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Salerno Economy XI.12 – 01.04.2022

Non si riesce minimamente a guardare “oltre”, prevale la logica del presente da “governare”.

“Civismo”,“trasformismo”, le ultime parole (famose)

Si rafforza il tema dell’inconsistenza politica delle forze in campo, prevalgono personalismi e leaderismi già, ampiamente, “riconosciuti”.
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Punto interrogativo
E’ più che chiaro che sprofondare nell’epoca del trasformismo dilagante alla fine ci devia, in termini di vera e propria prassi operativa (e di “filosofia” applicata anche alla dimensione del privato quotidiano), in una “bolla” comportamentale che ha a che fare con la mistificazione “politica”, a cominciare da fini e obiettivi che, pure, sono la base di riferimento per esprimere ogni forma di consenso e di partecipazione. Siamo, invece, arrivati alla “declamazione” delle problematiche da affrontare non tanto per individuare soluzioni da porre al centro dell’attenzione - non, quindi, per giungere effettivamente allo “scioglimento del nodo” - ma soltanto, e questo resta il punto centrale, per acquisire consenso e, quindi, maggiore impatto politico. Niente altro. E’ questo il panorama che tanta parte dell’“offerta” - in qualche modo mediaticamente imposta - che fa riferimento ai leader e ai personaggi di riferimento dello scenario attuale, offre, fino, in definitiva, a vincere. In pratica si arriva a percepire la sensazione che non si riesca minimamente a guardare “oltre”, ma ad aprire, invece, a un vero e proprio “monopolio” di decisioni concrete e operative che permangono - sempre - nell’ambito di poche personalità, che, pure, sono chiamate a confrontarsi quotidianamente con la complessità di problemi altamente impattanti su tanti aspetti della vita delle “micro” e “macro” realtà. Il problema reale si è, quindi, dimensionato nella ricerca continua dell’assenza di contrasto politico/partitico, nonostante le mille differenziazioni che si impongono proprio a causa della “necessità” di differenziarsi per manifestare “proposte”, per trovare sempre nuovi “bacini” dove gravitare ed esprimere la propria “identità”.
(continua)
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Il quadro dei sondaggi offre segnali interessanti sugli equilibri del sistema politico.

Governisti e più europei, ma la Meloni batte Letta

Nel centrodestra si radicalizza la competizione per la leadership, Salvini è in affanno. Vago il “campo largo” ipotizzato dal segretario dem. L’effetto guerra non scalfisce il partito dell’astensione.
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Politica in movimento
di Mariano Ragusa

Gli elettori italiani manifestano, in politica interna, un orientamento “governista” e, con lo sguardo rivolto al quadro internazionale, una rinnovata fiducia, sbocciata con la gestione della pandemia, nei confronti dell’Unione europea. Il consenso “sondato” premia Fratelli d’Italia conferendo a Giorgia Meloni il primato nel gradimento tra i leader di partito. Sono questi i tratti salienti dell’identikit dell’elettore italiano disegnato nelle ultime settimane dai sondaggi curati da Nando Pagnoncelli (Corriere della Sera) e Ilvo Diamanti (per Repubblica). Il fattore guerra Russia-Ucraina orienta le preferenze degli italiani. La cui mutevolezza si ferma davanti all’astensionismo ancora stabile oltre il 40%.
Per quanto riguarda la configurazione dello scenario nazionale i dati segnalano scostamenti su percentuali minime. Interessante è rilevare come, pur con movimenti interni, non cambia il rapporto tra centrodestra e centrosinistra che vede il primo in posizione di vantaggio. Il che spinge a riflessioni sulle strategie dei due schieramenti. Anche nella prospettiva - di qui ad un anno - delle elezioni politiche. Stabile l’astensionismo. Tanti i numeri, opportuno per comodità di lettura procedere per rapide sintesi.
(continua)
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La necessità di trovare un nuovo strumento d’indagine per ampliare “la conoscenza della conoscenza”.

