde pubblico. Ho subito apprezzato il suo racconto di studioso militante, cioè abituato, nel nuovo ruolo, a valutare anche il proprio lavoro fino ad inventare una metodologia innovativa di monitoraggio del processo di realizzazione dei cantieri aperti sul tema di sua competenza. Egli chiede di essere riconosciuto anche come semplice giardiniere di campagna, che mette le scarpe o i gambali da lavoro, per decodificare la tassonomia delle nuove parole della pianificazione urbana del verde. Il tema del piano del verde nelle città è un grande tema di pianificazione e, in tempi di Pnrr in campo, l’argomento merita approfondimenti non secondari, per la necessità di passare dai concetti meccanici di standard materiali e fisici a concetti nuovi sui servizi ecosistemici da inserire in un quadro più ampio di ragionamento sulle reti ecologiche come infrastrutture complesse. Il Prof. Santagada ha, in effetti, raccontato come il suo mosaico dei luoghi di azioni amministrative e gestionali stia emergendo e come il suo approccio tenti di poggiarsi su uno strumento mentale che nel mio linguaggio si chiama "macroscopio della mente" e che nel suo potrebbe essere definito con il termine di "giardinaggio planetario", cioè provare a dotarsi di una "visione sistemica dei progetti in rete".
(continua)
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L’analisi dell’Istat relativa al terzo trimestre. La dinamica positiva dei flussi in uscita è fortemente condizionata dai rialzi dei prezzi.

Primi nove mesi 2022, crescita export molto sostenuta (+21,2%)

A livello territoriale aumento elevato per le Isole (+69,2%), intorno alla media nazionale per il Centro (+23,9%) e il Nord-Ovest (+20,2%), più contenuto per il Nord-Est (+17,7%) e il Sud (+15,3%).
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Flusso vincente
“Nel terzo trimestre 2022 - a eccezione per Sud e Isole - l’export continua a registrare una dinamica congiunturale positiva, territorialmente diffusa, ma in attenuazione nel confronto con il trimestre precedente. La crescita su base annua, pur restando molto sostenuta, rallenta per tutte le ripartizioni a esclusione del Centro. Nei primi nove mesi del 2022, tutte le regioni italiane segnano un incremento dell’export, eccetto il Molise la cui flessione è dovuta soprattutto alla contrazione dell’export di autoveicoli. La performance molto positiva delle Marche è spiegata dalle maggiori vendite di prodotti farmaceutici, quella di Sicilia e Sardegna dall’aumento delle vendite di prodotti petroliferi raffinati. In generale, la dinamica positiva dell’export nel periodo è fortemente condizionata dai rialzi dei prezzi diffusi a quasi tutti i settori merceologici”. Questo il quadro delineato dall’Istat per il terzo trimestre dell’anno che segna una “crescita congiunturale delle esportazioni per quasi tutte le ripartizioni territoriali: +3,9% per il Centro, +2,0% per il Nord-ovest e +1,8% per il Nord-Est. Una contenuta flessione si rileva per il Sud e Isole (-0,6%)”.
Se prendiamo in considerazione il periodo gennaio-settembre 2022, “la crescita su base annua dell’export è molto sostenuta (+21,2%) e diffusa a livello territoriale, seppure con intensità diverse: l’aumento delle esportazioni è molto elevato per le Isole (+69,2%), intorno alla media nazionale per il Centro (+23,9%) e il Nord-ovest (+20,2%), relativamente più contenuto per il Nord-Est (+17,7%) e il Sud (+15,3%)”.
(Fonte: istat.it/12.12.2022)
(continua)
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Il caro bollette legato agli effetti della guerra in Ucraina e l’aumento dell’inflazione determinano scelte e decisioni in vista delle feste.

Natale, spesa per i regali? 177 euro a testa (-7%)

Una maggioranza del 42% conterrà il budget sotto la soglia dei 100 euro, mentre il 30% arriverà fino a 200 euro e un altro 15% si spingerà a 300 euro, (Coldiretti/Ixe’).
Foto articolo Forte
Contenimento
Più di uno (italiano) su due (il 55%) “attende le ultime due settimane per fare gli acquisti”. E’ così che parte lo shopping dei regali di Natale. L’analisi di Coldiretti/Ixe’ che, in occasione delle aperture speciali nei mercati contadini a km 0 di Campagna Amica in tutta Italia, evidenzia “come nonostante la crisi economica e le iniziative promozionali di novembre, a partire dal Black Friday, resiste uno zoccolo duro di tradizionalisti che inizia a scegliere i doni dopo l’Immacolata”. A tirare le somme, “complessivamente la spesa degli italiani per i regali sarà quest’anno di 177 euro a testa, in calo del 7% rispetto allo scorso anno, a causa principalmente della crisi economica, con l’aumento dell’inflazione e i rincari in bolletta legati alla guerra in Ucraina”, (Coldiretti/Ixe’). Si delinea un quadro che specifica che “una maggioranza del 42% conterrà il budget sotto la soglia dei 100 euro, mentre il 30% arriverà fino a 200 euro e un altro 15% si spingerà a 300 euro. Ma c’è anche un 8% che spenderà tra 300 e 500 euro, un 2% che arriverà a 1000 e una ristrettissima minoranza dell’1% che supererà i 2000 euro. Gli altri non hanno ancora deciso quanto spendere”.
Caro bollette e guerra in Ucraina.
"Il caro bollette legato agli effetti della guerra in Ucraina e l’aumento dell’inflazione - spiega la Coldiretti - imprimono quest’anno una spinta verso regali utili e all’interno della famiglia, tra i parenti e gli amici si preferisce scegliere oggetti o servizi a cui non è stato possibile accedere durante l’anno. Tra i regali più gettonati, libri, vestiti e scarpe, soldi, prodotti di bellezza e soprattutto l’enogastronomia anche per l’affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tradizione a tavola".
(Fonte: coldiretti.it/10.12.2022)
(continua)
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