Il sogno resiliente della Merkel e la lampada della mente

“Se il Pnrr perderà tutto il suo potenziale innovativo e redistributivo anche per paura di una nuova economia di guerra, dal basso emergerà la tendenza alla ripresa che fa ben sperare, a dispetto delle incoerenze derivanti dalla correzione miope degli strumenti attualmente disponibili”.
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Pasquale Persico
di Pasquale Persico

Da circa un anno, nel produrre un bilancio a-specifico sulle opportunità connesse al Pnrr, in due aree a fragilità differenziata, altre più aperte all’approccio “micro”, connesso ai miei viaggi di valutazione su processi innovativi delle istituzioni e delle imprese, ho avuto la necessità di moltiplicare gli strumenti necessari ad elaborare una visione “macro” per guardare alle nuove regioni a governance moltiplicata (di cui parla, appunto, il Pnrr). Una cinquantina di anni fa - “Il Macroscopio” di Joel De Rosnay - fu posta attenzione alla necessità di trovare un nuovo strumento d’indagine per ampliare la conoscenza della conoscenza. Si elaborò un neologismo (ed un concetto) che legano la nuova cognitività della mente allo sviluppo delle tecnologie Ict. I tempi e la lettura di quel libro mi hanno incoraggiato ad abbandonare l’impostazione disciplinare ancora dominante nella mia disciplina accademica; mi sono orientato - di recente - alla lampada della mente inventata dall’amico geologo di Maratea, Pompeo Limongi.
Lui, camminando lungo la vecchia strada nazionale Ss18, per mettere le date di abbandono sui muretti a secco dei luoghi delle emigrazioni dei due secoli passati, ha riscoperto le capacità di ripresa e resilienza di un pianta che, un tempo, alleviava le sofferenze delle popolazioni povere che abitavano i paesi marginali a ruralità estrema. La pianta - Ampelodesma - conosciuta localmente nel golfo di Policastro come tagliamani, crea nel suolo uno strato fertile per la ripresa delle piante mediterranee; essa poi è anche resiliente agli incendi ed al dissesto idrogeologico.
(continua)
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Prese in considerazione le ditte individuali con titolare donna e le società in cui la maggioranza dell'organo di amministrazione è costituita da donne.

Gender gap, strada ancora lunga

Crif: “Il 40% delle imprese che operano nel settore dei lavori domestici è femminile, così come il 38% di quelle attive nella sanità, quasi 1 impresa su 3 nei servizi di alloggio e ristorazione e di istruzione”.
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La partita delle competenze
“Le imprese femminili in Italia rappresentano solo il 22% del totale ma il Pnrr potrebbe contribuire a ridurre il gender gap”. E’ questo il quadro che emerge dai dati Crif-Information Core (Crif), in base ai quali è stata condotta “un’analisi mirata per comprendere lo stato dell’arte dell’imprenditoria femminile in Italia e quali sono le potenzialità messe a disposizione dal Pnrr”. Lo studio ha preso in considerazione “le ditte individuali con titolare donna e le società in cui la maggioranza dei componenti dell'organo di amministrazione è costituita da donne o, ancora, la maggioranza delle quote di capitale è detenuta da donne”. In Italia - febbraio 2022 - “le imprese femminili sono risultate essere 1.381.987 (erano 1.312.451 alla fine del 2015) ma rappresentano solo il 22% delle imprese italiane. Il 76% di queste ha una forma giuridica di Ditta Individuale, a fronte di un 15% di Società di Capitale, un 8% di Società di Persone e il restante 1% di Associazioni iscritte in Cciaa, enti, fondazioni e società anonime”.
Se si considera l’incidenza delle imprese femminili rispetto al totale delle imprese, “le forme giuridiche con la quota più alta sono Società di persone (27%) e Ditte Individuali (26%)”.
(Fonte: crif.it/08.03.2022)
(continua)
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Via libera alla fantasia nelle mille preparazioni tra flan, dolci, biscotti, creme e salse.

Uovo? Piccolo, buono e nutriente

Possiede proteine di alta qualità grosso modo come la carne, si assimila molto bene e migliora il tessuto muscolare, è apportatore di grassi buoni, ha più varietà di vitamine.
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Proteine
di Maristella Di Martino

Per la FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura) è uno degli alimenti più nutrienti al mondo. Ed in effetti sia il tuorlo (la parte rossa) che l’albume (quella bianca) delle uova sono uno scrigno di proprietà salutari. L’ideale sarebbe consumarne un paio a settimana e qualche strappo alla regola ce lo concediamo solo in casi eccezionali. Non fa male al fegato, è solo sconsigliato a chi soffre di calcoli biliari. Certo, occorre fare attenzione a controllarne freschezza e cottura. Allora via libera alla fantasia nelle mille preparazioni tra flan, dolci, biscotti, creme e salse. Provare per credere . . .
Possiede proteine di alta qualità grosso modo come la carne; si assimila molto bene e migliora il tessuto muscolare; è apportatore di grassi buoni, ha più varietà di vitamine (A, E, D, B1, B2, B6 e B12), necessarie per avere una pelle sana, migliorare il nostro sistema immunologico e aumentare l’assunzione di antiossidanti; vanta molti minerali come ferro, selenio, iodio, acido folico e zinco.
(continua)
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